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30 Dicembre 2024 - 09:59
Rappresentante del Comitato Ivrea per la Palestina
In un mondo che corre veloce, dove le guerre continuano a rubare il futuro e il messaggio di pace sembra sempre più un’eco lontana, Ivrea si ferma per riflettere, tendere una mano e costruire ponti. Sabato 21 dicembre, la città ha ospitato l’evento “Sorgenti di solidarietà: Ivrea per Beit Ummar, Palestina”, un momento intenso di incontro e condivisione, organizzato dal Comitato Ivrea per la Palestina, in collaborazione con il Comune e la cooperativa ZAC!.
Questa iniziativa ha rappresentato molto più di una semplice raccolta fondi: è stata un’occasione per far vibrare le corde della solidarietà, per ascoltare storie, riflettere sulla realtà di un popolo lontano ma vicino nei cuori di chi ha partecipato, e per dimostrare che, anche da una piccola città italiana, si può contribuire al cambiamento.
Fin dal primo pomeriggio, il mercatino di artigianato ha trasformato la piazza in un crocevia di volti sorridenti, mani operose e voci che si intrecciavano, ognuna con una storia da raccontare. Ma l’atmosfera si è fatta più intima e densa di significato quando, alle 15:30, Diego Siragusa ha presentato il suo libro “Dialogo impossibile con un rabbino. Israele e la tragedia dell’arroganza”. Le sue parole, cariche di passione e lucidità, hanno toccato i cuori, aprendo spiragli su una tragedia che spesso resta relegata ai titoli di cronaca.
Alle 17, la magia è proseguita con le favole per bambini e le storie per adulti, curate dalla Casa delle Donne. In quelle narrazioni, scritte da Ottavia, Alda, Veronica e Letizia, i presenti hanno trovato un rifugio, un luogo in cui la solidarietà e l’empatia si fanno protagoniste. Le letture, arricchite dall’accompagnamento musicale di giovani talenti del Liceo Botta, tra cui Jeanne Casiraghi, Giorgio Armando e Keidenz Vessoso, hanno dato vita a un momento unico, dove la semplicità delle parole incontrava la profondità dei valori.
La locandina dell'evento
Il palco, però, non è rimasto silenzioso a lungo. La musica ha preso il sopravvento, trasformando la serata in una festa per la pace. Gli applausi hanno accolto le esibizioni di Gaia Scala, Fabio De Fazio e dei Superkolla, che con i loro brani hanno regalato al pubblico emozioni pure e genuine. “Sostenere la Palestina con la mia musica è stata un’esperienza indescrivibile,” ha dichiarato Fabio De Fazio, aggiungendo: “La musica ha il potere di unire, e in momenti come questi diventa un linguaggio universale per esprimere speranza e vicinanza.”
Un momento di grande intensità è stato il flash mob organizzato dai bambini della Comunità Musulmana di Ivrea. Con le loro voci e i loro gesti semplici ma profondi, hanno richiamato l’attenzione su ciò che accade quotidianamente a Beit Ummar, una cittadina della Cisgiordania spesso dimenticata. I piccoli, con una spontaneità che solo i bambini possiedono, hanno ricordato a tutti quanto sia urgente e necessario schierarsi dalla parte di chi soffre.
A coronare la giornata è stata la cena solidale organizzata dallo ZAC!, un momento conviviale che ha visto persone di ogni età e provenienza unite da un obiettivo comune: raccogliere fondi per sostenere progetti di cooperazione a distanza. Il risultato? 1.000 euro raccolti tra mercatini e cena, una cifra che rappresenta non solo un aiuto economico, ma un simbolo di quanto possa essere potente l’unione di una comunità.
Il Comitato Ivrea per la Palestina ha espresso gratitudine a tutti coloro che hanno partecipato, sottolineando: “Il Natale di quest’anno ha avuto un sapore speciale. In un mondo che ci ruba il tempo e le energie, ieri abbiamo trovato un modo per restituire qualcosa. La solidarietà è stata il nostro regalo, e insieme abbiamo riacceso quella speranza che sembrava spegnersi.”
Le bandiere palestinesi che sventolavano durante l’evento non erano solo simboli di lotta: erano messaggi di speranza, di resistenza e di un futuro diverso. L’iniziativa, nata dalla collaborazione con la ONG Vento di Terra, si inserisce in un percorso più ampio per creare legami di solidarietà internazionale. In quei gesti, in quelle parole, in quelle mani tese, Ivrea ha dimostrato che ogni piccolo passo può fare la differenza e che, attraverso il calore umano e la volontà di agire, si possono abbattere muri e costruire ponti.
La presentazione del libro di Diego Siracusa
Partecipazione omogenea senza limiti d'età
Favole per bambini e storie per adulti della Casa delle Donne
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