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Cultura
22 Novembre 2024 - 23:41
I due titolari, Riccarda e Enzo, sotto lo sguardo di Emma e Angelo
La Trattoria Rampin si trova in via Trieste 8 a Caluso. Nell'arco dei suoi quasi 100 anni, molto probabilmente, di attività, si è rinnovata e ampliata in base ai tempi che cambiano. Le foto che si trovano all'interno del locale raccontano di una lunghissima vita piena di persone e desideri. In particolare, quella raffigurante un gruppo di artisti degli anni'30 che si dilettavano con eventi durante le cosiddette Merende sinoire.
Non sarà un caso che quella stessa sala, oltre ad accogliere le persone durante i pranzi,in uno spazio interno, è adibita oggigiorno anche per i corsi creativi e gli eventi solidali. Infatti, la prima grande particolarità di questa trattoria è proprio unire l'attività della ristorazione con momenti solidali. È stato quasi un richiamo necessario, per di più, dopo la morte dei genitori della titolare Riccarda Demontis.
In quei 6 mesi del 2020, si è trovata completamente persa assieme a suo marito Enzo Mellino con un'importante missione sulle spalle:” Questa trattoria è stata rilevata dai miei nel '66 dai vecchi proprietari, praticamente io avevo 2 anni, e l'hanno tenuta fino al momento in cui sono mancati 4 anni fa “- sottolinea Demontis con molta commozione - “ Mi sono trovata davvero persa. Tra l'altro, entrambi sono morti a 6 mesi di distanza l'uno dall'altro. Non sapevo cosa fare e ringrazio Enzo e mia nipote per avermi spronato a continuare “.
Anche la trattoria (Rampin), in Riva, era luogo di ritrovo per trascorrere lietamente una serata , e anche qui si esibivano orchestrine di dilettanti che talvolta - come si vede in questa divertente fotografia - disponevano persino di un pianoforte, suonato, in questa occasione, da "Mentin" Piatti di Mazzè (data imprecisata, intorno al 1930 )
Oggigiorno, quello spazio esterno è divenuto interno. L'elemento in comune con il passato è quella grata a ricordare la propria origine. In questa stanza, si tengono i corsi creativi al Sabato grazie all'Associazione Artistico Culturale con le Mani e con il Cuore di Lidia Maria Sartoris
Fin da quando aveva avuto 2 anni, quel locale è stata la sua seconda casa:” Praticamente sono nata nelle pentole “- afferma con tono sorridente la proprietaria- “ Già da piccola aiutavo mia mamma con la pulizia dei piatti e, crescendo, ho imparato pure a cucinare con i suoi insegnamenti “.
L'attività è sempre stata un punto di riferimento per i calusiesi dell'epoca, sapendo gestire quei moltissimi lavoratori della Bull . Difatti, risultava la trattoria più vicina: a soli 10 minuti massimo da quell'azienda di microprocessori in Via Martiri.
Nella storia del locale, c'è un simpatico aneddoto che ne ha dato una sentita rappresentazione della sua originalità e semplicità: “ Rampin era il soprannome dei vecchi proprietari. Molti clienti pensano che sia il nostro cognome , ma siamo sardi “ - evidenzia il proprietario Mellino, raccontando un aneddoto che gli è stato detto da un antico cliente - “ Tantissimi anni fa, la titolare di questa piola ( all'epoca questo locale risultava essere la classica osteria piemontese rispetto all'odierna trattoria) per andare a raccogliere dei fichi da una pianta, non riuscendoci, ha preso un gancio ed è salita su una scala. Lei è caduta, ma è rimasto sulla pianta questo “rampin” “ .
In piemontese rampin significa proprio gancio. È un fatto molto singolare che un posto così secolare sia riuscito nel tempo a mantenere sempre un valore intimo legato ad una vicenda personale avvenuta anni fa.
Onorare la memoria dei genitori
Questa attività ha un forte valore intimo, soprattutto per Riccarda Demontis. Si è dovuta fare carico di un'importante eredità umana, dopo aver affiancato i suoi genitori fino agli ultimi giorni di vita a tal punto da aver fatto passare la bara della madre, per volontà della stessa, in mezzo ai tavoli.
In una situazione così difficile, il marito Enzo Mellino è riuscito ad andare in pensione in tempo per sostenere l'attività di sua moglie, dopo i 44 anni di lavoro nel settore industrale: “ Io ho lavorato per 35 anni in un'azienda di automazioni industriali a Mercenasco chiamata Nanchino. Dopo di che 8 anni all'Icas. Sono riuscito ad andare in pensione intorno ai 58 anni per aiutare Riccarda con l'attività “.
