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16 Dicembre 2024 - 10:54
Biciclette rubate e televisori in vendita: il mercatino della refurtiva che sfida la legge ogni sera!
In Barriera di Milano, a Torino, si consuma ogni sera uno spettacolo desolante e inquietante. In Largo Giulio Cesare, tra le ombre del giardino delle "Tre Lanterne", prende vita un mercatino abusivo che ha trasformato un angolo della città in un simbolo di degrado e disperazione. Qui, tra bancarelle improvvisate e traffici poco chiari, si vendono oggetti rubati e rifiuti, in un contesto che sembra uscito da un romanzo noir.
Ogni sera, puntualmente intorno alle 20, il giardino delle "Tre Lanterne" si anima di una folla eterogenea. Un triangolo di cemento, illuminato da tre lampioni, diventa il palcoscenico di un mercato dove si mercanteggiano biciclette rubate, vestiti strappati e persino elettrodomestici di dubbia provenienza.
Gli articoli esposti non sono certo di lusso. Molti provengono direttamente dai bidoni della spazzatura, ma non mancano oggetti di valore più elevato, chiaramente frutto di furti. Televisori a schermo piatto, biciclette e altri articoli preziosi vengono accatastati tra cianfrusaglie di ogni genere. La scena si ripete sera dopo sera, senza che alcuna autorità sembri intervenire.
Il mercatino non attrae solo chi vende, ma anche una clientela altrettanto variegata. Difficilmente si vedono italiani comprare qualcosa. Sono per lo più stranieri residenti qui, persone che dovrebbero essere integrate, non senzatetto o tossici. Questa dinamica solleva interrogativi sulle politiche sociali e sull’efficacia dei programmi di integrazione nella zona, dove la presenza di un mercato nero alimenta il degrado e perpetua l’emarginazione.
Mercatino della refurtiva
Il mercatino della refurtiva è molto più di una questione di legalità: è un problema di sicurezza e decoro urbano. Quando la serata volge al termine, gli operatori lasciano sul posto ciò che non riescono a vendere. Resti di oggetti e rifiuti rimangono abbandonati fino al mattino, quando gli operatori dell’Amiat sono costretti a intervenire per ripulire la zona. La situazione contribuisce a creare un ambiente di degrado che alimenta il senso di insicurezza tra i residenti.
Barriera di Milano è da tempo uno dei quartieri più problematici di Torino, soffocato dalla piaga del crack. Le risse tra tossicodipendenti, i traffici di droga e le violenze sono all’ordine del giorno, rendendo la vita dei residenti un calvario quotidiano. Il mercatino abusivo non è che un tassello di un quadro più ampio, fatto di disagio sociale e criminalità diffusa.
Di fronte a questa situazione, le domande sono inevitabili: dove sono le istituzioni? Come si è arrivati a tollerare un simile livello di degrado in uno dei quartieri più popolosi della città? La presenza costante del mercatino abusivo è la dimostrazione di un fallimento collettivo: delle politiche di sicurezza, delle strategie di integrazione e della capacità di ascoltare i cittadini che da anni denunciano questa realtà.
Il mercatino di Largo Giulio Cesare è solo la punta dell’iceberg di un problema più ampio che riguarda l’intero quartiere. Per restituire sicurezza e dignità a Barriera di Milano, servono interventi concreti e coordinati, che coinvolgano forze dell’ordine, servizi sociali e comunità locale. Continuare a ignorare questa situazione significa abbandonare i cittadini di un quartiere che merita di essere parte integrante di una Torino che guarda al futuro, e non solo uno sfondo di degrado e abbandono.
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