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Cucina
05 Novembre 2024 - 16:16
Mariangela Susigan del ristorante Gardenia
Cosa succede quando la celebre Guida Michelin accende le sue stelle? Ogni anno, il mondo della gastronomia attende con ansia il verdetto della “rossa”, e il 2025 non ha fatto eccezione. Il Teatro Luciano Pavarotti-Freni di Modena, illuminato il 5 novembre per la cerimonia di assegnazione, ha accolto i protagonisti della cucina italiana in un evento che ha portato gloria ad alcune regioni, lasciandone altre in ombra. E tra le ombre di quest'anno spicca quella del Piemonte, una regione che, nonostante il suo passato splendente, ha visto poche nuove stelle brillare nel suo cielo culinario e una "perdita". E' infatti sparito il ristorante "Gardenia" di Mariangela Susigan a Caluso.
In un anno definito "fiacco" per il Piemonte, emerge una figura che salva l’onore della regione: Antonino Cannavacciuolo. Con due nuovi ristoranti stellati, “Cannavacciuolo le Cattedrali” ad Asti e “Cannavacciuolo by the Lake” a Pettenasco, lo chef napoletano conquista ancora una volta la fiducia della Guida Michelin.
Non solo una stella per ciascuno dei suoi nuovi locali, ma anche il prestigioso Mentor Chef Award, un riconoscimento per chi, come Cannavacciuolo, ispira le nuove generazioni. “È da ignoranti non ascoltare i ventenni”, ha dichiarato saggiamente lo chef, sottolineando l’importanza di restare aperti al cambiamento e alle nuove idee.
Mentre Cannavacciuolo brilla, il resto del Piemonte vive un momento di scarsa luminosità gastronomica.
Nella Guida Michelin 2025, la regione non registra nuove due stelle, e Torino, simbolo della gastronomia piemontese, rimane a bocca asciutta. Anzi, per Torino la notizia è doppiamente amara: non solo non guadagna nuove stelle, ma vede anche tre ristoranti perdere il loro prestigioso riconoscimento. Oltre al Gardenia di Caluso pure il Ristorantino di Sauze di Cesana e Spazio 7 presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, ormai chiuso da mesi, sono stati esclusi dalla guida. Una défaillance che getta un’ombra sul futuro della gastronomia torinese e sulle sue capacità di mantenere alto il livello delle sue proposte.
La storia della Guida Michelin in Italia è lunga e prestigiosa, e il Piemonte ne è sempre stato uno dei protagonisti. Ma quest’anno, la regione scivola in quarta posizione nella classifica nazionale, con un totale di 35 ristoranti stellati, superata dalla Lombardia, che si afferma come la regione più dinamica del 2025 con ben dieci nuovi ingressi, tra cui un ristorante a due stelle e nove con una stella.
È un segnale di innovazione e vitalità che dovrebbe essere uno stimolo per il Piemonte, un invito a riflettere e a rinnovarsi.
Nonostante il ridotto numero di nuove stelle, il Piemonte può vantare qualche riconoscimento significativo.
La Locanda La Raia a Gavi è stata premiata con la stella verde, un simbolo che premia i locali che si distinguono per la sostenibilità ambientale. Inoltre, il premio Passion Dessert è andato all’Enoteca di Davide Palluda e a Coltivare di Luca Zecchin a La Morra, un segno di apprezzamento per l’arte della pasticceria. Sul fronte dei Bib Gourmand, il Piemonte primeggia con 31 locali premiati per il loro eccellente rapporto qualità-prezzo. Tra i nuovi ingressi torinesi, Magazzino 52 e Fratelli Bruzzone rappresentano una boccata d’aria fresca per la scena culinaria locale.
Se le stelle Michelin sembrano sfuggire, il Piemonte guarda al futuro con speranza e ambizione. Il 19 giugno 2025, infatti, Torino ospiterà la cerimonia dei “The World 50 Best Restaurants”, un evento di rilevanza internazionale che potrebbe portare nuova visibilità e ispirazione alla cucina piemontese. “In Italia la tavola è il cuore della conversazione, della cultura”, ha dichiarato William Drew, direttore editoriale dei 50 Best, sottolineando l’importanza dell’evento per rilanciare la scena gastronomica locale.
