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Torino ostaggio dei centri sociali: Gioventù Nazionale ripulisce il monumento a Vittorio Emanuele II

Scontri, violenza e polemiche dopo la manifestazione: 20 agenti al pronto soccorso, monumenti deturpati e la Mole occupata. Fratelli d’Italia accusa il Comune: “Le politiche di dialogo hanno fallito”

Centri sociali

Una delegazione di Gioventù Nazionale, sezione D’Annunzio, movimento giovanile di Fratelli d’Italia, si è recata oggi pomeriggio nei pressi del monumento a Vittorio Emanuele II per effettuare una pulizia simbolica. L’iniziativa segue l’imbrattamento compiuto durante la manifestazione di ieri, organizzata da collettivi e centri sociali, che si è conclusa con scontri violenti e un bilancio pesante: 20 agenti finiti al pronto soccorso.

Secondo quanto riportato dai militanti in una nota, l’azione aveva lo scopo di "restituire dignità" a uno dei monumenti simbolo di Torino. "Deturpare il monumento a Vittorio Emanuele II e occupare la Mole Antonelliana togliendo la bandiera italiana rappresenta un attacco al cuore della nostra città. Ancora una volta, collettivi e centri sociali rendono Torino ostaggio della loro violenza inaccettabile", si legge nel comunicato. "Con questa iniziativa abbiamo voluto lanciare un segnale forte. Contatteremo gli uffici competenti affinché gli interventi di ripristino siano realizzati al più presto, cancellando il vergognoso ricordo della giornata di ieri."

centri sociali, Fratelli d'Italia

La manifestazione di ieri, organizzata da gruppi della galassia autonoma, ha visto momenti di grande tensione: non solo il danneggiamento del monumento, ma anche l’occupazione simbolica della Mole Antonelliana, dove è stata temporaneamente rimossa la bandiera italiana. I cori inneggianti alla P38 e il lancio di oggetti contro le forze dell’ordine hanno ulteriormente esasperato il clima, trasformando le strade del centro in un teatro di scontri.

Sul tema è intervenuto anche il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Raffaele Marascio, che ha espresso una condanna durissima verso quanto accaduto. “Ancora una volta Torino è ostaggio dei collettivi rossi e dei centri sociali. L’escalation di violenza ha portato a 20 agenti al pronto soccorso, cori deliranti, la Mole occupata e monumenti deturpati. È questo il risultato delle politiche di regolarizzazione e dialogo avviate dal Comune nei confronti delle frange più estreme della galassia autonoma”, ha dichiarato, con evidente tono polemico. “Ci aspettiamo una condanna unanime da tutte le forze politiche. Su episodi di tale gravità non ci possono essere ambiguità”, ha concluso.

Un bilancio pesante per la città
Il pomeriggio di scontri ha lasciato una ferita profonda non solo nei beni simbolici della città, ma anche nell’immagine di Torino. La polemica non sembra destinata a placarsi, con molti che puntano il dito contro le scelte politiche delle istituzioni locali, accusate di aver sottovalutato il potenziale conflittuale di certe realtà. La città, intanto, attende interventi concreti per ripristinare ordine e sicurezza, mentre i segni della giornata di ieri restano ancora visibili.

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