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16 Novembre 2024 - 12:03
La manifestazione per dire "Stop" a Vladimir Putin si terrà domani, domenica 17 novembre, in piazza Castello
Domani, domenica 17 novembre, Torino sarà il palcoscenico di una manifestazione di protesta che si inserisce in un contesto di mobilitazione internazionale contro l'aggressione russa in Ucraina.
In Piazza Castello, un flash mob organizzato dalla comunità dei Russi Liberi e da esponenti radicali si propone di ribadire la ferma opposizione alle politiche di Vladimir Putin.
L'evento coincide con il millesimo giorno dall'inizio delle operazioni militari russe in Ucraina, un conflitto che ha scosso profondamente l'Europa e il mondo intero. Ma perché proprio ora e perché proprio a Torino?
La manifestazione torinese è parte di un più ampio movimento internazionale che vedrà eventi simili svolgersi in altre città europee, tra cui una marcia contro la guerra a Berlino e una manifestazione nei pressi dell'ambasciata russa a Roma.
Manifestazione a Torino domani per dire "Stop!" a Vladimir Putin
Queste iniziative non sono solo un grido di dolore, ma anche un appello alla comunità internazionale affinché prenda posizione contro le azioni del Cremlino.
Giulio Manfredi, esponente di Europa Radicale, sottolinea come queste proteste siano un'occasione per "ribadire le richieste che in questi mille giorni abbiamo rivolto alle varie istituzioni coinvolte a vario titolo nel conflitto".
Le richieste dei manifestanti sono chiare e dirette: nuove incriminazioni per Putin, la revoca delle onorificenze concesse dal 2014 a esponenti del suo regime, l'abolizione del segreto di stato sulle forniture militari e l'emanazione di un codice dei crimini militari. Queste richieste non sono solo simboliche, ma rappresentano un tentativo concreto di fare pressione sulle istituzioni internazionali affinché agiscano con decisione contro le violazioni dei diritti umani e le aggressioni militari.
Una portavoce della comunità dei Russi Liberi ha dichiarato che "dopo avere costruito in Russia un sistema fondato sulla violenza, sulla criminalità e sulla privazione della libertà, Putin ha deciso di estenderlo con la forza all'Ucraina". Le sue parole sono un'accusa diretta al leader russo, ma anche un invito a riflettere su chi sia realmente la persona dietro a questo progetto di espansione e quali siano le conseguenze quotidiane per le persone coinvolte ingiustamente. La manifestazione non si limita a denunciare, ma cerca anche di sensibilizzare l'opinione pubblica su una realtà spesso distorta dalla propaganda.
Dopo il flash mob, l'evento proseguirà nella sede dell'Associazione Radicale Adelaide Aglietta, dove verranno scritte lettere destinate ai prigionieri politici in Russia. Questo gesto simbolico rappresenta un atto di solidarietà verso coloro che, in Russia, pagano il prezzo più alto per la loro opposizione al regime. Le lettere sono un modo per far sentire la vicinanza e il sostegno internazionale a chi lotta per la libertà e la democrazia in un contesto di repressione.
La protesta di Torino è un appello alla comunità internazionale affinché non resti indifferente di fronte alle violazioni dei diritti umani e alle aggressioni militari. È un invito a prendere posizione, a non voltarsi dall'altra parte. Le parole di Giulio Manfredi e della portavoce dei Russi Liberi sono un monito per tutti noi: la pace e la libertà non sono mai scontate, ma vanno difese con determinazione e coraggio.
LA VOCE DEL CANAVESE
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