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Tariffa puntuale, altri nove comuni del Canavese dicono sì al "paga quanto produci"

Ecco i nuovi progetti per estendere la tariffa puntuale e modernizzare i comuni dell'alta valle

Tariffa puntuale, altri nove comuni del Canavese dicono sì al "paga quanto produci"

Con l’arrivo di nuovi finanziamenti regionali, il Consorzio Intercomunale Servizi Ambientali (CISA) del Canavese compie un altro significativo passo avanti nel suo percorso di trasformazione e ammodernamento del sistema di gestione dei rifiuti. Un viaggio, quello intrapreso dal CISA, che negli ultimi anni ha portato importanti innovazioni, rese possibili grazie al sostegno economico di diversi enti e alla collaborazione con i comuni coinvolti. Ora, grazie a due ulteriori progetti appena approvati dalla Regione Piemonte, il consorzio si avvia verso una fase cruciale per il futuro ambientale del territorio.

"Con l’arrivo di questi nuovi finanziamenti si chiude – spero solo per ora – un percorso di profonde trasformazioni e ammodernamenti del sistema di raccolta rifiuti nel CAV CISA", spiega Mario Burocco, presidente del consorzio. "È un risultato di cui andiamo fieri, ma che non rappresenta un punto di arrivo, bensì una tappa importante nel nostro impegno per un sistema più equo e sostenibile". I nuovi finanziamenti regionali, pari a circa 488.000 euro, si inseriscono in una strategia più ampia che il CISA porta avanti con costanza e determinazione.

Mauro Burocco, presidente Cisa

Uno dei progetti finanziati mira a estendere la tariffa puntuale, un sistema che calcola la bolletta sulla base della quantità di rifiuto indifferenziato prodotto da ogni utenza, a nove nuovi comuni del consorzio: Cafasse, Ceres, Fiano, Front, Germagnano, La Cassa, Pessinetto, San Carlo Canavese e Varisella. Questo approccio, basato sul principio europeo "pay as you throw" – paga quanto produci – è già attivo in 13 comuni e ha dato risultati eccezionali. Nei territori dove è stato introdotto, infatti, la percentuale di raccolta differenziata ha raggiunto una media del 77%, un risultato nettamente superiore rispetto al 65% registrato nei comuni che ancora non lo adottano. Grazie a questi finanziamenti, oltre 80.000 abitanti, pari all’83,32% della popolazione servita dal CISA, saranno coinvolti in questo sistema innovativo, che premia i comportamenti virtuosi e responsabilizza i cittadini.

L’altro progetto finanziato, destinato ai sei comuni di alta valleAla di Stura, Balme, Chialamberto, Groscavallo, Lemie e Usseglio – prevede invece l’ammodernamento delle attrezzature per la raccolta dei rifiuti. In questi territori, caratterizzati da una bassa densità abitativa e da difficoltà logistiche, verranno introdotti cassonetti ad accesso controllato e strategie di compostaggio collettivo. Inoltre, sarà potenziata la raccolta della frazione organica, un passo fondamentale per ridurre il volume di rifiuti indifferenziati e incentivare pratiche sostenibili.

Questi due nuovi interventi rappresentano solo l’ultimo capitolo di una lunga storia di investimenti che hanno visto il coinvolgimento di diversi enti. La Regione Piemonte, l’ATO-r Torino e il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica hanno giocato un ruolo determinante nel sostenere il percorso del CISA. Dal 2018 a oggi, la Regione ha destinato oltre 1,8 milioni di euro per progetti che hanno spaziato dalla tariffazione puntuale all’ammodernamento dei sistemi di raccolta nei comuni di media e alta montagna. A questi si aggiungono i contributi dell’ATO-r Torino, che ha stanziato più di 133.000 euro per l’acquisto di nuove attrezzature nei comuni montani, e i fondi del PNRR, che hanno permesso di finanziare contenitori ad accesso controllato per 836.000 euro e l’ampliamento di centri di raccolta come quello di Ciriè, per oltre 935.000 euro.

"Questi finanziamenti rappresentano un’opportunità straordinaria, ma anche una grande responsabilità", osserva Burocco. "Non basta introdurre tecnologie innovative; è fondamentale continuare a sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza della raccolta differenziata e a formare gli operatori che ogni giorno lavorano sul campo per garantire un servizio di qualità".

Il successo della tariffa puntuale e il continuo ammodernamento delle infrastrutture non sono gli unici obiettivi del consorzio. Il CISA guarda anche al futuro, con progetti mirati a promuovere il compostaggio domestico e collettivo e a rafforzare le strategie per la gestione in loco della frazione organica. Si tratta di interventi che non solo riducono l’impatto ambientale dei rifiuti, ma che possono anche generare benefici economici per le comunità locali.

Il modello del CISA, che combina innovazione tecnologica, equità sociale e sensibilizzazione, è ormai un esempio virtuoso per l’intero Paese. La capacità del consorzio di integrare le esigenze dei territori montani e urbani, garantendo un servizio efficiente e sostenibile, rappresenta una risposta concreta alle sfide ambientali del nostro tempo. "Il nostro obiettivo è continuare a migliorare, per offrire ai cittadini un sistema di gestione dei rifiuti che sia non solo all’altezza delle loro aspettative, ma anche un modello replicabile a livello nazionale", conclude Burocco.

In un’epoca in cui la sostenibilità non è più una scelta ma una necessità, il percorso del CISA dimostra che, con il giusto supporto e una visione chiara, anche i settori più complessi possono trasformarsi in esempi di eccellenza. Questo risultato, costruito grazie alla collaborazione tra istituzioni, enti locali e cittadini, è una testimonianza di come il cambiamento possa essere non solo possibile, ma anche vantaggioso per tutti.

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