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08 Novembre 2024 - 06:40
Il sindaco Matteo Chiantore, il consigliere regionale Alberto Avetta e il Governatore Alberto Cirio
Il Carnevale di Ivrea, con la sua celebre Battaglia delle Arance, è un’icona tra le manifestazioni italiane, una delle poche in grado di competere, per fama e importanza, con i carnevali di Venezia e Viareggio. Eppure, per la Regione Piemonte sembra quasi non esistere. Ivrea, con la sua celebrazione storica, non è un evento qualsiasi: è una tradizione secolare, un simbolo di identità e ribellione che attira ogni anno migliaia di visitatori da tutto il mondo.
Mentre i media internazionali esaltano il Carnevale di Ivrea – con il New York Times che lo descrive come “un’incredibile esplosione di colori e tradizione” – i nostri amministratori regionali lo ignorano.
I contributi assegnati per il 2024 lo dimostrano chiaramente: 37.500 euro per il Carnevale di Borgosesia, 35 mila per quello di Santhià, e… 16.941 euro per Ivrea. Una cifra ridicola che non copre nemmeno le spese per le arance, che superano i 200 mila euro, né tanto meno i costi complessivi dell’evento, che vanno ben oltre i 500 mila euro.
Incredibile ma vero, Ivrea riceve appena un po’ più dei 10 mila euro destinati agli Spazzacamini per la loro “pulitura dei camini”, e persino meno dei 35 mila euro che vanno agli Asini di Alba.
È come se la Regione non vedesse – o non volesse vedere – la portata di questa manifestazione, che la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha dichiarato di rilevanza internazionale già il 27 settembre del 1956, come indicato nel documento protocollo n. 02999/894
La disparità è lampante, ma forse la responsabilità non è tutta regionale.
Anche la Fondazione dello Storico Carnevale di Ivrea ha la sua parte di colpe.
Ha tra le mani un patrimonio che potrebbe – e dovrebbe – portare Ivrea e il Piemonte su un palcoscenico globale, ma di questa responsabilità sembra non rendersi conto considerando che si autocelebra per quattro click e qualche migliaio di visualizzazioni su Instagram e potrebbe puntare a farne milioni.
E dire che con l'ingresso nel cda di Fabio Vaccarono (ex Ceo di Google) si sperava in un cambio di passo e si erano stappate bottiglie di spumante di quello buono. Niente da fare. Tra gli sponsor Eni, Stellantis e Trenitalia non ci sono, sempre e solo AEG.
La verità è che sembra giunta l'ora di una gran bella "rivolta" politica. La potrebbe guidare il consigliere regionale Alberto Avetta con un'interpellanza al Governatore Alberto Cirio e all'assessore Andrea Tronzano specificando quanto sia inaccettabile trattare Ivrea come un evento di contorno e non invece come uno dei simboli più rappresentativi della cultura piemontese nel mondo, come il Palio di Siena per la Toscana: un richiamo che porta turisti, investimenti e visibilità.
Anche il consiglio comunale dovrebbe prendere posizione, obbligando il sindaco Matteo Chiantore a fare pressione e a pretendere per Ivrea il rispetto che merita anche perchè non è sempre stato così, o meglio fino a quando ha governato il centrodestra il contributo della Giunta regionale è stato di 50 mila euro, che non sono tanti, ma neanche pochini...
Per la cronaca - e non solo per quella - il totale dei contributi pubblici degli ultimi anni, sono passati da 186 mila nel 2018 a 205 mila nel 2019, per scendere (negli anni del Covid) a 92.000 nel 2021 a 87.500 nel 2022, quindi risalire a 134.000 nel 2023 e a 162 mila nel 2024. Peccato che nel 2024 siano stati inseriti i 50 mila del 2023 che l’ex presidente Piero Gillardi, non avendo ancora ricevuto il bonifico, aveva deciso di tenere fuori.
Insomma, forse, c’è anche una questione politica da risolvere (solo un orbo non la vedrebbe), considerando che la Fondazione è passata da Gillardi (centrodestra) a Alberto Alma (centrosinistra).
Se ne aggiunge una contabile, non tanto di lana caprina.
Se quei 50 mila euro fossero stati conteggiati sul 2023 il conto consuntivo avrebbe chiuso con un più 57.793 euro e il 2024 con un meno 49.020. Insomma, forse al nuovo cda della Fondazione occorre dare più di una mano...
Insomma, forse, c'è anche una questione politica da risolvere (solo un orbo non la vedrebbe), considerando che la Fondazione è passata da Gillardi (centrodestra) a Albero Alma (centrosinistra).
Il Carnevale di Ivrea ha attirato l'attenzione di numerosi media internazionali, che ne hanno evidenziato l'unicità e la tradizione. Ecco alcuni articoli in inglese che trattano dell'evento:
"Ivrea’s Battle of the Oranges Is Raucous, Sticky Fun"
Pubblicato su: Atlas Obscura
Data: 2 febbraio 2021
Autore: Redazione di Atlas Obscura
Descrizione: L'articolo descrive la storica Battaglia delle Arance, evidenziando l'entusiasmo e la partecipazione dei cittadini.
"Pulp flies in traditional orange battle during Carnival in northern Italy"
Pubblicato su: Associated Press (AP News)
Data: 14 febbraio 2024
Autore: Antonio Calanni
Descrizione: Il reportage offre una panoramica dettagliata della Battaglia delle Arance, con fotografie che catturano l'essenza dell'evento.
"The Battle of the Oranges: inside Italy’s craziest festival"
Pubblicato su: Backpackers in the World
Data: 15 febbraio 2024
Autore: Redazione di Backpackers in the World
Descrizione: L'articolo esplora le origini e le tradizioni del Carnevale di Ivrea, fornendo consigli per i visitatori.
"Ivrea’s colorful carnival: The Battle of the Oranges"
Pubblicato su: L'Italo-Americano
Data: 15 febbraio 2016
Autore: Redazione de L'Italo-Americano
Descrizione: L'articolo analizza le tradizioni e il significato storico del Carnevale di Ivrea, con un focus sulla Battaglia delle Arance.
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