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Michele Padovano: 17 anni per dimostrare la sua innocenza

L’ex attaccante della Juventus, assolto dopo un’odissea giudiziaria lunga 17 anni, si racconta in una produzione Sky che intreccia successi sportivi e drammi personali

Michele Padovano

Michele Padovano

"Non puntare il dito e non giudicare mai, perché a volte le cose non sono come sembrano." Questo è il messaggio che Michele Padovano ha voluto affidare al documentario di Sky, incentrato sulla sua lunga odissea giudiziaria. Presentato questa mattina in anteprima a Torino, il lavoro ripercorre i 17 anni di battaglia legale che hanno portato all’assoluzione definitiva dell’ex calciatore. Una produzione originale in due puntate che debutterà venerdì 3 gennaio alle 22.15 su Sky Sport Uno, con il secondo episodio in onda una settimana dopo, venerdì 10 gennaio, alla stessa ora.

Michele Padovano, ex attaccante della Juventus e campione d'Europa nel 1996 con il club bianconero, è stato una figura iconica del calcio italiano, ma anche protagonista di una vicenda giudiziaria che ha segnato profondamente la sua vita. Nel 2006, a dieci anni di distanza dalla storica vittoria della Coppa dei Campioni a Roma, Padovano venne arrestato con l'accusa di aver finanziato un traffico internazionale di stupefacenti. Al centro delle indagini, un prestito di 35mila euro a un amico d'infanzia, considerato dagli inquirenti a capo di un'associazione a delinquere. Tuttavia, nessuna prova concreta ha mai dimostrato il coinvolgimento diretto dell'ex calciatore.

Ci sono voluti 17 anni di indagini, processi e attese per arrivare al pronunciamento definitivo della Corte d'Appello di Torino, che il 31 gennaio 2023 ha assolto Padovano con formula piena. Un lungo calvario che ha ispirato il titolo del documentario, "Michele Padovano - Innocente, 17 anni senza libertà".

"Devo tutto alla mia famiglia. Senza il loro sostegno, probabilmente non ce l'avrei fatta", ha dichiarato Padovano al termine dell’anteprima. Non ha dimenticato di ringraziare anche i suoi avvocati, Giacomo Francini e Michele Galasso, il cui lavoro è stato fondamentale per raggiungere l’assoluzione.

Il documentario non si limita a raccontare la vicenda giudiziaria, ma intreccia il lato umano e agonistico della vita di Padovano, includendo un altro dramma che lo ha segnato: la morte di Denis Bergamini, suo amico e compagno di squadra ai tempi del Cosenza. Il caso di Bergamini, chiuso solo il 1° ottobre 2024 con la condanna per concorso in omicidio volontario dell’ex fidanzata, è un capitolo doloroso che Padovano ha sempre vissuto da vicino, sostenendo la famiglia dell’amico in una lunga lotta per ottenere giustizia. Non a caso, l’ex calciatore ha chiamato suo figlio Denisproprio in memoria di Bergamini.

"Rifarei tutto, forse con maggiore cautela, ma non rinnego nulla. La verità alla fine è venuta a galla, e questo è ciò che conta", ha spiegato Padovano, oggi opinionista per Sky Sport. Il documentario si arricchisce di testimonianze di compagni di squadra e amici, tra cui Alessandro Del Piero, Ciro Ferrara e Antonio Conte, oltre ai contributi della moglie Adriana e del figlio Denis, presenti in sala per l’anteprima insieme al direttore di Sky Sport, Federico Ferri.

Il lavoro di Sky offre uno spaccato emozionante e autentico di una vita vissuta tra grandi successi sportivi e tormenti personali. Un racconto che non lascia spazio a giudizi affrettati, ma invita a riflettere sul peso che accuse ingiuste possono avere sulla vita di una persona.

"Questo documentario è un atto di verità. Non si tratta solo di raccontare la mia storia, ma di far capire quanto sia importante non perdere mai la fiducia nella giustizia, nonostante tutto", ha concluso Padovano, visibilmente emozionato.

Con questa produzione, Sky aggiunge un capitolo intenso e drammatico alla sua offerta, portando sullo schermo una storia di resistenza, coraggio e redenzione.

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