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18 Dicembre 2024 - 09:55
Bambini obesi e giovani alcolizzati: il fallimento degli stili di vita in Italia
Quasi metà degli italiani presenta problemi di sovrappeso o obesità, con abitudini scorrette che insidiano la salute a tutte le età. È quanto emerge dall’indagine Istat “Aspetti della vita quotidiana” per il 2023, che evidenzia un quadro preoccupante degli stili di vita in Italia. Secondo il rapporto, il 46,3% della popolazione adulta è in eccesso di peso: il 34,6% è sovrappeso e l’11,8% è obeso. Sebbene il dato complessivo sia stabile rispetto al 2022, si osserva un aumento nella quota di persone obese.
Tra i minori, il problema del sovrappeso raggiunge livelli preoccupanti: il 26,7% dei ragazzi tra i 3 e i 17 anni ha un peso eccessivo, con un picco del 33% tra i bambini di 3-10 anni. Anche sul fronte dell’alcol il quadro è critico: il 15,7% degli 11-17enni ha consumato almeno una bevanda alcolica nell’ultimo anno, e il 2,8% ha già sviluppato abitudini pericolose come il binge drinking o un consumo settimanale regolare.
Il fumo continua a rappresentare un grave problema di salute pubblica. Nel 2023, il 18,7% della popolazione sopra gli 11 anni si dichiara fumatore, con un picco del 26,9% tra i giovani di 25-34 anni. Sebbene si registri una lieve contrazione rispetto al 2022, l’abitudine è ancora più diffusa tra gli uomini (22,3%) rispetto alle donne (15,2%), anche se la forbice si sta riducendo per via di una diminuzione del fumo tra gli uomini e una relativa stabilità tra le donne.
Lo stile di vita degli italiani
Secondo il rapporto, 8 milioni di italiani consumano quantità eccessive di alcol o riferiscono episodi di ubriachezza. Tra gli uomini, la quota raggiunge il 21,2%, mentre tra le donne è pari al 9,2%. Gli over 65 sono particolarmente a rischio per il consumo abituale di vino durante i pasti, con il 54,6% degli uomini e il 64,6% delle donne che superano le quantità raccomandate.
Nonostante il quadro generale critico, si registra un lieve miglioramento nell’attività fisica. Nel 2023, il 35% delle persone di 3 anni e più si dichiara sedentario, con un calo di 2,2 punti percentuali rispetto al 2022 e di sei punti rispetto a dieci anni fa. Tuttavia, resta ancora molto da fare per promuovere stili di vita sani.
Dalla relazione del ministero della Salute sulla Medicina di Genere emerge che le donne sono più colpite da malattie croniche rispetto agli uomini. Si registrano 149,6 casi gravi ogni 1.000 donne, contro 144,7 tra gli uomini. Inoltre, il 24,4% delle donne soffre di almeno due malattie croniche, rispetto al 17% degli uomini. Tuttavia, le donne mostrano tassi più bassi di mortalità evitabile rispetto agli uomini, con un valore pari a 11,6 per 10.000 abitanti contro il 21,7 degli uomini.
L’indagine Istat dipinge un quadro che richiama l’urgenza di interventi concreti per sensibilizzare la popolazione verso stili di vita più sani. Le istituzioni e il sistema sanitario nazionale sono chiamati a un maggiore impegno per invertire la rotta e tutelare la salute delle future generazioni.
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