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Rivarolo Canavese

Svolta green nell'industria in Canavese, la conceria Vallorco sceglie il teleriscaldamento

L'azienda ridurrà le emissioni del 98% spegnendo il suo impianto ad olio combustibile

Teleriscaldamento a Rivarolo: un passo avanti verso un futuro più verde

Rivarolo Canavese si fa portavoce di un cambiamento che abbraccia la sostenibilità ambientale, grazie all'implementazione del teleriscaldamento. Un progetto che non solo promette di migliorare la qualità dell'aria, ma che rappresenta anche un esempio tangibile di come le aziende possano ridurre drasticamente le loro emissioni.

La conceria Vallorco, situata in via Antonio Merlo, è la protagonista di questa trasformazione, avendo recentemente ottenuto l'autorizzazione per allacciarsi alla rete cittadina di teleriscaldamento.

UN PASSO VERSO L'ARIA PULITA
Il sindaco Martino Zucco Chinà, insieme agli uffici comunali, ha lavorato instancabilmente per risolvere le complessità burocratiche e tecniche che hanno accompagnato la realizzazione della rete di teleriscaldamento. La storia di questo progetto affonda le sue radici nel 2004, quando una delibera del consiglio comunale approvò la convenzione con il consorzio A.S.A. per la fornitura di calore ai fabbricati comunali e la costruzione di un impianto di teleriscaldamento. Da allora, il percorso è stato segnato da cessioni e vicende giudiziarie, ma oggi la rete è una realtà consolidata.



LA RIVOLUZIONE DELLA VALLORCO
La conceria Vallorco S.A.S. di Morletto Francesco & C. ha colto l'opportunità di allacciarsi alla rete di teleriscaldamento, spegnendo così il suo impianto ad olio combustibile. Questo cambiamento non è solo un passo avanti per l'azienda, ma rappresenta un contributo significativo alla riduzione delle emissioni di CO2 a Rivarolo. Grazie alla nuova sottocentrale di teleriscaldamento da 500 kW, la Vallorco prevede di ridurre le sue emissioni di CO2 del 98%, passando da 92,4 tonnellate annue a solo 1,7 tonnellate. Un risultato che non può che essere accolto con favore da chi vive e respira l'aria di Rivarolo.

LA RETE DEL CALORE: UNA STRUTTURA COMPLESSA
La rete di teleriscaldamento di Rivarolo è composta da due lotti distinti. Il "lotto A" è alimentato da una centrale a biomassa situata in via Montenero, presso l'ex stabilimento Vallesusa, ed è gestito dalla società Engie Servizi S.p.A. di Roma. Questo lotto serve la parte centro-nord del capoluogo. Il "lotto B", invece, si estende attraverso il centro storico fino a via Merlo, coprendo anche l'area delle scuole di via Le Maire. Questo lotto è di proprietà del Comune di Rivarolo Canavese ed è gestito dalla società Eurotecenergia S.r.l. di Castellamonte. Sebbene il "lotto B" non disponga di una centrale di produzione autonoma, si approvvigiona direttamente dal "lotto A".



UN PROGETTO CHE GUARDA AL FUTURO
La realizzazione della rete di teleriscaldamento è stata possibile grazie a una visione lungimirante che ha saputo coniugare l'uso di risorse locali con le esigenze energetiche della comunità. La centrale a biomassa, infatti, utilizza combustibile di provenienza locale per il 40% del suo fabbisogno, contribuendo così a una gestione sostenibile delle risorse forestali.

Questo progetto non solo migliora l'efficienza energetica, ma promuove anche un modello di sviluppo che potrebbe essere replicato in altre realtà. Rivarolo, con il suo impegno verso un'energia più pulita e sostenibile, si pone come esempio di come le comunità locali possano affrontare le sfide ambientali del nostro tempo. La storia della rete di teleriscaldamento è una testimonianza di come, nonostante le difficoltà, sia possibile costruire un futuro più verde e sostenibile per tutti.

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