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11 Dicembre 2024 - 18:40
Fanno sul serio. Sono in tanti. L'altra sera, in 45, si sono riuniti per fare il punto della situazione e hanno deciso di organizzare un sit-in e una petizione. Sono i commercianti di Ivrea. Stufi! Delusi! Incarogniti!
Sono quelli che non ce la fanno più a vivere nell'insicurezza. Quelli che chiudono le attività un'ora prima per paura dei malintenzionati appostati sull'uscio e pronti a derubarli.
Quelli che sono già stati derubati e quelli che poco ci è mancato… Sono quelli che hanno paura e lo vogliono urlare ai quattro venti. Chiedono al sindaco Matteo Chiantore di fare qualcosa.
La situazione è chiara: illuminazione pubblica insufficiente, sicurezza in declino, e un decoro urbano che lascia a desiderare. Questa la fotografia impietosa scattata dai commercianti delle principali vie della città, da Corso Nigra a Via Palestro, passando per Porta Torino, Stradale Torino, Corso Cavour e altre ancora.
L’incontro è stato definito costruttivo, ma la tensione era palpabile. Il messaggio ai rappresentanti istituzionali è inequivocabile: «Non possiamo più aspettare che qualcosa di grave accada per vedere un cambiamento». La petizione e il sit-in non saranno solo azioni simboliche, ma il primo passo per richiamare l’attenzione delle autorità competenti.
Le richieste sono semplici ma fondamentali. Illuminazione pubblica adeguata, per non lasciare le strade in balia del buio, e un piano serio di potenziamento della videosorveglianza, considerato indispensabile per disincentivare episodi di microcriminalità e degrado.
«Siamo stanchi delle promesse vuote. L'amministrazione deve ascoltare le nostre istanze e agire subito. Non chiediamo miracoli, ma interventi concreti», dicono i portavoce del gruppo, che non risparmiano critiche a un’amministrazione percepita come distante e inerte.
Il problema della sicurezza non è solo percepito, ma reale. Le forze dell’ordine, pur impegnandosi, non possono sopperire alle mancanze strutturali che affliggono la città. «Le pattuglie fanno quello che possono, ma non bastano», commentano amareggiati i commercianti.
La protesta è anche un grido per il futuro della città. Se il commercio continua a soffrire, se le strade si svuotano, Ivrea rischia un declino irreversibile. «Non è solo una questione di affari. È una questione di dignità, di sicurezza per noi e per i nostri clienti. Ivrea deve tornare ad essere una città sicura e vivibile per tutti».
Tra i presenti, nella doppia veste di commercianti e consiglieri comunali, c’erano anche Massimiliano De Stefano e Tony Cuomo, che hanno sottolineato l’urgenza di interventi concreti per rispondere alle richieste della comunità.
A stretto giro, però entrambi, ci fanno sapere di non voler essere citati in questo contesto per evitare che qualcuno tra le file della maggioranza etichetti come politica questa "battaglia". Vabbè!
Ora tocca al sindaco Matteo Chiantore e alla sua giunta dare risposte concrete, perché il tempo delle promesse è finito. I commercianti non sono disposti ad aspettare oltre.
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