Le autorità locali, tra cui il presidente della Camera di Commercio Dario Gallina e l’assessore al turismo e alla cultura Marina Chiarelli, stanno lavorando per coinvolgere tutta la città e assicurarsi che l’evento diventi un punto di svolta. Anche il sindaco Lo Russo ha sottolineato l’importanza di consolidare una rete che comprenda tanto i ristoranti tradizionali quanto quelli stellati. Un lavoro che potrebbe rappresentare la base per un rilancio della gastronomia torinese e piemontese.
In conclusione, la Guida Michelin 2025 rappresenta un invito alla riflessione per il Piemonte. La regione si trova a dover fare i conti con una realtà meno brillante rispetto al passato, ma non mancano i segnali di speranza. Torino, nonostante la perdita di alcune stelle, continua a essere una città che attrae appassionati di cucina e chef di talento. E se è vero che quest’anno le stelle sono state meno generose, è altrettanto vero che il Piemonte ha ancora tutte le carte in regola per recuperare il terreno perduto.
Dalla perdita di alcuni ristoranti stellati alle nuove sfide che attendono la regione, il Piemonte si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia culinaria. La speranza è che, con la giusta dose di innovazione e passione, le stelle possano tornare a brillare più luminose che mai.
Stelle in Piemonte
Alba - Locanda del Pilone
Asti - Cannavacciuolo Le Cattedrali Asti N
Canale - All'Enoteca
Domodossola - Atelier
La Morra - Massimo Camia
Monforte d'Alba - Borgo Sant'Anna
Monforte d'Alba - FRE
Orta San Giulio - Andrea Monesi - Locanda di Orta
Pettenasco - Cannavacciuolo by the Lake N
Pinerolo - Zappatori
Piobesi d'Alba - 21.9
Pollone - Il Patio
Priocca - Il Centro
San Maurizio Canavese - La Credenza
Santo Stefano Belbo - Il Ristorante di Guido da Costigliole
Serralunga d'Alba - Guidoristorante
Soriso - Al Sorriso
Tigliole - Ca' Vittoria
Torino - Andrea Larossa
Torino - Cannavacciuolo Bistrot
Torino - Carignano
Torino - Condividere
Torino - Del Cambio
Torino - Magorabin
Torino - Piano35
Torino - Unforgettable
Torino - Vintage 1997
Treiso - La Ciau del Tornavento
Venaria Reale - Dolce Stil Novo alla Reggia
Vernante - Nazionale
Alba - Piazza Duomo
Brunico - Atelier Moessmer Norbert Niederkofler
Brusaporto - Da Vittorio
Castel di Sangro - Reale
Firenze - Enoteca Pinchiorri
Milano - Enrico Bartolini al Mudec
Modena - Osteria Francescana
Nerano - Quattro Passi
Orta San Giulio - Villa Crespi
Roma - La Pergola
Rubano - Le Calandre
Runate - Dal Pescatore
Senigallia - Uliassi
Verona - Casa Perbellini 12 Apostoli
Anacapri - L'Olivo
Bergamo - Villa Elena N
Brusciano - Taverna Estia
Castellammare di Stabia - Piazzetta Milù
Cervere - Antica Corona Reale
Cioccaro - Locanda Sant'Uffizio Enrico Bartolini
Colle di Val d'Elsa - Arnolfo
Concesio - Miramonti l'Altro
Cornaredo - D'O
Firenze - Santa Elisabetta
Gargnano - Villa Feltrinelli
Udine - Agli Amici
Imola - San Domenico
Ischia - daní maison
Licata - La Madia
Longiano - Magnolia
Lonigo - La Peca
Lughetto - Antica Osteria Cera
Senigallia - Madonnina del Pescatore
Milano - Verso Capitaneo
Milano - Andrea Aprea
Milano - Seta by Antonio Guida
Montalcino - Campo del Drago N
Montemerano - Caino
Napoli - George Restaurant
Ragusa - Duomo
Roma - Acquolina
Roma - Il Pagliaccio
Roma - Enoteca La Torre
Sarentino - Terra The Magic Place
Serralunga d'Alba - La Rei Natura by Michelangelo Mammoliti
Taormina - St. George by Heinz Beck
Telese - Krèsios
Tirolo - Castel fine dining
Trieste - Harry's Piccolo
Venezia - Glam Enrico Bartolini
Viareggio - Il Piccolo Principe
Vico Equense - Torre del Saracino
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