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Alberi monumentali. Ecco dove li potete trovare in provincia di Torino

Nella provincia di Torino si trovano ben 71 alberi riconosciuti come monumentali, distribuiti in numerosi comuni, ognuno con la sua unicità e il suo legame al territorio

Alberi monumentali. Ecco dove li potete trovare in provincia di Torino

Il Piemonte si prepara a celebrare giovedì la “Giornata nazionale degli alberi” con un nuovo traguardo che ne rafforza il ruolo tra le regioni leader nel patrimonio verde: è sul podio dell’Atlante delle foreste messo a punto dal Sole 24ore, Legambiente e Compagnia delle foreste.

Tra la primavera 2023 e i primi mesi di quest’anno nella regione sono stati messi a dimora quasi trecentomila alberi (286.102 per l’esattezza), finendo dietro Trentino-Alto Adige (652.725) e Basilicata (327,649).

Nuovi boschi che garantiranno un valore sistemico annuo di quasi due milioni di euro.

«Al di là del valore economico, proprio in vista della festa degli alberi – spiega l’assessore alle Foreste, ai parchi e alle Aree protette Marco Gallo è fondamentale sottolineare l’impatto positivo che le nuove piante hanno sull’ambiente: migliorano la qualità dell’area, mitigano gli eventi estremi e prevengono il dissesto idrogeologico. In altre parole, rappresentano un alleato importante al tempo dei cambiamenti climatici». 

Ma il Piemonte sta puntando a valorizzare anche un altro elemento del suo patrimonio verde: la bellezza.

Di qui l’idea di un tour tra gli alberi monumentali del Piemonte. Vent’anni fa, con la prima legge regionale, erano 40.

Oggi sono più di trecento e, probabilmente, nel giro di qualche mese si avvicineranno a quota quattrocento a seguito dell’istruttoria in corso per 80 nuovi esemplari, frutto di pre-selezione sulle 150 segnalazioni arrivate tra la fine del 2022 e l’inizio del 2024.

Chiunque può segnalare alberi di eccezionali età o dimensioni, compilando l'apposita scheda disponibile sul sito della Regione Piemonte (pagina Alberi monumentali), da inoltrare al Comune di competenza, al Settore Foreste della Regione Piemonte e all’IPLA, l’istituto che supporta Regione e Comuni nella valutazione degli esemplari.

L’ultima parola, invece, spetta a un gruppo di lavoro che vede insieme rappresentanti di Regione, IPLA, Università di Torino, Carabinieri forestali e Soprintendenze. Tocca a loro decidere se una pianta abbia o no i requisiti per definirsi albero monumentale. I sopralluoghi di verifica vengono compiuti nel periodo vegetativo delle piante, tra maggio e ottobre. Un iter che richiede mesi, ma indispensabile per tutelare e valorizzare un patrimonio nel patrimonio. 

«Il Piemonte ha circa un miliardo di alberi - spiega l’assessore Gallo - ma questi rappresentano l’eccellenza per età, dimensioni, rarità botanica, architettura vegetale, pregio storico-culturale, forma e portamento. E rappresentano un decimo dell’intero patrimonio di alberi monumentali che ha l’Italia a conferma del valore dei nostri boschi e delle nostre foreste. Considerato il crescente interesse che registriamo abbiamo deciso di diffondere su più piattaforme il censimento degli alberi monumentali del Piemonte. Il prossimo passo sarà il portale Piemonte outdoor perché l’andare a caccia di piante rare e  antiche sta diventando un’attività sempre più gettonata tra chi ama spendere il proprio tempo libero in mezzo alla natura». 

Di pari passo prosegue l’operazione di “denominazione” degli alberi monumentali. Sono già stati realizzati e installati i pannelli descrittivi per 250 esemplari censiti negli anni precedenti e si sta lavorando per preparare la carta di identità anche agli ultimi arrivati nella galleria dei “monumentali”. 