Prima dell'arrivo della Pandemia, però, le circostanze risultavano molto più serene con i genitori dell'attuale proprietaria, Emma Boggio e Demontis Angelo, a mantenere una grande attività redditizia insieme a lei. Emma e Riccarda gestivano , principalmente,il lato mensa, mentre il padre Angelo si interfacciava con i clienti. Purtroppo, la loro morte è stato un forte colpo emotivo che ha gettato nei dubbi la stessa attuale proprietaria , ma è riuscita a reagire grazie al sostegno di sua nipote e la vicinanza del marito.
Sicuramente, dopo un fatto così critico all'interno di un'attività famigliare, avvenuto durante un ulteriore periodo disastroso come la Pandemia, si è aperta un'importante questione sul futuro della Trattoria Rampin: “ Il mio cruccio è questo: naturalmente io e Riccarda saremo qui finché riusciremo, tenendo conto anche delle complicanze che possono arrivare dall'età, ma anche noi dovremo pensare a come diventerà Rampin dopo di noi “- puntualizza Enzo con un tono molto attento alle parole che utilizza: “ Mi auguro di vederlo sempre con il valore che conosciamo, magari ampliando le fasce orarie di apertura e i vari eventi associati“.
La sala centrale della Trattoria Rampin
Il sostegno degli eventi
Le iniziative dell'Associazione Artistico Culturale con le Mani e con il Cuore sono state davvero una manna dal cielo per la Trattoria Rampin. Grazie all'aumento di interesse da parte dei clienti per le attività benefiche, Rampin è risultato ancor di più al centro del sostegno sociale: “ Ringraziamo siuramente Lidia che ci ha dato una grande spinta nel mantenerci attivi anche alla sera “- sottolinea Enzo, lasciando poi la conclusione del ragionamento a Riccarda - “ la sera è solo legata a qualche evento utile per il valore benefico o se ci sono momenti di celebrazione come feste e lauree. Tutto questo, però, avviene tramite prenotazione rispetto alla normale fascia di apertura di pranzo dalle 12 alle 14 e 30 circa”.
La causa animalista è il motore fondante dell'attività per cui non c'è da stupirsi di vedere qualche animaletto vicino al suo amico umano. In ogni modo, il proprietario ci tiene a rassicurare :” Sappiamo benissimo far rispettare la convivenza tra esseri umani e animali senza creare alcuni disagi. Non entrano assolutamente cani di grandi dimensioni, ma d'altra parte gli animali di piccola taglia o che non recano disagi sono ammessi. Chi viene da noi conosce molto bene come siamo fatti “- analizza Enzo, puntualizzando un fatto- “ Addirittura, abbiamo dei clienti fedelissimi di Milano che, ormai, siamo la loro meta fissa visto che siamo un posto molto più tranquillo e vicino ai nostri clienti”.
I proprietari, entrambi sui 60 anni, sono riusciti a gestire fino ad ora un'attività così secolare per Caluso. Hanno vissuto , a loro modo, quella piccola parte di storia: dall'essere una semplice piola nei tempi di una metropoli calusiese, incentrata sull'Azienda Honeywell, fino a dover stare al passo con la tecnologia : “Sicuramente grazie a Facebook e Instagram, per quanto non riesca più a stare dietro ai social, ma tengo aggiornata la pagina con i menù, abbiamo ampliato il numero di clienti “- afferma la titolare Riccarda- “ Anche se il passaparola è quello che va per la maggiore” .
L'unico problema è il fatto di trovarsi un po' tagliati fuori dal centro, risultando in difficoltà con il parcheggio almeno in apparenza: “ Effettivamente ci fanno presente di quanto ci troviamo in una zona un po' tagliata dal centro con poco parcheggio di fronte al locale “- sottolinea Riccarda, lasciando al marito la soluzione del problema - “ Basterebbe più valorizzazione dell'intero territorio calusiese che non può finire con il centro. Siamo più di 7 mila abitanti distribuiti in tutte le parti di Caluso. Detto questo, abbiamo anche quel grandissimo parcheggio dell'ex Bull . Ci vorrebbe più informazione in merito“.
Hanno saputo superare un'intera pandemia, rimanendo chiusi per circa due anni, e rimangono sempre attivi negli eventi più illustri di Caluso come la Fiera di San Nicola, l'Immacolata e ,straordinariamente, anche il Capodanno per l'evento benefico. Si sente ancora quel forte abbraccio che i loro genitori sono sempre riusciti a dare con l'attività. In fondo, siamo davvero sicuri che le anime non riamangano nei luoghi cari per proteggerli dalle sfide del futuro.
La Trattoria Rampin quando ancora risultava Anselmo . Vicino a quell'insegna anche un segnale che indicava la cabina telefonica nelle vicinanze
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