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Cultura

Storie che parlano al cuore: il Canavese e la sua memoria viva

Un'associazione di amici trasforma le storie del territorio in un patrimonio condiviso: tra docu-film, tradizioni e progetti per le nuove generazioni

Stefano con Devis che presentano sulla scena la copertina del docu-film

Stefano con Devis che presentano sulla scena la copertina del docu-film

In un periodo sempre più frenetico dove la soglia dell'attenzione è ai minimi storici e le relazioni umane sono superficiali, un gruppo di amici si riunisce con un obiettivo molto ambizioso: riprendere il valore del tempo e delle relazioni sociali. Questo progetto ambizioso deve essere raccontanto e condiviso affinché ognuno di noi possa rallentare questa frenesia e imparare a  relazionarsi con più consapevolezza grazie all'esperienza di chi ha vissuto prima di noi. 

Il Canavese è una terra ricca di storie straordinarie e tradizioni millenarie portate avanti da tantissime comunità di persone. Se vogliamo migliorare come società, dobbiamo comprendere gli errori che abbiamo commesso per non ripeterli e valorizzare gli insegnamenti utili per il nostro futuro. 

In questo modo, è nata l'Associazione culturale “ Terre da Raccontare”: dall'esperienza di un gruppo d'amici  canavesani, chiamati Verde Canavese per evidenziare la bellezza naturale della pianura canavesana,  con una passione in comune: valorizzare la storia della loro terra e le persone che ne hanno fatto parte

Se all'inizio si basavano solamente sul racconto storico del territorio, successivamente hanno deciso di ampliare la loro missione con nuovi programmi da aggiungere e condividere su Youtube: attraverso progetti come "Memorie del Passato" e " Canavese d'Autore", l'Associazione riporta alla luce memorie, vicende storiche e tradizioni popolari, coinvolgendo chi ha vissuto questi luoghi in prima persona

A condurre questa realtà è il Presidente dell'Associazione Stefano Centrone, informatico e videomaker, appassionato di tecnologia e droni, residente a San Giorgio Canavese. 

L'associazione si prefigge di non focalizzarsi solo su semplici riprese del territorio canavesano,ma di raccontare storie , aneddoti e tradizioni del territorio grazie alla disponibilità di quelle persone, preparate e appassionate, che lo hanno vissuto in prima persona - puntualizza Centrone - L' intento del progetto è proprio l'immersione dell'utente verso le tradizioni, il patrimonio architettonico, le vicende storiche,le caratteristiche ambientali e i prodotti tipici dei vari luoghi del Canavese attraverso le interviste a cittadini, operatori e associazioni “.

Accanto al Presidente, ci sono due figure chiave: il Vice-Presidente Luca Ariano e il Segretario Rino CoppolaAriano, tecnico di radiologia medica  e scrittore, abita a Feletto e risulta noto per il suo libro dedicato alle  tradizioni di Lusigliè, suo paese d'origine.

"Luca è un grande appassionato di storia contemporanea - sottolinea Centrone Dopo aver scritto il suo libro, ha capito l'importanza di tramandare memorie e tradizioni, un modo per preservare la nostra identità culturale". 

All'interno del progetto, si dedica a curare le interviste e le storie che saranno poi riportate sul canale, mantenendo viva la fiamma della memoria storica del territorio. 

Il Segretario Coppola, invece, è una delle persone più attive dell'organizzazione e fornisce un contributo fondamentale grazie alla sua esperienza.Lui è un insegnante e ha lavorato a lungo nelle cooperative sociali sia in qualità di dirigente sia di formatore. Abita a Lusigliè e risulta appassionato di teatro, maturando numerose esperienze come scrittore,autore e regista di commedie. Il suo contributo è stato di grande valore anche per il progetto più ambizioso dell'Associazione: il docu-film “Con gli occhi di Florenc “.

