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Cronaca
29 Novembre 2024 - 07:00
Deve essere stata particolarmente incisiva e convincente, lunedì scorso, la consigliera comunale Elisabetta Piccoli, nel denunciare il degrado che si respira in diverse aree della città.
Con un intervento appassionato e dettagliato, ha descritto episodi inquietanti e lanciato un appello diretto alla Giunta: «Io non sto dicendo di mettere ulteriori risorse in bilancio. Dico di utilizzare parte dell’avanzo per l’illuminazione e la videosorveglianza. Si devono investire risorse e tempo. Soprattutto crederci. Altro che percezione, sono fatti. Ce lo raccontano i cittadini e i commercianti».
Il punto più critico del discorso è stato dedicato all’autosilo di via Castiglia.
«Conosco persone che, per paura, si fanno accompagnare da mariti e fidanzati. È pieno di malviventi che spaccano i vetri delle macchine e prendono quello che c’è dentro. Un giorno hanno divelto i cancelli e appeso degli escrementi a un garage. Ci sono pitbull e rottweiler che circolano indisturbati. I cittadini hanno anche creato un gruppo WhatsApp. E vogliamo parlare della storia dell’incappucciato di San Lorenzo o degli schiamazzi notturni in piazza Gioberti? La mia percezione è che la città non sia mai stata messa così male. Non dico che ci siano responsabilità dell’Amministrazione comunale, ma il primo passo per arginare questa situazione è riconoscerla. Mi fa arrabbiare il negazionismo. Con i due milioni di avanzo che vi ho lasciato nel 2022 e nel 2023, si possono comprare telecamere e mettere più luci».
La risposta dell’amministrazione non si è fatta attendere. A meno di 24 ore, è stata avviata un’operazione straordinaria di pulizia all’autosilo di via Castiglia, nella porzione non gestita da Ivrea Parcheggi.
Grazie alla convenzione con il Tribunale di Ivrea per i lavori di pubblica utilità e i progetti di messa alla prova, sei persone coinvolte in questi programmi hanno collaborato per ripristinare il decoro dell’area. Sono state rimosse bottiglie rotte, vetri infranti e accumuli di rifiuti, riportando ordine in uno spazio ormai simbolo del degrado cittadino.
L'assessora Gabriella Colosso
La consigliera Elisabetta Piccoli
«È dal 2015 che il Comune - evidenzia l'assessora Gabriella Colosso - ospita persone impegnate nei lavori di pubblica utilità o nei procedimenti di messa alla prova. Questa modalità alternativa permette, nei casi di reati minori, di sospendere il procedimento penale e raggiungere una pronuncia di proscioglimento qualora il periodo di prova si concluda positivamente. Ogni anno collaborano con noi circa dieci persone, che si occupano di attività di accoglienza, supporto agli uffici tecnici o lavori socialmente utili, come la manutenzione dei parchi o il riordino di beni del patrimonio pubblico».
«I risultati ottenuti - aggiunge l'assessora - sono stati molto positivi, con un’elevata motivazione da parte delle persone coinvolte. Vorremmo ampliare il programma a venti unità all’anno con il rinnovo della convenzione nel 2025. È un esempio di giustizia di comunità che responsabilizza e include, offrendo un’occasione concreta di reinserimento sociale».
La messa alla prova è una modalità alternativa di definizione del processo, attivabile già dalla fase delle indagini preliminari. Permette di giungere a una pronuncia di proscioglimento per estinzione del reato quando il periodo di prova a cui accede l’indagato o l’imputato si conclude con esito positivo. Si tratta di una procedura riservata ai cosiddetti "reati minori".
Grazie alla convenzione attualmente in vigore, il Comune di Ivrea ha attivato sei progetti, coinvolgendo persone in compiti utili alla collettività. Queste collaborazioni hanno spaziato tra il supporto agli uffici comunali, attività di accoglienza e interventi nei quartieri per lavori socialmente utili, come la manutenzione di parchi o la cura di beni del patrimonio pubblico. I risultati ottenuti, secondo l’assessora Colosso, sono stati molto positivi, con un’elevata motivazione nel portare a termine il periodo di prova.
Nonostante il lavoro svolto, i cittadini rimangono scettici.
«La pulizia è un buon inizio – commentano alcuni – ma serve un piano strutturato. Più illuminazione e una videosorveglianza funzionante sono fondamentali. Senza controlli regolari, tutto tornerà come prima».
La verità è che il problema sollevato da Elisabetta Piccoli in Consiglio comunale ha innescato un dibattito che va ben oltre il semplice ripristino del decoro. La consigliera ha sottolineato l’urgenza di riconoscere il problema senza minimizzarlo, chiedendo interventi concreti. La risposta dell’amministrazione, pur efficace nell’immediato, solleva molti interrogativi su come verranno affrontate in futuro le criticità legate alla sicurezza e al degrado urbano. Intanto, i residenti continuano a chiedere soluzioni strutturali per una città che, a detta loro, attraversa uno dei momenti più difficili degli ultimi anni.
Per la cronaca il primo e il secondo piano dell’autosilo di via Castiglia sono gestiti da una società di Reggio Emilia, il piano terreno e l'ultimo, invece, sono in capo a Ivrea Parcheggi che ha posizionato telecamere e controlli agli ingressi.
L'intera area è da tempo considerato una "terra di nessuno". Ad avvalorare questo pensiero contribuiscono i numerosi episodi di furti, il degrado e la "percezione" di insicurezza che si protraggono da oltre un anno. L'ultimo colpo risale a sabato 5 novembre con quattro garage letteralmente svuotati. Contenevano attrezzature sportive e altri oggetti. S'aggiunge che alcuni garage di proprietà di una società fallita sono inutilizzati e qualcuno ci viene anche a dormire.
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