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17 Dicembre 2024 - 16:16
Gabriella Colosso e la sindaca Ucraina
C'è un abbraccio che racconta più di mille parole. Un abbraccio che non è solo un gesto, ma un simbolo. Ieri pomeriggio, nella Sala Dorata del Municipio di Ivrea, quell’abbraccio si è caricato di tutto il peso della sofferenza, della speranza e della riconoscenza. È l’abbraccio tra Iryna Karabut, sindaca del comune di Krasnokutsk, nella martoriata regione di Kharkiv, e l’Assessora Gabriella Colosso, che ha saputo rendere Ivrea e il Canavese un rifugio per chi ha perso tutto.
Le braccia si sono strette, le parole si sono fermate. Perché in quell’attimo c’era tutto: c’erano le macerie di Kharkiv, i volti dei bambini orfani, le lacrime di madri che hanno visto svanire le loro case. Ma c’era anche qualcosa di più grande: la promessa di non essere soli, l’umanità che sa tendere la mano quando sembra che tutto sia perduto.
Krasnokutsk, che oggi accoglie centinaia di persone in fuga dalla distruzione, ha portato il suo grazie a Ivrea, ricordando quei giorni di Carnevale 2024, quando il Canavese aprì le sue porte e il suo cuore a un gruppo di bambini ucraini. La sindaca Iryna Karabut, con la voce spezzata e gli occhi lucidi, ha detto: "Avete restituito ai nostri bambini un pezzo di infanzia, un sorriso che pensavano perduto. La vostra comunità è stata un faro di speranza per noi".
Quelle parole, semplici e vere, hanno attraversato la sala, riportando alla mente l’immagine di quei bambini: fragili e forti allo stesso tempo, lontani dalle bombe, mentre giocavano e ridevano grazie a chi ha saputo accoglierli come figli. Un sorriso, per loro, è stato un intero mondo ritrovato.
L’Assessora Gabriella Colosso, visibilmente emozionata, ha risposto con una promessa: "L’aiuto non si fermerà qui". Il Canavese continuerà a esserci. Vestiti, giocattoli, beni di prima necessità partiranno ancora, perché il bisogno non conosce tregua. E poi, un sogno: un gemellaggio ufficiale tra Ivrea e Krasnokutsk, per legare per sempre due comunità che si sono trovate nel momento più difficile.
La fotografia di Iryna Karabut e Gabriella Colosso unite in quell’abbraccio racconterà questa storia per sempre. Racconterà la forza di chi non si arrende alla guerra, di chi continua a credere nella solidarietà anche quando tutto sembra perduto. È una fotografia che parla al cuore: due donne, due città, un solo messaggio di speranza.
Ivrea e Krasnokutsk sono oggi più vicine che mai. E forse, nel silenzio di quell’abbraccio, c’è una lezione che tutti possiamo imparare: non esistono gesti troppo piccoli quando si tratta di donare speranza.
Perché sì, un abbraccio può davvero cambiare il mondo.
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