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Cultura
07 Dicembre 2024 - 10:51
Diego Perotti e la compagna Simona Nicastro all'interno del Magazzino
Quanto è profondo un ricordo? Siamo fatti di memorie e speranze, intrecciati in un racconto che chiamiamo futuro. Come cantano i Pinguini Tattici Nucleari nel loro recente Hello World, il passato è la radice da cui tutto germoglia.
È proprio da questo desiderio di preservare il passato che, nel 2002, Diego Perotti e la sua compagna Simona Nicastro decidono di dare vita a un luogo speciale: un posto dove gli oggetti possono rimettersi in vita. Nasce così, a Candia Canavese, sulla Statale 26, in via Barone 1, “Il Magazzino dell'usato”, aperto sette giorni su sette, dalle 15:30 alle 19:30.
La scelta di spostare l’attività da Torino a Candia non è stata casuale. “La vicinanza con il luogo natale dei miei parenti, nella zona di Vischè, e la posizione strategica per il passaggio di molte auto sulla Statale 26 sono stati decisivi”, racconta Diego Perotti.
“Devo dire che tutto questo, in quasi un quarto di secolo, ci ha arricchito tantissimo”, riflette Perotti. “Ogni giorno riscopro qualcosa di nuovo, con la stessa curiosità di quel bambino che il sabato mattina girovagava insieme a suo papà per il Balon, tra le vie di Borgo Dora”.
Il Magazzino dell’usato non è solo un negozio: è uno scrigno magico che custodisce le tracce del tempo. È un luogo dove si riscoprono oggetti dimenticati e si dà loro una nuova vita. Qui, ogni oggetto racconta una storia. Si possono trovare articoli di ogni tipo: abiti, mobili, attrezzi agricoli e anche piccoli tesori come una vecchia tazzina o un cassetto malconcio, pronti a rinascere e a decorare con unicità gli ambienti.
“Mi capita spesso di immaginare cosa possa aver visto e vissuto un qualunque oggetto”, confessa Perotti, con uno sguardo sognante. “Mi chiedo attraverso quante famiglie sia passato, quante mani lo abbiano toccato, ambito, posseduto. Ogni oggetto arriva qui pronto per ricominciare, grazie a nuovi acquirenti, una nuova vita e una nuova storia”.
Il Magazzino dell'Usato
Diego Perotti, classe 1972, è nato a Torino. Dopo anni in un’agenzia pubblicitaria del capoluogo piemontese, dove ha incontrato Simona Nicastro, di quattro anni più giovane, ha deciso di inseguire un sogno che aveva fin da bambino: creare un luogo in cui ridare valore al passato, contribuendo alla sostenibilità ambientale e economica.
Un ricordo particolare è legato a una vecchia poltrona da dentista costruita nel dopoguerra dalla ditta torinese Zerbini. “L’avevo ritirata nel Vercellese e venduta al figlio del fondatore”, racconta Perotti. “Mi ha descritto come, da bambino, al ritorno da scuola, il papà gli chiedesse di dipingere alcune parti di quella fredda sedia di ferro, alluminio e bachelite. È in quei dettagli che si ritrova la magia del nostro lavoro”.
Oltre a essere un progetto imprenditoriale, Il Magazzino dell’usato è un simbolo: un invito a riflettere sul valore del nostro tempo e a riscoprire, attraverso gli oggetti, le storie che ci legano gli uni agli altri.
La presentazione del Magazzino dell'usato
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