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06 Novembre 2024 - 14:42
Oggi, nella storica cornice di Palazzo Lascaris, sede del Consiglio Regionale, l’Assessore Regionale al Patrimonio Gian Luca Vignale ha presentato il piano di valorizzazione dei beni ferroviari dismessi, recentemente trasferiti dal Demanio alla Regione. Alla riunione congiunta, che ha visto la partecipazione dei membri della Prima e Seconda Commissione consiliare, erano presenti anche i Presidenti Roberto Ravello (Prima Commissione) e Mauro Fava(Seconda Commissione), oltre ai vari commissari coinvolti. In questo contesto, l’Assessore ha delineato una strategia ambiziosa per recuperare immobili storici e infrastrutture ferroviarie abbandonate, ridonando loro nuova vita attraverso iniziative che spaziano dalla cultura all’aggregazione, con un forte impatto sociale per il territorio piemontese.
Il piano regionale si concentra su un insieme variegato di proprietà, oggi diviso in due grandi categorie. La prima comprende strutture tuttora in concessione a Rete Ferroviaria Italiana (RFI), che restano per il momento indisponibili per interventi di riqualificazione. La seconda, invece, raccoglie tutti quei beni non più destinati all’esercizio ferroviario e quindi valorizzabili, tra cui stazioni dismesse, terreni adiacenti, fabbricati di servizio e persino materiale ferroviario storico. Questi immobili, una volta destinati esclusivamente al servizio ferroviario, ora potranno essere impiegati per nuove destinazioni d’uso, diventando centri di attività che rispondano alle esigenze di comunità locali e visitatori.
Tra i principali obiettivi del piano, l’Assessore ha citato la riqualificazione di stazioni simbolo come Porta Milano, Stazione Dora e Madonna di Campagna a Torino, lungo la tratta Torino-Ceres, e la valorizzazione degli immobili di servizio della stazione di Cuorgnè sulla linea Canavesana. Cuorgnè, cittadina storicamente legata alla ferrovia, potrebbe così diventare un punto di riferimento locale grazie alla riconversione dei locali commerciali e di servizio, un tempo funzionali al transito ferroviario, oggi pronti a essere trasformati in spazi per iniziative comunitarie, eventi culturali o piccole imprese commerciali. Inoltre, la strategia non si limita solo ai grandi centri, ma coinvolge anche piccole località come Pessinetto, dove gli immobili dismessi offrono potenziali risorse per lo sviluppo locale e l'attrattività turistica.
«Si tratta di un consistente patrimonio costituito da importanti beni immobiliari situati lungo le due tratte che si sviluppano a nord di Torino – ha dichiarato l'Assessore Vignale – con stazioni ferroviarie, locali commerciali, magazzini, terreni e tratte di ferrovia storiche. La volontà della Regione è di rivitalizzare e riqualificare questi beni per restituirli alla collettività. Molti di questi immobili si prestano a svariati usi: come è il caso di Stazione Dora, affacciata su piazza Baldissera, o Porta Milano, un sito dalle potenzialità enormi per accogliere spazi commerciali, co-working, attività culturali e di aggregazione».
L’Assessore ha inoltre sottolineato che la Regione intende lavorare in stretta collaborazione con i Comuni, le Circoscrizioni, gli enti locali e il terzo settore, nonché con soggetti privati che vogliano contribuire alla rigenerazione di questi spazi, un tempo destinati esclusivamente al trasporto ferroviario, per trasformarli in luoghi vivi e dinamici, a disposizione dei cittadini. Con una particolare attenzione al coinvolgimento delle amministrazioni locali e delle realtà associative, la Regione punta a creare opportunità di utilizzo che possano rispondere ai bisogni specifici delle comunità. A Pessinetto, per esempio, si ipotizza la trasformazione della vecchia stazione in un punto di accesso a percorsi naturalistici e attività culturali per valorizzare il turismo della valle, mentre a Cuorgnè si potrebbe creare un piccolo centro di servizi per le imprese locali.
A supporto di questo piano, l’Assessore ha annunciato uno stanziamento iniziale di 1,8 milioni di euro, già destinati alla riqualificazione di Porta Milano, un sito storico che sarà trasformato nel primo polo culturale e associativo del progetto. Un’iniziativa pilota che – ha assicurato l’Assessore – non rimarrà isolata, ma farà da apripista a futuri investimenti lungo l’intera tratta. Porta Milano, con il suo ampio spazio e le caratteristiche architettoniche di rilievo, diventerà un luogo destinato alla cultura, all’associazionismo e ai servizi per la cittadinanza, configurandosi come un esempio virtuoso di come si possa riportare alla luce un patrimonio spesso trascurato.
«Questo piano di valorizzazione coinvolgerà presto tutti i comuni attraversati dalle due linee ferroviarie ancora attive» ha concluso Vignale, esprimendo l’auspicio che questo progetto di rigenerazione diventi un modello per altre aree del Piemonte.
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