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Emozioni
02 Novembre 2024 - 07:31
1 e 2 novembre: festa di Ognissanti e commemorazione dei defunti … coloro che noi definiamo morti ma che in realtà non lo sono. Dobbiamo solo porci in ascolto: la realtà ci apparirà diversa da quel che immaginiamo. Personalmente ci ho provato e credo di esserci riuscita…
Bisogna andare a ritroso nel tempo, fino al 2004, e per la precisione al primo novembre. Giornata di pioggia che mi regalò una delle più grandi emozioni della mia vita: per la prima volta incrociai lo sguardo della mia piccola creatura e la strinsi tra le mie braccia. In cuor mio percepii subito qualcosa di particolare in questa bambina, un’anima speciale! La chiamammo Martina e condividemmo con lei momenti molto belli e felici.
La vita però non segue quasi mai la direzione che vorremmo e, come in un sogno, un giorno ci risvegliammo senza di lei, senza il suo sorriso e la sua allegria.
Quando tocchi il fondo e conosci il buio più profondo non ti rimane che risalire… Ed è lì che inizia una seconda vita: è lì che un amore grande come quello per un figlio si può trasformare in un’altra forma d’amore per cercare di ridare un senso alla propria esistenza. È così che, nel 2009, insieme ad alcuni familiari e amici, abbiamo dato vita alla nostra associazione senza scopi di lucro, “UNA SCUOLA PER MARTINA”, in ricordo della nostra bimba. Si tratta di una piccola realtà, una goccia che in un mondo triste e violento cerca di dare un contributo per renderlo un pochino migliore. La nostra associazione cerca di aiutare i più bisognosi che vivono nei paesi poveri del mondo, ma anche di sostenere progetti sul nostro territorio, soprattutto per le persone in difficoltà.
Nel 2009 conobbi Claudio Maneri, presidente della fondazione Butterfly, che ha deciso di modificare le priorità della propria esistenza a seguito della prematura scomparsa di una figlia. La fondazione, con sede a Castrocaro Terme, realizza pozzi d’acqua e scuole in paesi del terzo mondo, in particolare in Etiopia. Spesso sono genitori che hanno perso i figli a contribuire alla realizzazione di questi progetti dedicando un pozzo o un’aula ai loro cari.
Claudio mi propose di finanziare i lavori di ristrutturazione e ampliamento di una scuola a Kafna, nella zona del Tigray, in Etiopia.
Accettai con entusiasmo, certa che i soldi sarebbero andati a buon fine, perché chi è passato attraverso un grande dolore non si permetterebbe mai di truffare il prossimo. Partirono i lavori e, man mano che la scuola prendeva forma, mi venivano inviate le foto. Nel mese di novembre 2010 mio marito e due miei nipoti si recarono in Etiopia, dove parteciparono all’inaugurazione delle prime quattro aule.
L’anno successivo, a giugno, furono inaugurati altri locali, e toccò a me il viaggio in quei luoghi sperduti.
Difficile esprimere con le parole ciò che sentii quando scesi dall’aereo ad Addis Abeba e mi ritrovai catapultata in una realtà completamente diversa dalla nostra. Ancora più arduo è raccontare ciò che provai quando mi ritrovai davanti al cancello della scuola, dove era posto un cartello con su scritto “Kafna Complete Primary School. Alla nostra piccola Martina che danza nel vento”.
Emozioni che porterò sempre nel mio cuore.
Negli anni successivi furono donati altri contributi in denaro per effettuare ulteriori lavori presso la scuola di Kafna; tra questi, la costruzione di una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana usata per i servizi igienici e per lavare i bimbi, e un dormitorio per gli insegnanti, che ogni giorno dovevano percorrere tanti chilometri a piedi per raggiungere la scuola. Per realizzare la scuola di Kafna furono donati all’incirca 95.000 euro.
Nel 2022 Martina compì 18 anni e ci sembrò giusto e doveroso festeggiare in modo adeguato il suo compleanno. Decidemmo quindi di regalarle un’aula da 13.000 euro nella scuola di Quirimba, in Mozambico.
Gli altri progetti finanziati da “Una scuola per Martina” riguardano l’Etiopia e il nostro territorio. Si è collaborato con l’associazione “Ospedale Dolce Casa” per portare a termine progetti per il reparto di pediatria dell’ospedale di Ciriè e per attivare laboratori per ragazzi disabili e alcune scuole della zona. Nel tempo, abbiamo cercato di portare aiuto dove pensavamo fosse necessario. In questi anni abbiamo donato circa 150.000 euro: soldi che abbiamo ricevuto da tante persone che hanno creduto in noi e nel nostro sogno.
Spesso “Una scuola per Martina” organizza eventi, ciaspolate, cene, passeggiate, giornate per i bimbi, per raccogliere fondi da devolvere in beneficenza.
Martina non è morta: vive in tutti quegli occhietti che abbiamo visto riempirsi di gioia e sorridere in Etiopia, ci guida ogni giorno per cercare di contribuire a costruire un mondo migliore e comunica con noi attraverso centinaia di cuori.
Forse lo scopo della sua breve vita era proprio quello di insegnare ad ognuno di noi l’amore incondizionato, l’amore che va oltre il colore della pelle e le disabilità, l’amore che ci lega nonostante tutto.
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