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Montalto Dora
20 Novembre 2024 - 15:18
Cesira Tognon
Gran festa in Canavese per Cesira Tognon che ha spento 105 candeline, un traguardo straordinario che non celebra solo la longevità, ma anche un’intera vita intrecciata alla storia del nostro Paese.
Nata il 19 novembre 1919 in frazione La Stanga, provincia di Vicenza, Cesira è emigrata a Montalto Dora nel 1928, dove vive da ben 90 anni.
Questa mattina per celebrare questo importante compleanno, è andato a farle visita anche il sindaco di Montalto Dora, Renzo Galletto.
Cesira, infatti, è una vera e propria istituzione locale. La "nonna del Canavese" è custode di una memoria collettiva che attraversa le generazioni.
Quando Cesira venne al mondo, l’Italia era una nazione appena uscita dalla Prima Guerra Mondiale. Il re era Vittorio Emanuele III e il Paese era governato da Vittorio Emanuele Orlando, noto come il "Presidente della Vittoria" per il ruolo svolto durante la conferenza di pace di Versailles.
Il suffragio universale era ancora lontano: le donne italiane avrebbero ottenuto il diritto di voto solo nel 1946, quando Cesira aveva 26 anni e l’Italia stava rinascendo dalle macerie della Seconda Guerra Mondiale.
Nata durante il pontificato di Benedetto XV, Cesira ha visto susseguirsi ben dieci papi, da Pio XI a Francesco, testimoniando epoche di grandi cambiamenti, sia religiosi che sociali.
Cesira arrivò a Montalto Dora nel 1928, quando aveva solo 9 anni. Il trasferimento dal Veneto segnò l’inizio di una nuova vita in una terra che le avrebbe offerto opportunità lavorative e affettive. In un’Italia ancora prevalentemente agricola, Cesira trovò nel Canavese un luogo dove radicarsi, costruendo relazioni e una famiglia che oggi la celebra con orgoglio.
Come ha sottolineato il sindaco Renzo Galletto, che l’ha visitata in occasione del compleanno: «Cesira è una montaltese DOCG. Ho portato gli auguri di tutta la comunità, onorato di festeggiare con lei questo traguardo straordinario». L’invito gli è arrivato dalla nipote, Elena Burbatti, che ha organizzato una piccola celebrazione familiare per l’occasione.
Il sindaco Renzo Galletto con Cesira Tognon
La lunga vita di Cesira è una storia di resilienza, lavoro e affetti. Nei decenni trascorsi, ha vissuto gli anni difficili del fascismo e delle due guerre mondiali, il boom economico e l’avvento della società tecnologica. Nonostante i cambiamenti epocali, Cesira ha mantenuto una visione ottimista della vita, attribuendo la sua longevità a una dieta semplice e alla serenità interiore.
Quando Cesira si trasferì a Montalto Dora, il presidente del Consiglio era Benito Mussolini, e l’Italia viveva sotto un regime autoritario. Da allora, ha visto alternarsi ben 13 presidenti della Repubblica, da Enrico De Nicola a Sergio Mattarella, passando per figure iconiche come Sandro Pertini, che definì gli anni ’80 con il suo stile carismatico e vicino al popolo.
Cesira è un archivio vivente di storia italiana. Ha visto l’Italia trasformarsi da un Paese rurale a una potenza industriale e tecnologica. Ha vissuto eventi epocali, come la proclamazione della Repubblica Italiana nel 1946, lo sbarco sulla Luna nel 1969, e la nascita dell’Unione Europea.
Sul piano personale, Cesira rappresenta la tipica forza delle donne della sua generazione: instancabile lavoratrice, custode della famiglia e punto di riferimento per i suoi cari. Oggi, circondata dall’affetto dei nipoti e dei pronipoti, Cesira guarda al passato con gratitudine e al presente con un sorriso sereno.
A Montalto Dora, Cesira non è solo la persona più anziana del comune, ma anche un simbolo di appartenenza. «Ho trovato qui tutto ciò che mi serviva per vivere bene e a lungo», ha raccontato, riferendosi al legame speciale che ha sempre avuto con la comunità locale.
Oggi, la sua casa è un luogo dove la memoria si intreccia con il presente, dove i giovani possono ascoltare storie di un tempo che non esiste più, ma che continua a vivere nei ricordi e nei racconti di Cesira.
Festeggiare Cesira significa celebrare non solo una vita straordinaria, ma anche l’identità di un territorio che ha saputo accoglierla e crescerla. La "nonna del Canavese" è il ponte tra un passato fatto di sacrifici e un presente che riconosce il valore delle sue radici.
Con 105 anni alle spalle, Cesira Tognon continua a insegnarci che la longevità non è solo questione di anni, ma di come si sceglie di vivere ogni giorno. Un esempio che il Canavese non dimenticherà mai.
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