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10 Dicembre 2024 - 17:07
La socia Giulia Contarino con il Responsabile Alessandro Biagiotti
“In un periodo in cui i social sono parte integrante delle nostre giornate, dobbiamo utilizzarli consapevolmente per condividere e proteggere il valore del nostro territorio, anche con chi non ne è ancora consapevole. Dove c'è tanto valore aggiunto, il modo migliore per informare in maniera capillare sono i social”, annuncia Alessandro Biagiotti.
Le nostre attività quotidiane sono sempre più digitalizzate: dai pagamenti ai prelievi, fino alla gestione di documenti tramite app. I social, ormai, fanno parte del bagaglio culturale delle società occidentali. Tuttavia, è importante distinguere tra Internet e social.
Spesso si utilizza il termine "social" per indicare Internet, come se fosse una dimensione parallela al mondo reale. In realtà, sono componenti diverse di un unico meccanismo che rende più fluida la comunicazione tra le persone. Internet è un’ampia rete globale di computer interconnessi, pensata per scambiare informazioni e garantire una comunicazione efficace ovunque. È come una "cabina telefonica" che connette rapidamente, senza limiti geografici, tutte le altre cabine del pianeta.
I social, invece, sono spazi più specifici, paragonabili a una "piazza", dove le persone comunicano, ampliano i propri legami personali e professionali, e rafforzano vincoli familiari, superando i confini geografici. “Sui social, la comunicazione è molto più accessibile e confortevole rispetto allo spazio generico di Internet. Per questo è fondamentale utilizzarli in modo consapevole”, sottolinea Biagiotti.
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“Il Canavese necessita sicuramente di una maggiore valorizzazione. Ci sono aspetti unici del nostro territorio che non ricevono l’attenzione che meritano. Lo spopolamento giovanile è un problema: i giovani preferiscono trasferirsi nelle grandi città piuttosto che rimanere dove sono nati. Per questo, con Canavà, abbiamo cercato di creare una comunicazione diretta, pensata per i giovani, che valorizzi il nostro territorio”, spiega il Responsabile.
Canavà è nata a fine 2023, grazie all’impegno di Biagiotti e della socia Giulia Contarino, per colmare la scarsa propensione digitale di molte realtà locali. “Realizzavamo video per aziende, autonomi e professionisti del Canavese, sperando che li utilizzassero. Tuttavia, spesso, quei contenuti non venivano nemmeno pubblicati, a causa della diffidenza dei clienti”, denuncia Biagiotti.
Di fronte a questa situazione, hanno deciso di consolidarsi come realtà autonoma, prendendo in carico la pubblicazione diretta dei contenuti sulle pagine dei clienti. Inoltre, tramite i propri canali, utilizzando un linguaggio adeguato alle nuove generazioni, hanno iniziato a raccontare curiosità sul territorio, condividendo storie e tradizioni locali.
Il nome Canavà è un chiaro omaggio al territorio: il termine, anticamente usato per indicare l’attuale Canavese, è stato scelto come marchio della prima grande realtà digitale locale.
“Il nostro obiettivo principale è valorizzare il Canavese attraverso la digitalizzazione di pensieri, tradizioni, aziende e persone, preservando ciò che non deve essere dimenticato: dal piccolo artigiano della Val Chiusella fino alle grandi aziende che vogliono raccontare meglio il loro valore aggiunto”, dichiara Biagiotti.
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Concludendo, Biagiotti offre una riflessione sul panorama social. “Anche se ci sono delle basi su cui costruire strategie comunicative, molte realtà non hanno ancora un piano concreto per condividere in modo adeguato le proprie informazioni. È essenziale usare queste piattaforme con cautela: un grande potenziale richiede una grande responsabilità strategica per valorizzare davvero il territorio.”
Affidarsi a esperti è fondamentale per individuare le esigenze specifiche di ogni progetto e intervenire in modo ottimale su target diversi. Canavà, oltre a valorizzare il Canavese con video e strategie social, si impegna anche attraverso il podcast su YouTube,“Scoiattolo Rosso Podcast” che esplora storie e racconti locali, preservando il patrimonio culturale della zona.
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