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Donne che nutrono il futuro: l'agricoltura italiana si tinge di rosa e solidarietà

Nove storie di donne che trasformano la terra in inclusione sociale, innovazione e creatività. Dai migranti accolti nei campi calabresi alle agri-gelaterie nei borghi toscani, ecco le "Amiche della terra" premiate da Coldiretti.

Le Donne che Nutrono il Futuro: Innovazione e Sostenibilità in Agricoltura

Roma, Palazzo Rospigliosi - Un’agricoltura che va oltre la coltivazione dei campi, trasformandosi in spazio di accoglienza e integrazione, innovazione green e creatività: questa la missione delle nove storie al femminile premiate da Coldiretti con il titolo "Amiche della terra, storie di donne che nutrono il mondo". In un’Italia che cambia, donne di ogni età portano avanti progetti che uniscono la cura della terra a quella delle persone, sfidando l’isolamento dei piccoli borghi e lottando contro lo sfruttamento lavorativo. Le loro vite, spesso intrecciate con le necessità di un’agricoltura moderna e sociale, raccontano un impegno quotidiano che riflette l’eroismo di chi lavora la terra con amore e spirito imprenditoriale.

Stefania Mazzotta: l’accoglienza come missione
Tra queste storie, spicca quella di Stefania Mazzotta, 38 anni, madre di quattro bambini, che nel 2019 ha avviato un progetto di integrazione a Francavilla Angitola, nel Vibonese. Il suo obiettivo? Offrire ai migranti l’opportunità di una vita dignitosa attraverso il lavoro nei campi, donando loro strumenti di integrazione sociale, culturale ed economica. Un lavoro premiato con il titolo di "Donne per il sociale" e con un aiuto di 15mila euro da Coldiretti per supportare la crescita di questa realtà. "Dare opportunità di integrazione dimostra quanto l’agricoltura sia un settore in cui l’umanità costruisce la società", ha dichiarato il ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone, sottolineando come l’impegno della Mazzotta rappresenti l’antitesi ai fenomeni di caporalato. Dall’arrivo di Salvatore e Isacco, la sua azienda di ortofrutta conta oggi sette giovani impegnati in un percorso di rinascita e inclusione.

 

Un’agri-gelateria che rianima un borgo toscano
Non solo integrazione, ma anche lotta alla desertificazione dei borghi, come dimostra la storia di Barbara Conti, figlia di un pastore toscano, che ha trasformato Bergugliara, un borgo di sole trenta anime, in una meta turistica grazie alla sua agri-gelateria a km 0. Con i suoi gusti unici, dalla ricotta alla fragola e al top di castagna, Conti attira ogni anno visitatori e turisti da tutta la Valle di Zeri in alta Lunigiana, vincendo nella categoria "Agricoltura eroica". "Volevo rimanere a vivere qui e ridare vita al borgo", ha dichiarato Conti, incarnando il coraggio di chi sceglie di investire nelle radici della propria terra.

Giovani, tecnologia e nuove idee: le altre storie premiate
Tra le vincitrici si trova anche Sara Manganone, 26 anni, che ha riportato in vita il vigneto di famiglia abbandonato da decenni a Pont-Saint-Martin, in Valle d’Aosta. Con la creazione della prima eco-rotaia per raggiungere i terrazzamenti, ha saputo unire tradizione e innovazione, conquistando l’attenzione nella categoria dedicata all’agricoltura sostenibile. "Cambio vita" è il premio che va a Doris Begnozzi, ex esperta di marketing che ha lasciato la carriera per fondare una serra zen a Borgo Mantovano, in Lombardia, un luogo di rinascita e inclusione con laboratori sensoriali per bambini e adulti.

Altrettanto significative sono le esperienze di Teresa Diomede di Rutigliano, nel Barese, che ha portato l’uva italiana sulle tavole di tutto il mondo, e di Flavia Sbrolli, in Umbria, che accompagna i bambini nella scoperta delle erbe tintorie, promuovendo la sostenibilità. Gloria Merli, invece, ha ricevuto il premio "Creatività" per aver saputo trasformare la lana di alpaca in abiti e accessori artigianali a Albareto di Ziano, in provincia di Piacenza.

Tra lavanda e concerti: dall’agriwellness al sostegno del territorio
Il benessere si fonde con la natura nel progetto di Valentina Galesso, che in Veneto invita a praticare yoga tra i filari di lavanda. Per il suo lavoro ha ottenuto il riconoscimento nella categoria "Agriwellness", mostrando come l’agricoltura possa sposarsi con la cura di corpo e mente. Premio speciale, infine, per Chiara Luppi, cantautrice padovana e finalista di The Voice, ora impegnata in musical internazionali. I suoi concerti hanno sostenuto la riforestazione dei boschi veneti devastati dalla tempesta Vaia, ricordando come il mondo dell’arte e dell’agricoltura possano unirsi per il bene comune.

Donne protagoniste: un ringraziamento speciale dalle istituzioni
Nel corso della cerimonia, Maria Emanuela Bruni, presidente ad interim del Maxxi di Roma, ha ricordato figure storiche femminili nell’agricoltura, da Cristina Trivulzio di Belgioioso a Eva Mameli, madre di Italo Calvino, sottolineando come la storia dell’Italia rurale sia anche al femminile. Un ringraziamento è giunto anche dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida: "Le imprese guidate da donne vanno meglio. Nella maggior parte dei casi, riescono a fare economia e a gestire la famiglia".

Conclude l’intervento Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, che ha evidenziato l’importanza dell’istruzione tra le donne in agricoltura: "Il 25% delle donne ha una laurea e il 50% associa agriturismo, agriasili, fattorie didattiche, agri-cosmesi e una particolare attenzione al sociale".

Queste storie sono testimonianza di un’agricoltura che non è solo produzione, ma cuore pulsante di innovazione e solidarietà, alimentando un’Italia che punta al futuro grazie alle donne.

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