Attualmente gli esemplari monumentali in Piemonte inseriti nell'elenco degli alberi Monumentali d'Italia sono in tutto 315 distribuiti in circa 190 Comuni. Il numero più consistente lo registra la provincia di Torino (71) seguita da Cuneo (34), Alessandria (23) e Verbano Cusio Ossola (22).

A testimoniare la diversità ambientale della regione, dalla montagna (con alcuni esemplari ad oltre 2000 m di quota) alle rive dei fiumi e dei laghi, dagli ecosistemi naturali ai parchi storici e alle alberate cittadine, le piante censite appartengono a ben 88 specie: 45 autoctone del Piemonte, 37 esotiche, 6 non autoctone del Piemonte ma parte della flora italiana (cipresso, corbezzolo, pino domestico, pino nero, sughera e tamerice).

Tra le specie esotiche, presenti soprattutto nelle aree urbane, la più rappresentata è il platano, con 24 elementi, poi l’ippocastano e il cedro dell’Atlante con 12; tra le autoctone prevalgono il larice (16), il castagno e la farnia (15), il faggio (14), il Frassino (10), la Roverella e il Salice bianco (9), il Pino cembro (7). 

 Cinque gli alberi la cui circonferenza supera i 10 metri: due cedri dell'Atlante (entrambi nel Torinese: il primo a Montalenghe con 1300 centimetri, l’altro a Perosa Canavese 1100 cm), un castagno (a Bioglio, nel Biellese, 1150 centimetri), un salice bianco nell’Alessandrino (a Momese, 1020 cm) e due platani (a Racconigi, nel Cuneese, quasi 11 metri, l’altro a Santena, vicino a Torino, 9, 70 metri). Non mancano i gruppi di alberi: i platani del viale di Cherasco e del Parco Cavour a Santena, i larici dell’Alpe Veglia (Varzo) e del Parco delle Alpi Marittime (Valdieri), i cembri di Usseaux, i tre Abeti di Douglas del Lago di Meugliano (oggi Comune di Valchiusa), con il record di altezza (56 metri per il soggetto più alto) per il Piemonte. Tra i comuni il primato spetta a Torino, con tredici esemplari. Seguono Stresa (7), Acqui Terme, Racconigi e San Secondo di Pinerolo (5). 

In provincia di Torino

La provincia di Torino custodisce un patrimonio naturale straordinario: gli alberi monumentali, giganti verdi che si ergono come silenziosi testimoni del tempo, della storia e della biodiversità. Questi alberi non sono semplicemente grandi o antichi; sono vere e proprie icone viventi, scelte per la loro longevità, le dimensioni imponenti, il valore ecologico o culturale, o la loro capacità di raccontare un pezzo della nostra storia.

In un’epoca in cui il cambiamento climatico mette a rischio molti di questi esemplari, riscoprire e proteggere questi monumenti naturali è più importante che mai.

Nella provincia di Torino si trovano ben 71 alberi riconosciuti come monumentali, distribuiti in numerosi comuni, ognuno con la sua unicità e il suo legame al territorio.

Il loro valore, oltre che estetico e storico, è anche ecologico: molti di questi esemplari contribuiscono a migliorare la qualità dell’aria, offrono rifugio a numerose specie e sono un baluardo contro il dissesto idrogeologico.

Il viaggio inizia da Torino, la città capoluogo, dove 13 alberi monumentali raccontano storie di resilienza nel contesto urbano. I maestosi platani di Corso Belgio e il bagolaro del parco del Valentino sono esempi perfetti di come la natura possa convivere con la città, portando un respiro verde tra cemento e asfalto. Ma Torino non è solo urbanizzazione: i suoi parchi, come il Parco del Valentino e il Parco della Tesoriera, ospitano alberi che hanno resistito ai secoli, alle intemperie e persino alle guerre, diventando pilastri della memoria collettiva.