"Rino ha portato un grande valore aggiunto all'Associazione - racconta il Presidente Le sue capacità organizzative e la sua esperienza nella scrittura sono state cruciali per il nostro progetto più ambizioso".

A completare il direttivo ci sono la tesoriera  Sabrina Maletto, figura fondamentale nella gestione economica,e Ivo Chiolerio, tra i primi conduttori dell'Associazione. Non meno importante è il lavoro di  Vera Riva Roveda, responsabile del tesseramento, che gestisce una delle principali fonti di finanziamento per l'attività associativa. Tra gli associati più attivi figura anche Elisa Castellina, coinvolta nei nuovi progetti che stanno prendendo forma.

La locandina dell'Associazione

Il progetto del “docu-film Con gli occhi di Florenc “: davanti la fossa, sotto la minaccia delle mitragliatrici

Questo docu-film è il frutto di tutti questi anni all'interno dell'Associazione“- evidenzia Stefano Centrone- " Rappresenta il primo grande punto d'arrivo dopo questi 2 anni di attività ".

I vari avvenimenti espressi nella “pellicola” si fondano su testimonianze e documenti di quello che è conosciuto dai cittadini di Bosconero come il Giorno più Lungo: il 5 ottobre 1944. Al suo interno, una voce narrante racconta come un paese della campagna, fino a quel momento risparmiato dalla guerra, sia scivolato in un vortice di violenza e paura. Nel docu-film si narrano, infatti, i fatti tragici risalenti a quel giorno, visti con gli occhi di un bambino di 7 anni: Florenc Peila. L'intepretazione della sua prospettiva è stata data a suo pronipote Carlo Silva.  

Inoltre, sono stati fondamentali per la riuscita del progetto il contributo di Devis Ughetti, collezionista di divise  storiche della Seconda Guerra Mondiale , nonché esperto di storia militare, e di Susanna Capparesponsabile del rifornimento di molti costumi di scena e ottima consulente del progetto.

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Alcuni membri dell'Associazione: da sinistra verso destra ci sono Ivo, Sabrina, Rino, Luca e Stefano con una macchina d'epoca  

Al docu-film hanno partecipato oltre 120 canavesani tra figuranti e attori insieme ad alcuni professionisti del settore come Piersandro Freglio, Lorenzo Freglio,Sonia Caramma, Enzo Dino e le Associazioni “Chi è di scena” e “ L'officina dell'arte” . Tutti assieme sono riusciti a valorizzare la memoria di quei precisi avvenimenti che hanno segnato la Storia del nostro territorio, ricordando i testimoni e permettendo a loro di condividere l'esperienze vissute.

Si sono fatte proprio corpo fisico di quell'esperienze, dando la possibilità di riflettere sulle origini e sul senso della libertà come valore da difendere e preservare nelle nuove generazioni “ - evidenzia Stefano Centrone: “ è stato il modo migliore per far dialogare quel passato con il presente attraverso la realizzazione di contenuti audiovisivi che li possano coinvolgere emotivamente “.

Stefano e Sabrina intenti a gestire una scena con persone locali che assistono 

Il progetto ha ricevuto il patrocinio per la realizzazione da parte di cinque comuni canavesani: Bosconero, Castelnuovo Nigra, Feletto, Rivarolo e Lusignè.

 “ Risulta, ormai, chiara l'ambizione di questo gruppo canavesano nei confronti della propria terra “- conclude il Presidente Centrone- “ Abbiamo voluto valorizzare concretamente la storia del territorio grazie alla vita quotidiana e reale di chi l'ha vissuto nel profondo “.

L'Associazione Terre da Raccontare risulta un importante spazio di dialogo tra generazioni per valorizzare la memoria storica e la comunità del nostro passato. Grazie alla voce dei suoi protagonisti, la memoria del Canavese ritrova nuova linfa, trasformandosi in un patrimonio condiviso che non si limita al suo passato, ma guarda con fiducia al futuro. 

Sabrina, Rino, Stefano e Luca

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