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Scontro aperto sulle Commissioni Permanenti: la minoranza attacca, il sindaco frena

Lo stallo normativo e politico a Robassomero paralizza le Commissioni Permanenti. La minoranza accusa: "Una scusa per evitare il confronto".

Robassomero, tensioni politiche sulla trasparenza: il caso delle Commissioni Permanenti

A Robassomero, il dibattito politico si infiamma sul tema delle Commissioni Permanenti, da molti ritenute il pilastro di un’amministrazione trasparente e partecipativa. Lo scontro tra maggioranza e minoranza ha raggiunto un punto critico, mettendo in evidenza uno stallo normativo e politico che si protrae ormai da mesi. Il dibattito ruota attorno all’attivazione di questi strumenti, essenziali per garantire un confronto strutturato su temi chiave come finanze, urbanistica, cultura e ambiente.

La vicenda ha preso il via ufficialmente il 22 luglio 2024, quando i consiglieri di minoranza del gruppo Insieme per Robassomero hanno avanzato una richiesta formale al sindaco Antonio Massa per avviare le Commissioni Permanenti. La proposta è rimasta senza risposta per mesi, ignorata anche durante il Consiglio Comunale del 27 settembre, in cui l’argomento non è stato nemmeno inserito all’ordine del giorno. Solo durante la seduta del 25 novembre, il sindaco ha finalmente affrontato la questione, fornendo una spiegazione che, però, non ha placato le critiche della minoranza.

Secondo il sindaco Massa, il problema risiede in un cortocircuito normativo. Lo Statuto comunale del 2005 prevede l’istituzione delle commissioni, ma il regolamento interno, risalente al lontano 1986, non è mai stato aggiornato in linea con le disposizioni del Testo Unico degli Enti Locali (T.U.E.L.) del 2000. Questo crea un vuoto regolamentare che rende difficile costituire le commissioni rispettando i criteri di proporzionalità previsti dalla legge, ovvero includendo tutte le liste rappresentate in Consiglio, anche quelle con un solo consigliere.

“In assenza di un adeguamento normativo, attivare le commissioni sarebbe un atto illegittimo e politicamente inopportuno”, ha dichiarato il sindaco, difendendo la decisione di attendere l’aggiornamento del regolamento prima di procedere. Tuttavia, questa posizione non convince la minoranza, che accusa la maggioranza di usare la burocrazia come pretesto per evitare un confronto approfondito.

Il consigliere Maurizio Porchietto, voce critica di Insieme per Robassomero, ha definito inaccettabile il ritardo e ha puntato il dito contro la maggioranza: “Altri comuni delle stesse dimensioni hanno già aggiornato i loro regolamenti senza mai interrompere l’attività delle commissioni”. Porchietto ha quindi esortato l’amministrazione a procedere su due binari paralleli, aggiornando il regolamento e istituendo le commissioni senza ulteriori indugi.

Per la minoranza, il rischio è che l’assenza delle commissioni limiti fortemente la possibilità di un dibattito costruttivo e trasparente, sottraendo ai cittadini uno spazio di partecipazione e controllo democratico.

Lo stallo sulle Commissioni Permanenti non è solo una questione tecnica, ma anche politica. La minoranza denuncia una mancanza di volontà politica della maggioranza di aprirsi a un dialogo partecipativo, mentre il sindaco continua a ribadire l’importanza di rispettare la legalità formale. Nel frattempo, le tensioni continuano a crescere e la questione rimane irrisolta.

Il risultato è un clima di sfiducia reciproca, in cui il tema delle Commissioni Permanente diventa il simbolo di una gestione amministrativa che, secondo i critici, non sta rispondendo alle esigenze di trasparenza e collaborazione richieste dalla comunità. Resta da vedere se le prossime sedute consiliari riusciranno a sbloccare la situazione o se lo stallo si protrarrà ulteriormente, alimentando lo scontento tra le forze politiche e i cittadini di Robassomero.

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