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Costume & Società
27 Dicembre 2024 - 17:58
Ogni anno c’è chi riesce a conquistare il cuore degli italiani, ma anche chi diventa il bersaglio di antipatie collettive. Nel 2024, tra scivoloni mediatici, dichiarazioni controverse e decisioni politiche divisive, alcuni volti noti sono entrati nella poco ambita classifica dei personaggi più antipatici del Paese.
Ironia della sorte, molti di questi nomi compaiono anche nelle classifiche dei più amati, a dimostrazione di come la popolarità possa diventare un’arma a doppio taglio. La lista, elaborata da AI (Intelligenza artificiale) attraverso l’analisi di sentiment sui social e basata sull’impatto mediatico, mette in evidenza le figure che hanno suscitato le reazioni più accese, siano esse di critica o scherno.
Insomma, se essere amati è un traguardo, suscitare antipatia è spesso il prezzo della notorietà. Questa classifica del 2024 ci ricorda come i social siano un’arena dove il consenso si guadagna, ma si perde anche velocemente. Tra politica, spettacolo e influencer, la lotta per il cuore (e il giudizio) degli italiani non è mai stata così agguerrita
La Classifica dei più antipatici del 2024
1. Matteo Salvini
Non poteva che essere lui al primo posto, grazie al nuovo Codice della Strada, introdotto con il suo marchio politico. Le sanzioni severe e le sue risposte taglienti ai detrattori, come Vasco Rossi, hanno polarizzato l’opinione pubblica. Molti lo vedono come un “rigido moralizzatore”, mentre i sostenitori ne applaudono il pugno di ferro.
2. Chiara Ferragni
La regina dei social ha mostrato un calo di popolarità: una perdita di 845.000 follower su Instagram e un drastico calo delle interazioni (68%). Il pubblico l’ha giudicata troppo distante dai problemi quotidiani, accusandola di eccesso di contenuti sponsorizzati e mancanza di spontaneità.
3. Fedez
Tra polemiche pubbliche, tensioni personali e un percepito egocentrismo, Fedez è stato il bersaglio perfetto per i detrattori. Anche il suo rapporto turbolento con Chiara Ferragni ha contribuito a mantenerlo tra i più discussi (e criticati).
4. Giorgia Meloni
Leader carismatica, ma polarizzante. Le sue posizioni su immigrazione e diritti civili hanno diviso il Paese, rendendola bersaglio di critiche, soprattutto da parte delle opposizioni e di alcuni settori della società civile.
5. Elly Schlein
Da promessa del cambiamento a figura controversa: la segretaria del PD è stata criticata per una comunicazione poco incisiva e per l’assenza da piattaforme come TikTok. Il pubblico giovane, che avrebbe dovuto sostenerla, sembra essersi allontanato.
6. Matteo Renzi
Ormai un habitué delle classifiche di antipatia. Con un calo di 58.000 follower su Twitter e il suo stile comunicativo giudicato arrogante, Renzi si conferma tra i personaggi più divisivi dell’anno.
7. Carlo Calenda
Il leader di Azione ha inondato X (Twitter) di post, ma questa iperattività è stata percepita come polemica e autoreferenziale. Il pubblico lo accusa di essere più concentrato sui dibattiti che sulle soluzioni.
8. Giuseppe Conte
L’ex Premier ha perso smalto: critiche alla sua leadership e a una comunicazione giudicata confusa lo hanno portato al centro di polemiche. Il suo calo di visibilità sui social non ha aiutato.
9. Flavio Briatore
L’ostentazione di lusso, in un momento di difficoltà economica per molti italiani, gli ha attirato nuove antipatie. Alcuni lo accusano di essere distante e poco empatico verso la realtà sociale del Paese.
10. Khaby Lame
Il creator più famoso d’Italia è stato criticato per una certa ripetitività nei contenuti. La sua crescita globale non ha trovato lo stesso entusiasmo in Italia, dove il pubblico sembra aspettarsi maggiore originalità.
L’Italia, si sa, è la patria della creatività. Ma se un tempo eravamo noti per le opere d’arte e le invenzioni geniali, oggi ci superiamo con i meme. Le ultime vittime del sarcasmo social? Chiara Ferragni, che con il celeberrimo “Pandoro-gate” ha scatenato la fantasia di un’intera nazione, e Matteo Salvini, alle prese con il suo nuovo Codice della Strada, trasformato in un regolamento da operetta.
Partiamo dalla Ferragni, regina indiscussa dei social e, a quanto pare, delle gaffe commerciali. La vicenda è semplice: un pandoro griffato Ferragni, venduto a un prezzo che avrebbe fatto impallidire perfino il miglior champagne francese, ha scatenato polemiche, indagini dell’Antitrust e, ovviamente, meme a non finire. Tra i più popolari, l’immagine di un pandoro luccicante come una borsa firmata, con la scritta: “Se lo mangi, però, sei subito cool”. Oppure, il pandoro trasformato in un accessorio da passerella, da portare sottobraccio insieme a una Chanel. Le scuse pubbliche della Ferragni – un goffo tentativo di riconquistare la fiducia dei fan – non hanno fatto altro che alimentare l’ironia. “Scusa, Chiara, ma possiamo almeno rateizzarlo?”, hanno chiesto in coro i social.
E poi c’è Matteo Salvini, ministro dei Trasporti e grande protagonista del nuovo Codice della Strada, che – a detta dei meme-maker – sembra pensato più per un film comico che per la vita reale. Le nuove norme, soprattutto quelle legate al consumo di cannabis, hanno scatenato persino Vasco Rossi, che in un video sarcastico si è chiesto se guidare dopo un concerto sia ormai considerato un atto criminale. E i meme non si sono fatti attendere: Salvini immortalato con occhiali da sceriffo, intento a fermare una nonnina in bicicletta con il titolo: “Ti vedo un po’ rilassata, hai fumato ieri sera?”. O ancora, Salvini che rincorre un monopattino con in mano un etilometro.
Un altro filone ha ironizzato sull’applicazione pratica delle nuove regole. Su TikTok spopola un video in cui un automobilista viene fermato per aver annusato una canna tre giorni prima – il tutto condito con il sottofondo musicale di “Siamo solo noi” di Vasco. Ma il capolavoro è un’immagine che ritrae Salvini al volante con un pandoro Ferragni accanto, come simbolo di un’Italia che si divide tra chi conta i grammi di cannabis nel sangue e chi si indebita per comprare un dolce natalizio.
Alla fine, il vero talento italiano è proprio questo: trasformare ogni situazione – seria o tragicomica – in una risata collettiva. Perché, in fondo, tra un pandoro e un codice stradale, quello che ci salva è sempre l’ironia.
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