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Cirio e il Gianduiotto. "Più cioccolato per tutti!"

Visita istituzionale allo stabilimento Caffarel di Luserna San Giovanni: tra praline, investimenti milionari e dichiarazioni zuccherose, il Presidente del Piemonte ribadisce che il cioccolato è questione di Stato.

Cirio e il Gianduiotto. "Più cioccolato per tutti!"

Il Governatore della Regione Piemonte Alberto Cirio, oggi ha regalato ai piemontesi una nuova immagine da conservare: quella di un leader istituzionale che, tra una pralina e un Gianduiotto, ribadisce con entusiasmo l’attrattività del territorio. Accompagnato dall’Assessore al Bilancio Andrea Tronzano, dal Sindaco di Luserna San Giovanni Duilio Canale e dal Presidente dell’Unione Montana Mauro Vignola, Cirio ha visitato lo stabilimento Caffarel di Luserna San Giovanni, un luogo che è stato trasformato in palcoscenico per celebrare la qualità piemontese. Lo storico marchio dolciario, oggi parte del colosso Lindt & Sprüngli, è stato il protagonista di una giornata all’insegna della dolcezza e dei grandi numeri.

La visita, accuratamente orchestrata, ha messo in evidenza gli ingenti investimenti che il gruppo svizzero ha riservato al sito piemontese: “Quasi 12 milioni di euro per un nuovo impianto di tostatura delle nocciole”, ha dichiarato il CEO di Lindt & Sprüngli Italia Benedict Riccabona, aggiungendo che il Piemonte si conferma come un centro di eccellenza mondiale per il gruppo.

Parole che suonano dolci come il cioccolato, ma che non possono nascondere un certo sapore di propaganda istituzionale. Del resto, è noto che il periodo natalizio è perfetto per rilanciare non solo i prodotti di pasticceria, ma anche le immagini pubbliche di chi governa.

cirio

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Cirio

“È anche grazie ad aziende come questa che l’eccellenza della nostra pasticceria arriva sulle tavole di tutto il mondo”, ha dichiarato con trasporto Alberto Cirio, sottolineando che il Piemonte è terra di opportunità per chi vuole fare impresa.

Un elogio che non manca mai nei discorsi del Presidente, ma che in questa occasione è stato condito con l’aroma inconfondibile delle nocciole IGP.

Perché se c’è un messaggio chiaro che il comunicato stampa vuole far passare, è che le nocciole piemontesi sono “le migliori al mondo”. E guai a chi osa mettere in dubbio questa verità assoluta.

Caffarel, fondata nel 1826, è descritta come un simbolo di tradizione e innovazione, un esempio lampante di come il Piemonte possa essere contemporaneamente il custode di un passato glorioso e un faro per il futuro. Da quando è entrata a far parte del Gruppo Lindt & Sprüngli nel 1998, l’azienda ha continuato a crescere, con un raddoppio della produzione negli ultimi cinque anni.

Il merito? Ovviamente degli investimenti milionari che, in un crescendo di numeri, ammontano a 50 milioni di euro soltanto negli ultimi due anni. Se questi dati vi fanno girare la testa, sappiate che non è colpa del cioccolato.

Lo stabilimento di Luserna San Giovanni, che produce l’autentico “Gianduiotto di Torino”, è il fiore all’occhiello del gruppo.

Qui, il nuovo impianto di tostatura delle nocciole sarà dedicato a creare quello che Cirio ha definito un “centro di eccellenza mondiale”. E mentre il CEO Riccabona si lasciava andare a dichiarazioni sulla “dedizione alla qualità e all’innovazione”, il Presidente della Regione trovava il tempo di ribadire che tutto questo è possibile grazie a un sistema formativo che garantisce “professionalità di altissimo livello”. Una dichiarazione che, se fosse un cioccolatino, sarebbe ripiena di autocelebrazione.

Non è mancato poi l’immancabile richiamo al Natale. “In queste settimane che ci avvicinano al Natale, è bello sapere che i prodotti di eccellenza piemontese arriveranno sulle tavole di tutto il mondo”, ha aggiunto Cirio, trasformando l’evento in una specie di inno alle festività. Perché nulla scalda il cuore come l’idea di un Gianduiotto che attraversa i confini internazionali, portando con sé un pezzo di Piemonte.

Ma dietro il tono trionfalistico, viene spontaneo chiedersi quanto queste visite servano davvero a qualcosa di concreto o se siano l’ennesima passerella istituzionale. È indubbio che i numeri raccontati siano significativi, ma l’insistenza nel sottolineare quanto il Piemonte sia una terra di eccellenza rischia di suonare ripetitiva.

Forse, tra una pralina e l’altra, sarebbe interessante sapere anche qualcosa di più sulle sfide che un settore come quello dolciario deve affrontare in un mercato sempre più globalizzato.

Certo è che se Cirio voleva dimostrare il suo amore per il cioccolato, ci è riuscito perfettamente. Ora non resta che attendere la prossima visita a qualche altro stabilimento simbolo del Piemonte, magari per scoprire che anche il torrone ha un ruolo strategico nell’attrattività del territorio.

Perché se c’è una cosa che questo evento ci insegna, è che il cioccolato non è solo dolcezza: è politica, economia e, soprattutto, immagine.

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