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Cuceglio
12 Novembre 2024 - 18:46
Cuceglio, piccolo paese del Canavese, si distingue per una tradizione che va oltre il semplice ricordo storico: la "Sveglia di Cuceglio".
Ogni anno, in occasione del 4 novembre, i cittadini si riuniscono alle 5 del mattino nella piazzetta antistante la parrocchia e poi al Santuario dell'Addolorata. Questo rituale, che ha avuto inizio nel 1919, è un omaggio ai giovani cucegliesi che furono chiamati al fronte durante la Prima Guerra Mondiale. Quest'anno la commemorazione si è tenuta domenica 10 novembre.
Ma cosa rende questa tradizione così speciale e sentita?
LA MELODIA DELLA SPERANZA
Nel 1918, in coincidenza con l'Armistizio di Villa Giusti firmato il 3 novembre a Padova, alcuni giovani cucegliesi al fronte udirono una melodia che sembrava un presagio di pace e di ritorno a casa. Questa melodia, che potremmo definire "suadente" e quasi prodigiosa, fu portata indietro dai sopravvissuti e proposta ai musicanti del paese.
Da allora, ogni anno, viene eseguita alle 5 del mattino, un simbolo di speranza e di ricordo per coloro che non fecero ritorno.
La Prima Guerra Mondiale, spesso definita "Grande Guerra", ha lasciato un'eredità di dolore e sacrificio. Decine di migliaia di giovani vite furono strappate alle loro famiglie e comunità, molti tornarono mutilati o invalidi. Tuttavia, da questo conflitto emerse anche un'Italia finalmente unita e indipendente, tanto che alcuni storici la considerano la "quarta" guerra d'indipendenza. Ma può davvero esserci un'epica del massacro? Forse no, ma c'è sicuramente un'epopea di unità e identità nazionale.
IL RITORNO DI UNA TRADIZIONE
Negli anni '60, la "Sveglia di Cuceglio" cadde in disuso, ma nel 2005 fu ripresa grazie all'iniziativa di Cristina Badalotti, allora sindaco del paese.
Quest'anno, il 10 novembre, la tradizione è stata nuovamente celebrata, con la partecipazione del sindaco attuale, Antonino Iuculano, e del vice parroco Don Massimiliano Marco. Dopo la sveglia, la comunità si è riunita al Santuario dell'Addolorata per una celebrazione eucaristica presieduta dal parroco Don Luca Meinardi.
Uno dei momenti più toccanti della celebrazione è l'"appello", durante il quale i nomi dei caduti cucegliesi delle due guerre mondiali e dei partigiani vengono chiamati, e a cui simbolicamente rispondono "presente!". Questo rito, carico di significato e commozione, è un modo per mantenere vivo il ricordo di chi ha sacrificato la propria vita per la patria.
La "Sveglia di Cuceglio" non è solo una tradizione locale, ma un potente simbolo di comunità e memoria storica. In un mondo in cui il passato rischia spesso di essere dimenticato, questa tradizione ci ricorda l'importanza di ricordare e onorare chi ha lottato per la nostra libertà e identità. Un legame che va oltre la materia, unisce i cucegliesi in un abbraccio collettivo che attraversa il tempo e le generazioni.
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