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11 Dicembre 2024 - 07:15
L'iniziativa, promossa dall'Amministrazione Comunale e realizzata in collaborazione con la Cooperativa Crisalide e l'associazione Libera contro le mafie, offre un'opportunità unica a giovani ragazze tra i 18 e i 21 anni, spesso costrette a vivere fuori dal proprio nucleo familiare a causa di provvedimenti giudiziari. All'interno di questa casa, le ragazze potranno sperimentare la convivenza, acquisire competenze autonome e costruire un futuro indipendente.
Un momento dell'inaugurazione
L'assessore Paola Marchese e la consigliera Barbara Virga sono state le principali promotrici di questo progetto, superando numerosi ostacoli burocratici e dimostrando una tenacia encomiabile. Il loro impegno, unito a quello della Cooperativa Crisalide e di Libera contro le mafie, ha permesso di trasformare un bene confiscato in un luogo di speranza e di rinascita.
La scelta di intitolare la casa a Raffaella Lupoli è un modo per mantenere viva la memoria di una giovane vittima innocente e per trasformare il dolore in un'azione concreta. Il suo nome sarà un costante promemoria dell'importanza della legalità e della giustizia sociale: "Raffaella aveva solo 11 anni quando è stata uccisa nel 1997 a Taranto - spiega Fabio Giulivi - mentre era a passeggio con il papà. Lei non ha potuto diventare una donna ma il suo ricordo, il primo in Italia, servirà a tante ragazze a poter diventare finalmente donne indipendenti. L'inaugurazione della "Casa dell'Autonomia" è stata una bella giornata per Venaria, una bella giornata per le persone che amano la legalità e la giustizia sociale".
La "Casa per l'Autonomia" rappresenta un passo avanti, significativo nella lotta alla mafia e nella promozione dell'inclusione sociale. È un luogo dove le giovani ragazze potranno crescere, maturare e costruire un futuro indipendente, lontano dalla criminalità e dalla violenza.
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