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Rivoluzione ferroviaria in Canavese: sogno o incubo per Valperga?

La riattivazione della ferrovia Rivarolo-Pont divide Valperga: opportunità per il turismo o rischio per la viabilità?

Rivoluzione ferroviaria

Rivoluzione ferroviaria in Canavese: sogno o incubo per Valperga?

La riattivazione della ferrovia Rivarolo-Pont Canavese sta accendendo un acceso dibattito nel comune di Valperga, piccolo centro del Canavese, che si trova al cuore di un progetto destinato a ridisegnare la mobilità locale. Tra sostenitori entusiasti e cittadini preoccupati, il ritorno del treno è una questione che divide profondamente la comunità.

Il progetto di riattivazione non si limita a ripristinare una linea ferroviaria: è una scelta che tocca questioni economiche, sociali e urbanistiche. Uno dei punti più controversi è la soppressione di tre passaggi a livello, un intervento ritenuto necessario per garantire la sicurezza e l'efficienza della linea. Stefano Serena Guinzio, titolare di Bricomania, un’attività commerciale lungo la strada provinciale di Front, ha espresso forti preoccupazioni per l'impatto sulla sua azienda.

“Il mio capannone perderà probabilmente un valore pari a 100 mila euro,” ha dichiarato Guinzio, ricordando che l'autorizzazione per la costruzione della sua struttura era stata concessa in deroga alla presenza della ferrovia. Il rischio per il commercio locale è uno degli argomenti principali portati avanti dai critici del progetto.

Viabilità e traffico: una questione cruciale

Il problema della viabilità è centrale nella discussione. Valperga conta attualmente nove passaggi a livello, e la loro gestione rappresenta un nodo cruciale. Durante un incontro organizzato a inizio novembre, Rete Ferroviaria Italiana (RFI) e i tecnici regionali hanno illustrato i cambiamenti previsti: i passaggi a livello non saranno più comandati dal treno in arrivo, ma dalla stazione di partenza, chiudendosi con un certo anticipo per ragioni di sicurezza.

Tuttavia, questa soluzione potrebbe allungare i tempi di chiusura, causando code e disagi per i residenti. “Ma se aumentano i tempi di chiusura cosa succede?” si chiedono i cittadini, che hanno proposto di effettuare una prova pratica prima di avviare i lavori definitivi.

Il progetto di riattivazione non si limita a ripristinare una linea ferroviaria

La visione ottimista: un futuro sostenibile

Non mancano però le voci favorevoli al progetto, che vedono nella riattivazione della ferrovia un passo verso un trasporto più sostenibile e moderno. Mauro Fava, consigliere regionale e presidente della commissione trasporti, è un sostenitore convinto della linea. “Il treno è considerato il mezzo di trasporto del futuro, anche perché non inquina,” ha affermato Fava, evidenziando la crescita degli abbonamenti sulla tratta fino a Rivarolo.

Per il consigliere, la ferrovia rappresenta un’opportunità anche per il turismo, collegando le montagne del Canavese alle spiagge della Liguria. “Posso dire un sogno? Un collegamento ferroviario tra Alto Canavese ed Eporediese!” ha aggiunto, immaginando un futuro in cui il treno possa ridurre significativamente il traffico su gomma.

Il ruolo del comune

In questo contesto, il sindaco di Valperga, Walter Sandretto, si trova a gestire una situazione complessa. Pur riconoscendo che il comune ha un ruolo limitato nelle decisioni infrastrutturali, Sandretto si è impegnato a ottenere benefici per la comunità come compensazione per i disagi previsti. Tra le proposte in discussione, la costruzione di un passaggio pedonale per facilitare l'accesso alle fermate dei pullman, mitigando così gli impatti negativi per l'area commerciale.

La riattivazione della ferrovia Rivarolo-Pont Canavese rappresenta un bivio per Valperga. Da un lato, c'è l'opportunità di migliorare la mobilità e di promuovere un trasporto sostenibile; dall'altro, emergono le preoccupazioni legittime di chi teme un impatto negativo sulla vita quotidiana e sull'economia locale. Trovare un equilibrio tra questi due poli richiede un dialogo aperto e costruttivo tra le istituzioni, i cittadini e le realtà economiche coinvolte.

Mentre il dibattito prosegue, una cosa è certa: il ritorno del treno non è solo un progetto infrastrutturale, ma un cambiamento che potrebbe ridisegnare il volto del Canavese, con Valperga al centro di una scelta destinata a lasciare il segno.

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