Spostandoci dalla città verso le aree più periferiche, incontriamo altre meraviglie. A Montalenghe, ad esempio, si trova uno dei giganti più imponenti di tutta la regione: il Cedro dell’Atlante, con una circonferenza di ben 1.300 centimetri, che domina il paesaggio con la sua maestosità. Non lontano, a Perosa Canavese, un altro Cedro dell’Atlante, leggermente più piccolo, si distingue per il suo aspetto regale e per l’incredibile età che lo rende uno dei più antichi della regione. Questi alberi, oltre a essere monumentali, rappresentano anche un legame tra l’uomo e la natura: molte di queste piante furono piantate accanto a ville, chiese o aree di particolare interesse culturale, sottolineando il loro ruolo simbolico.

Continuando verso Usseaux, nelle valli alpine, il paesaggio cambia radicalmente, e la vegetazione si fa più austera. Qui, i pini cembri crescono in armonia con l’ambiente montano, formando un insieme omogeneo che racconta una storia di adattamento alle dure condizioni climatiche. Questi pini, con il loro portamento elegante e la resistenza al freddo, sono un esempio straordinario di come la natura possa prosperare anche nei luoghi più ostili. A Fenestrelle, invece, i larici secolari svettano verso il cielo, formando una cornice spettacolare che accompagna le antiche fortificazioni della zona.

Un altro esempio straordinario di albero monumentale si trova a Caluso, dove una maestosa sequoia sempreverde ricorda le foreste nordamericane. Questa pianta, introdotta in Europa come specie ornamentale, si è adattata perfettamente al clima piemontese, raggiungendo dimensioni notevoli e diventando un punto di riferimento per gli appassionati di botanica. Sempre a Caluso, il raro Osmanto odoroso incanta con il suo profumo, dimostrando come anche le specie meno conosciute possano avere un valore monumentale.

Tra i comuni che vantano esemplari di straordinaria bellezza troviamo Ivrea, con un carpino bianco e un bagolaro che svettano come simboli di longevità e radicamento. A Rivalta, la magnolia grandiflora e il cipresso calvo offrono uno spettacolo unico, specialmente in primavera quando le loro chiome si riempiono di fiori e frutti. A Mazzè, un faggio a foglie di asplenio e un leccio monumentale dimostrano come anche le piante possano avere una loro “personalità” botanica, con caratteristiche uniche che le distinguono dalle altre.

Tra i protagonisti di questa narrazione non possono mancare Agliè, che ospita un magnifico platano comune e una straordinaria sequoia sempreverde nel Parco del Castello Ducale, un luogo che intreccia natura e storia. Balangero, invece, accoglie una sequoia gigante le cui dimensioni e portamento maestoso incantano i visitatori e sottolineano la ricchezza botanica del territorio. A Borgofranco d’Ivrea, il bagolaro monumentale si erge come simbolo di resilienza in una comunità da sempre legata alla natura circostante.

A Castagneto Po, le faggete monumentali e i corbezzoli secolari sono un esempio di biodiversità rara e preziosa, mentre a Lanzo Torinese, un maestoso faggio domina il paesaggio, diventando un’attrazione naturale imperdibile per gli escursionisti.

Il comune di Valchiusa ospita una rarità: tre abeti di Douglas che si distinguono per la loro altezza record, superando i 56 metri, un traguardo impressionante che richiama appassionati da tutta Italia. Infine, a Venaria, le querce monumentali del Parco della Mandria offrono uno spettacolo di rara bellezza, incorniciando la Reggia e arricchendo il paesaggio con il loro portamento imponente.

Altri comuni della provincia di Torino con alberi monumentali sono Bibiana, Carignano, Cesana Torinese, Chieri, Druento, Grugliasco, Mompantero, Nichelino, Pinerolo, San Secondo di Pinerolo, Santena, Trofarello, e Villafranca. Ogni luogo custodisce un patrimonio unico, un pezzo di natura che racconta la storia della nostra provincia.

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