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21 Dicembre 2024 - 09:22
Francesco Marando, un volto noto e stimato della comunità di Volpiano, ha ricevuto dalle mani del Prefetto di Torino, Donato Carfagna, il prestigioso titolo di Cavaliere della Repubblica, conferitogli dal Presidente Sergio Mattarella.
La cerimonia ha avuto luogo mercoledì 11 dicembre, nell'aula magna della Scuola di Applicazione dell'Esercito di Torino.
Francesco Marando ha 59 anni, oltre a essere un professionista affermato nel mondo del lavoro, è infatti quadro aziendale Iveco, è dal 1992 un instancabile volontario dei Vigili del Fuoco.
Dal 2013 è guida del distaccamento di Volpiano, coordinando una squadra affiatata di persone che ogni anno interviene in circa 600 emergenze, garantendo sicurezza e soccorso ai cittadini.
La sua dedizione e la sua professionalità sono stati riconosciuti a livello nazionale. Il titolo di Cavaliere della Repubblica è un attestato ufficiale del suo impegno a favore della comunità.
Francesco Marando riceve il titolo di Cavaliere della Repubblica
Incontriamo Francesco Marando che ci racconta come la sua avventura nei Vigili del Fuoco sia nata quasi per caso: “è iniziato tutto quasi per gioco. Io ero già in Croce Bianca, quindi il volontariato era già nella mia vita. Poi mi sono sposato ho avuto una figlia e la mia famiglia mi ha sempre supportato. Perché quest’avventura, iniziata quasi per gioco, è diventata un vero e grande impegno”.
Che cos’è che l’ha motivata in tutti questi anni e che l’ha spinta a rimanere?
“Si è creato negli anni un bel gruppo, unito proprio dalla volontà di fare qualcosa insieme per gli altri. Da soli non si può costruite nulla, la cosa più importante è fare gruppo”.
C’è una figura in particolare che l’ha ispirata?
“L’esperienza di Gino Gronchi, un uomo eccezionale, una figura estremamente nota che ha dato molto ai Vigili del Fuoco, mi è servita molto, lui è stato una fonte di ispirazione per me e per tutti gli altri. Il Gruppo di Volpiano ha potuto vantare la presenza di tanti grandi nomi che hanno indirizzato i giovani verso il volontariato, uno per tutti Remo Santoro”.
Quanto coraggio serve?
“Nessuno è da ritenersi un eroe, le prime volte sono critiche per tutti, ma non vieni messo in prima fila in un intervento se non si è supportato da un collega già formato. Inoltre, ci sono sempre i colleghi permanenti come riferimento su interventi complessi dove necessita avere anche attrezzature specifiche. È fondamentale la collaborazione, tutti insieme ci supportiamo per raggiungere un importante obbiettivo in comune: dare il massimo dell’aiuto a chi si trova in difficoltà”.
Qual è l’intervento che più l’ha colpita?
“Ogni intervento è a sé e lo si affronta in modo differente in base alla situazione, fa molto l’emotività delle persone con cui sei in squadra, insieme si sceglie il modo migliore con cui intervenire. Il caposquadra è fondamentale in questo e l’ultima decisione valutativa compete a lui”.
Parlando delle situazioni d’emergenza, quanto entra in gioco l’emotività?
“Quello che più mi ha colpito sono state le situazioni d’emergenza in cui erano coinvolti bambini o anziani, li vedi indifesi ed è veramente dura. A volte ci si trova in situazioni difficilissime in cui serve veramente tanta empatia, in altre ti ritrovi a dover decidere in poco tempo come agire, magari chi soccorere per primo, sono scelte difficili e da prendere velocemente”.
Come descriverebbe la sua squadra?
“Siamo un buon gruppo, manca però un ricambio generazionale, i giovani sono sicuramente più avanti di noi e la cosa bella è far circolare le idee e portare sempre nuove esperienze, purtroppo l’accesso al nostro volontariato è caratterizzato da una procedura eccessivamente lunga”.
Che cosa è cambiato negli anni?
“Molte cose, prima di tutto la preparazione del singolo, ora tanto fa la specializzazione, molte volte frutto di una crescita professionale esterna che il singolo rende disponibile. Abbiamo degli infermieri, delle persone preparate allo BLS-D ottenuto presso le aziende private, chi invece è più preparato sull’utilizzo e manutenzione dei mezzi e così via, ci stiamo muovendo per avere sempre più figure che possano portare esperienza e risorse d’istruzione ”.
Francesco Marando non ha mancato, inoltre, di ringraziare l'Amministrazione Comunale: "il Comune ci supporta da sempre, un grande grazie anche ai singoli privati che, a volte, ci sostengono anche economicamente".
La storia di Francesco Marando è un esempio per tutta la comunità. Alla cerimonia di premiazione era presente anche il sindaco di Volpiano, Giovanni Panichelli, che ha espresso la profonda gratitudine della città nei confronti di Marando.
“A Francesco vanno le più vive congratulazioni della Città – ha affermato Giovanni Panichelli - per questo meritato riconoscimento, che testimonia l'enorme valore del volontariato e il suo grandissimo senso di altruismo e solidarietà nei confronti di tutti i cittadini”.
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