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Iveco cede i camion dei pompieri ai tedeschi

La vendita di Magirus a Mutares solleva preoccupazioni per i lavoratori e riflessioni sul futuro dell'industria italiana

Iveco cede Magirus ai tedeschi: l'industria italiana tra sfide e opportunità

Il mondo Iveco è in fermento, e non per buone notizie. Dopo settimane di voci insistenti sulla possibile cessione del ramo Defense a Leonardo, arriva la conferma del closing per Magirus, lo storico marchio dei camion antincendio, che passa nelle mani del fondo tedesco Mutares. L’annuncio ha sollevato preoccupazioni per i 200 lavoratori dello stabilimento di Brescia, parte dei 1.500 dipendenti Magirus in Europa.

La cessione arriva in un momento delicato, con il CEO di Magirus, Thomas Hilse, che lascia il suo incarico e non proseguirà né con la nuova proprietà né con Iveco Group. Questo doppio addio lascia un vuoto di leadership e apre interrogativi sul futuro di una divisione storica, fondamentale per il settore dei veicoli antincendio.

La nuova proprietà, il fondo di private equity Mutares, è specializzata nel rilancio di aziende di medie dimensioni. Tuttavia, il futuro degli stabilimenti italiani, in particolare quello di Brescia, è ancora incerto. «Chiediamo garanzie occupazionali per tutti i lavoratori coinvolti», hanno dichiarato i sindacati, che già all’annuncio della vendita avevano espresso forte preoccupazione.

Sul piano economico, Magirus rappresentava per Iveco un peso significativo: nel 2024, la divisione ha registrato un EBITDA negativo di 35 milioni di euro, di cui 6,4 milioni solo nello stabilimento di Brescia. La cessione comporterà per Iveco una svalutazione di circa 115 milioni di euro, un costo che gli analisti interpretano come una necessità di monetizzare gli asset da parte della controllante Exor, guidata da John Elkann.

La vendita di Magirus sembra inserirsi in una strategia più ampia. Gli esperti leggono questa operazione come un passo verso l’alleggerimento della struttura societaria, con l’obiettivo di ridurre le perdite nei settori in difficoltà. Per molti, questo potrebbe essere il preludio a una cessione più ampia di Iveco Group o delle sue divisioni principali, a partire dal ramo Defense.

La notizia, purtroppo, non porta rassicurazioni per i lavoratori italiani, che temono per il futuro dello stabilimento di Brescia, una realtà produttiva fondamentale per il territorio. La speranza è che il fondo Mutares possa rilanciare il marchio, preservando i posti di lavoro e garantendo continuità a un’eccellenza storica come Magirus.

«I lavoratori non possono pagare il prezzo di scelte aziendali che mettono al primo posto la finanza, a scapito delle persone e del territorio», hanno dichiarato i rappresentanti sindacali.

Iveco Group, da sempre simbolo di innovazione e tradizione, si trova ora di fronte a un bivio: continuare a investire nel rilancio o proseguire con una politica di dismissioni che rischia di erodere progressivamente il suo valore industriale e sociale.

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