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26 Novembre 2024 - 15:03
Forse per la mia avversione all’imminente Black Friday (siamo sicuri di aver bisogno di comprare o è da un mese che ci tartassano con la pubblicità?!?) o per via di una chiacchierata con mia cugina, che oggi ho pensato di ricordare qualche buon motivo per comprare “local”. Le mie considerazioni riguardano soprattutto il “reparto” alimentare ma comprendono anche le piccole botteghe artigiane o bancarelle che “sopravvivono” alla grande distribuzione (inclusi i servizi “on line”).
Partiamo dall’ovvietà… comprare a km zero riduce l’impatto ambientale per diverse ragioni: i prodotti non subiscono lunghi trasporti, spesso non sono confezionati (quindi senza gli imballaggi si evitano inutili rifiuti) e, nell’ambito agroalimentare, essendo il produttore direttamente coinvolto raramente utilizzerà fertilizzanti o prodotti nocivi per la salute. Quindi, già ci mettiamo la coscienza a posto, facendo qualcosa buono!
Andare a comprare al mercato, nei negozietti o dai produttori, evita il collasso dell’economia locale favorendo lavoro e possibilità d’impiego anche ai giovani, senza dover necessariamente spostarsi in città, nella prospettiva di uno stile di vita più naturale. Inoltre, i prodotti sono più facilmente tracciabili ed è possibile avere tutte le informazioni necessarie dal produttore stesso. Trasparenza e traccibilità sono, infatti, garanzie tipiche della “filiera corta”.
Parliamo poi della qualità, è indubbio che un ortaggio fresco, di stagione e appena raccolto sia migliore (e unico) come sapore e come apporto nutrizionale rispetto ad uno del supermercato che magari ha attraversato l’oceano. Così come un maglione fatto a mano avrà un pregio e una scelta dei materiali preferibile rispetto a quelli della grande distribuzione. Acquistare in piccole realtà locali promuove, in un certo verso, la diversità, la peculiarità, l’eccellenza, l’unicità e quanto di buono il sapere umano ha potuto sviluppare.
Passiamo adesso ad altri aspetti non trascurabili… infatti è stato dimostrato che comprare locale costa meno. Non ci credete? In molti pensano che fare gli acquisti “in paese” sia sconveniente rispetto ai grandi magazzini. Ma è davvero così? Per la mia esperienza, io spendo meno, perché compro solo quello di cui ho bisogno (non mi perdo tra le scaffalature facendomi attirare da cose che non voglio) e ho osservato che, per quanto riguarda il settore alimentare, costa decisamente meno. Facendo riferimento all’abbigliamento o all’oggettistica, può darsi che i prezzi siano più elevati, ma essendo di qualità migliore anche più durevoli. Usando come esempio il classico maglione, quello comprato su Shein a 10 euro, se va bene ti durerà un anno e poi sarà uno straccio (da buttare), mentre quello in lana scelta e artigianale può darsi che ti duri tutta la vita.
Io ho già detto quanto sono fortunata nel vivere in campagna ed avere la possibilità di acquistare sempre “local”… per fare un pò di promozione abitualmente compro frutta e verdura (solo di stagione) dall’Azienda Agricola Rosso e uova e formaggi di capra presso l’Azienda Agricola Casa Costa, tutte e due a San Candido di Murisengo (AL). I prodotti di macelleria (piccoli animali) li acquisto presso la macelleria di Brozolo (TO) mentre la carne rossa dall’Agrimacelleria Micco di Moncalvo (AT). Tra l’altro, in piazza a Moncalvo, nell’arco di tre negozietti puoi fare la spesa completa! Non perdetevi, oltre alla macelleria di Micco, la drogheria Broda (trovate davvero di tutto) e la gastronomia Accornero.
Voglio concludere con un’ultima motivazione per acquistare dai piccoli produttori o nei mercati: è più bello! Vedere quello che si compra, toccarlo, annusarlo, parlare con i venditori, creare relazioni, informarsi, è decisamente più gratificante che non farlo tramite uno schermo. Prendersi del tempo per fare la spesa, magari in compagnia del proprio compagno o dei figli, abbandonando la fretta, dovrebbe essere soprattutto un piacere!
Spero di essere stata convincente… buona settimana e buono shopping!
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