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05 Novembre 2024 - 23:07
Papa Francesco ha sorpreso l’Italia questa mattina con una visita inaspettata a Emma Bonino, storica esponente radicale, che solo di recente aveva lasciato l’ospedale.
Un incontro tanto improvviso quanto significativo, che ha subito attirato l’attenzione della stampa e del pubblico per la sua portata simbolica e per il messaggio di umanità che il Pontefice ha voluto trasmettere.
Secondo fonti vicine alla Bonino, il gesto di Francesco è stato una “piacevole sorpresa”, di quelle che colpiscono al cuore e che arrivano con la forza dei piccoli gesti. Il Papa, appena uscito dall’abitazione, si è limitato a sorridere e a rispondere a chi gli chiedeva come avesse trovato la Bonino con un semplice ma significativo: “Benissimo!”.
Emma Bonino ha poi condiviso sui social un momento di emozione autentica: “Con enorme sorpresa e piena di emozione, Sua Santità mi ha fatto una graditissima visita. Di Papa Francesco emerge sempre l’aspetto umano straordinario”.
Parole che hanno raccontato la gioia di un incontro in cui Francesco ha donato alla Bonino un mazzo di rose e dei cioccolatini. Gesti semplici, quasi domestici, che ben si sposano con la sua fama di “Papa del popolo”, un Pontefice che non teme di avvicinarsi ai volti delle persone comuni, delle personalità con visioni anche distanti dalla Chiesa, ma che colpiscono per il loro percorso umano e sociale.
La Bonino ha condiviso con i suoi follower il piacere di sentirsi accolta, ancora una volta, nella considerazione del Papa, tanto da essere definita “un esempio di libertà e resistenza”. Un complimento che, a detta sua, l’ha “riempita di gioia”, soprattutto perché pronunciato da chi, come lei, ha un profondo legame con il Piemonte, espresso anche nel saluto amichevole e affettuoso con un “cerea” – un dettaglio che non è passato inosservato alla Bonino, che ha confessato di aver apprezzato questo richiamo alle comuni radici piemontesi.
Non è la prima volta che le strade di Papa Francesco e di Emma Bonino si incrociano. Già nel 2016, Francesco aveva incluso la leader radicale tra i “grandi dell’Italia di oggi”, accanto a figure come Giorgio Napolitano, ex Presidente della Repubblica, e Giusi Nicolini, allora sindaco di Lampedusa, nel periodo delle grandi migrazioni.
Parlando della Bonino, Papa Francesco l’aveva elogiata per il suo contributo nell’aiutare l’Italia a conoscere l’Africa, un continente per il quale lei ha sempre mostrato una particolare attenzione.
All’epoca, il Pontefice aveva dichiarato che, anche se le posizioni della Bonino non sempre coincidevano con quelle della Chiesa, “bisogna guardare alle persone, a quello che fanno”, una dichiarazione che aveva sollevato un’ondata di apprezzamenti e polemiche per il suo approccio inclusivo. Un messaggio chiaro e potente: la bontà e il valore di una persona possono superare ogni differenza ideologica.
L’incontro tra Francesco e la Bonino si inserisce in una giornata già intensa per il Papa, che, in mattinata, era stato alla Pontificia Università Gregoriana, l’istituto gesuita fondato nel 1551, centro di formazione per generazioni di leader della Chiesa.
Davanti agli studenti e al personale accademico, Francesco aveva ricordato le parole di Don Lorenzo Milani sulla scuola come “ospedale che cura i sani e respinge i malati”, un’affermazione che il Papa ha ripreso per sottolineare la necessità di un’istruzione inclusiva, aperta e capace di accogliere le fragilità e le differenze sociali.
L’attuale sistema educativo, ha ammonito, rischia di lasciare indietro i più poveri, perdendo così di vista la missione originaria della scuola. E con uno sguardo al futuro, Francesco ha chiesto ai responsabili dell’ateneo di rivolgere l’attenzione all’intelligenza artificiale, ma senza dimenticare che nessun algoritmo potrà mai sostituire “la poesia, l’ironia e l’amore”.
La sua idea di università, ha detto, è un luogo che “ha l’odore di carne di popolo”, che accoglie la diversità e non teme il confronto con le idee altrui. Un messaggio che risuona potente e che sembra abbracciare anche il senso della visita a Emma Bonino: un richiamo all’umanità, alla comprensione, al rispetto delle diversità, in un mondo che tende a dividere e a creare barriere.
L’Italia si sveglia quindi con una storia che fa riflettere, un incontro tra due persone che, pur su fronti diversi, hanno sempre condiviso un impegno profondo verso l’umanità e i diritti civili.
La visita di Papa Francesco a Emma Bonino si presenta come una lezione di vicinanza e di empatia, un gesto di rara bellezza in un panorama spesso segnato da divisioni e polemiche. Nonostante le loro differenze di vedute, il Pontefice e la Bonino hanno dimostrato come il rispetto e il riconoscimento dei valori personali possano superare ogni distanza.
Una lezione che, forse, la politica italiana farebbe bene a imparare.
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