Cerca

Attualità

Fine di un'era: L'Ape Piaggio smette di rombare in Italia

Dopo 76 anni, la storica Ape Piaggio cessa la produzione

La Fine di un'Era: L'Ape Piaggio Smette di Rombare in Italia

Dopo 76 anni di onorato servizio, l'Ape Piaggio, il celebre motocarro a tre ruote, cessa la sua produzione negli stabilimenti di Pontedera, in provincia di Pisa. Un pezzo di storia italiana che si allontana dalle nostre strade, ma non scompare del tutto. Infatti, l'Ape continuerà a vivere una seconda vita in India, dove è già prodotta da anni per il mercato locale e quello africano. Questa decisione, sebbene dolorosa per molti, è stata inevitabile a causa delle stringenti normative europee sulle emissioni inquinanti.

L'Ape Piaggio nacque nell'immediato dopoguerra, frutto dell'ingegno dell'ingegnere aeronautico Corradino D'Ascanio, lo stesso che aveva dato vita alla Vespa, seguendo un'intuizione di Enrico Piaggio. Era il 1948, un periodo in cui l'Italia cercava di risollevarsi dalle macerie della guerra, e l'Ape divenne presto un simbolo di rinascita e operosità. Con il suo design semplice e funzionale, ha servito generazioni di italiani, trasportando merci e persone nei centri storici e nelle campagne.

UNA SCELTA OBBLIGATA
La decisione di interrompere la produzione a Pontedera è stata comunicata nei giorni scorsi ai sindacati, che non sono stati colti di sorpresa. "Al di là dell'aspetto romantico del legame col territorio, è una scelta in qualche modo obbligata", ha dichiarato Angelo Capone, segretario Fiom Pisa. L'Ape, infatti, è un veicolo Euro 4 a due tempi, e immaginare un aggiornamento a Euro 5 è meccanicamente complesso. "Sarebbe necessario cambiare la motorizzazione, ma a quel punto non sarebbe più un'Ape", ha aggiunto Capone.



IL FUTURO DI PONTEDERA
Nonostante l'annuncio della cassa integrazione per tre settimane dal 2 dicembre per quasi 1.100 lavoratori, non sembrano esserci particolari preoccupazioni per le ricadute occupazionali. Piaggio si sta attrezzando per produrre a Pontedera il Porter elettrico, un furgone che dovrebbe sostituire lo storico motocarro a tre ruote. Flavia Capilli, segretaria regionale Fim Cisl, ha sottolineato che, sebbene ci sia stata preoccupazione iniziale, "ci sono altri modelli da sviluppare su cui investire, le linee saranno riorganizzate".

UN SIMBOLO CHE RESISTE
L'Ape non è solo un veicolo; è un simbolo del made in Italy, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. La sua dismissione in Italia segna la fine di un'era, ma non il suo tramonto. Continuerà a essere prodotta in India, dove le normative sulle emissioni sono meno stringenti. Samuele Nacci, segretario provinciale Uilm, ha espresso il suo dispiacere per la perdita di un pezzo di storia di Pontedera, sottolineando come "forse certe leggi siano state introdotte un po' frettolosamente".

Chi possiede un'Ape oggi, possiede un tesoro. Non solo per il suo valore storico e affettivo, ma anche per il suo potenziale valore economico. Come spesso accade con i veicoli che cessano la produzione, la loro rarità può farne lievitare il prezzo sul mercato dei collezionisti. L'Ape, con la sua storia e il suo fascino intramontabile, non farà eccezione.

GUARDANDO AL DOMANI
Mentre l'Ape si prepara a continuare la sua avventura in altri continenti, a Pontedera si guarda al futuro con cautela ma anche con speranza. La transizione verso veicoli più sostenibili, come il Porter elettrico, rappresenta una sfida ma anche un'opportunità per innovare e rimanere competitivi in un mercato globale sempre più attento all'ambiente. La storia dell'Ape ci insegna che, anche nei momenti di cambiamento, l'ingegno e la capacità di adattamento possono aprire nuove strade.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori