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25 Novembre 2024 - 06:23
L’installazione contro la violenza sulle donne
A Verolengo, la giornata del 25 novembre, dedicata alla sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, ha scatenato un acceso dibattito. Al centro della polemica, l’installazione posizionata in piazza IV Novembre, di fronte alla Chiesa, che secondo molti cittadini non è stata sufficientemente spiegata né valorizzata. Se alcuni si sono interrogati sul significato dell’opera, altri hanno addirittura ipotizzato che fosse stata posizionata per sostituire l’albero di Natale. Ma dietro quest’opera c’è un messaggio che merita di essere compreso, al di là della semplice curiosità estetica.
La critica più forte è arrivata da Daniela Caminotto, capogruppo dell’opposizione e candidata sindaco per “Verolengo per tutti”. In un lungo post sui social, Caminotto ha sottolineato come l’opera, pur potendo rappresentare un messaggio simbolico, sia stata lasciata a “libera interpretazione”, generando confusione anziché riflessione: “Per una commemorazione così importante occorre spendere parole, non basta collocare un’opera senza fornire un contesto. Tuttavia, nel nostro caso specifico credo che la struttura montata in piazza meriti di essere spiegata ai cittadini. È chiaro il messaggio che vuole trasmettere? A nostro parere, no. I commenti carichi di ilarità dimostrano che per una commemorazione di questo livello, occorra spendere parole, oltre al posizionare un’opera a libera interpretazione, che invece potrebbe essere lì per altro. Forse sarebbe stato meglio creare un piccolo evento per dare importanza alla ricorrenza o quanto meno scrivere alla popolazione in merito a una data così importante. C’è ancora troppa ignoranza sull’argomento violenza. Ci sono ancora troppe donne che muoiono per la follia di uomini che sono più simili a bestie feroci che a esseri umani. Ce ne sono ancora troppe che giustificano la violenza domestica da parte dei loro mariti, come se se la meritassero. Ci sono troppe ragazzine che pensano che l’amore dei loro fidanzati si dimostri con la gelosia e il possesso nei loro confronti. La scuola, le famiglie devono affrontare seriamente questo tema, perché gli stimoli fuori casa vanno in tutt’altra direzione. Invitiamo la nostra Sindaca a trasmettere il Suo messaggio chiaramente, ce n’è bisogno”, afferma lei.
Secondo Caminotto, l’iniziativa avrebbe meritato un evento dedicato o almeno una comunicazione chiara alla popolazione.
Dall’altra parte, il Comune ha risposto alla polemica attraverso l’autrice dell’opera, Rossella Santoiemma, che ha spiegato che l’assenza di un messaggio esplicito è stata una scelta voluta. “L’assenza di un messaggio esplicito è stata una scelta voluta, per concentrare l’attenzione sul simbolo stesso, che rappresenta la sofferenza della donna vittima di violenza e il silenzio che troppo spesso la circonda. La donna che ho rappresentato è il simbolo di una realtà dolorosa che molte donne vivono ogni giorno.” Secondo Rossella, l’opera non ha bisogno di parole per comunicare il suo messaggio: “Volevo che fosse l’opera stessa a parlare, che fosse un invito a fermarsi, a riflettere.”
L’intento di Santoiemma è chiaro: spingere le persone a riflettere sulla violenza che troppe donne subiscono in silenzio, senza alcuna possibilità di ribellarsi. La violenza non è solo fisica, ma è anche psicologica, un abuso che lascia cicatrici invisibili ma altrettanto dolorose. La violenza domestica è una realtà che troppo spesso viene ignorata, e che chiude le vittime in un cerchio di paura, solitudine e vergogna. Nella sua dichiarazione, emerge un invito alla solidarietà e alla riflessione collettiva: “In una giornata come questa, dovremmo essere tutti uniti nella solidarietà, non nella critica. L’importante è che il messaggio arrivi: le donne maltrattate non sono sole.” È il richiamo a mettere da parte le polemiche e a concentrarsi su un problema che riguarda tutta la società, senza distinzioni. La violenza contro le donne non è un problema solo delle vittime, ma di tutti.
L’installazione in piazza IV Novembre, sebbene possa essere interpretata in modi diversi, ha il merito di sollevare una discussione importante e di farci riflettere. La violenza contro le donne non è solo una problematica che riguarda le vittime dirette, ma è una questione che coinvolge l’intera società. Ogni giorno, troppe donne vivono sotto il giogo di abusi fisici, psicologici e verbali che le riducono al silenzio, al dolore e alla solitudine. Ma il silenzio non può più essere la risposta.
Il messaggio che si intende trasmettere è chiaro: non è mai troppo tardi per parlare, per ascoltare, per agire. Ogni gesto, ogni parola, ogni azione che ci aiuti a far luce su questo dramma è fondamentale. La violenza contro le donne va fermata, prima che altre vite vengano spezzate, prima che altre donne restino in silenzio. La lotta contro la violenza è una lotta di tutti, perché la violenza contro una donna è violenza contro tutta l’umanità.
La reazione dei cittadini è stata mista: mentre molti hanno apprezzato il significato simbolico dell’opera, altri hanno sollevato dubbi sulla sua comprensione. La giornata del 25 novembre è un’opportunità fondamentale per sensibilizzare sulla violenza di genere.
La polemica sull’installazione contro la violenza sulle donne a Verolengo ha evidenziato la complessità di affrontare temi delicati come la violenza di genere. Da una parte, l’arte e il simbolismo sono strumenti potenti per suscitare riflessioni profonde, ma, come sottolineato dall’opposizione, è altrettanto importante contestualizzare tali iniziative per evitare che il messaggio venga frainteso o banalizzato. Tuttavia, ciò che emerge con chiarezza da questa discussione è che la violenza sulle donne è un tema che merita attenzione costante, non solo in giornate simboliche, ma ogni giorno, con azioni concrete e politiche di prevenzione. La vera sfida non sta solo nell’installazione di un’opera d’arte, ma nel garantire che le parole e le azioni seguano il messaggio, creando una cultura di rispetto e solidarietà che possa finalmente fermare la violenza e la discriminazione.
La polemica sull’installazione di Verolengo dimostra che la violenza contro le donne è un tema che coinvolge tutta la comunità. Solo con l’impegno concreto di tutti sì può combattere il silenzio che circonda questo problema.
L’installazione in piazza IV Novembre
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