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Gaza, l’inferno dei bambini: 130.000 piccoli intrappolati senza cibo né medicine

Save the Children denuncia la crisi umanitaria e chiede un cessate il fuoco immediato per salvare i più vulnerabili

Oltre 4 persone uccise su 10 sono minori e, di questi, la maggior parte ha un'età compresa tra i 5 e i 9 anni

Oltre 4 persone uccise su 10 sono minori e, di questi, la maggior parte ha un'età compresa tra i 5 e i 9 anni

Una tragedia umanitaria senza precedenti si sta consumando nel nord della Striscia di Gaza. Save the Children lancia l’allarme: 130.000 bambini sotto i 10 anni sono intrappolati da oltre 50 giorni senza accesso a cibo, acqua e medicinali. La guerra a Gaza si sta rivelando una vera e propria guerra contro i più piccoli, con il 44% delle vittime totali costituito da minori, in gran parte tra i 5 e i 9 anni.

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Ruba, madre di due bambini intrappolata nel nord di Gaza, racconta una realtà devastante: “Sono intrappolata con i miei figli sotto bombe, razzi e proiettili, senza un posto dove scappare. Mia madre è paralizzata e non posso lasciarla indietro. Mio fratello è stato ucciso, mio marito è stato rapito e non so se sia ancora vivo. La nostra casa è stata distrutta e siamo vivi per miracolo. Senza cibo, senza acqua pulita e con questa paura costante, entrambi i miei figli hanno eruzioni cutanee sul corpo e mia figlia sta perdendo sangue, ma non ci sono medicine, nessun aiuto e non posso fare assolutamente nulla. Piangono e mi chiedono perché non possiamo semplicemente andarcene, perché il loro padre non è con noi, perché non possiamo tornare a una vita normale”.

Dal 6 ottobre, il nord di Gaza è stato dichiarato “zona militare chiusa” dalle forze israeliane, impedendo l’accesso agli operatori umanitari. Le forniture di cibo, acqua e medicine sono state bloccate, nonostante gli allarmi lanciati dalle Nazioni Unite e dal Famine Review Committee, che parla di carestia imminente o già in corso. Save the Children non riesce a raggiungere l’area da oltre sette settimane.

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Secondo Jeremy Stoner, direttore di Save the Children nella regione: “La guerra a Gaza è una guerra contro i bambini. Non c'è modo più semplice per spiegarlo che guardare le cifre delle morti: oltre 4 persone uccise su 10 sono bambini. Di questi, la maggior parte ha un'età compresa tra i 5 e i 9 anni. Questi bambini oggi dovrebbero imparare a leggere e ad andare in bicicletta. Non dovrebbero finire negli obitori”.

La mancanza di accesso agli aiuti umanitari ha portato al collasso anche delle campagne mediche: circa 10.000 bambini non hanno ricevuto il vaccino contro la poliomielite, mentre ospedali come il Kamal Adwan, uno dei pochi operativi, lottano con scorte mediche quasi esaurite.

Save the Children, presente nei Territori Palestinesi Occupati dal 1953, chiede con urgenza un cessate il fuoco e un accesso umanitario senza restrizioni per salvare vite. “La comunità internazionale deve farsi avanti e assicurarsi che ciò accada. Senza accesso e un cessate il fuoco, stiamo condannando i bambini a morire in un inferno sulla terra”, conclude Jeremy Stoner.

Il bilancio della guerra si fa sempre più drammatico e l’assenza di soluzioni concrete aggrava una crisi umanitaria che colpisce soprattutto i più vulnerabili.

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