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31 Ottobre 2024 - 17:19
Pasquale Cavaliere
L'annuncio è comparso sui social. E' dei Verdi. Si legge che "sarà intitolata a Pasquale Cavaliere la nuova sede dei Verdi a Torino".
Ma chi è Pasquale Cavaliere? Per chi non l'ha conosciuto, raccontare la sua storia come semplicemente “bella” non renderebbe giustizia. Pasquale Cavaliere incarna infatti un tipo di politico raro e prezioso, uno che vive le sue idee con dedizione assoluta e senza compromessi, capace di portare il peso delle sue battaglie anche di fronte all’isolamento e al pericolo.
La sua storia inizia nell’infanzia, in Sud Italia, a Gragnano. Da lì si trasferisce da bambino a Ciriè con la famiglia, iniziando a lavorare in alcune fabbriche. Qui, prima come apprendista e poi come operaio metalmeccanico, conosce la durezza della vita operaia.
Quest’ambiente, segnato da lotte quotidiane per condizioni di vita migliori, lo porta a farsi avanti, diventando sindacalista e rappresentante dei lavoratori, una figura di riferimento che difende salari dignitosi, sicurezza e rispetto per una classe spesso trascurata.
Nel 1975 aderisce a Democrazia Proletaria (DP), il suo primo passo verso un impegno politico profondo. Con DP, Pasquale scopre il valore di un movimento che non parla solo ai lavoratori, ma abbraccia le classi più deboli.
Cavaliere non si accontenta degli slogan: per lui, l’azione concreta e l’informazione alternativa sono fondamentali. Fonda allora diverse pubblicazioni di controinformazione, come Cheffare e L’altra Ciriè, veri strumenti di denuncia e consapevolezza. Non cerca solo di raccontare, ma di scuotere le coscienze, mobilitare e creare reti di supporto per chi, come lui, lotta per un mondo più giusto.
Ma il suo impegno va oltre le parole: non osserva soltanto le disuguaglianze, se ne fa carico. Aiuta i disoccupati a ottenere un collocamento basato su criteri trasparenti, evitando favoritismi e corruzione. Prima consigliere comunale a Ciriè, poi consigliere provinciale a Torino, non si tira mai indietro dal denunciare abusi e ingiustizie, sfidando un sistema che vede la politica più come un mezzo di arricchimento che come un servizio alla comunità.
Nel 1989, sciolta Democrazia Proletaria, Cavaliere è tra i fondatori dei Verdi Arcobaleno, e nel 1995 viene eletto consigliere regionale del Piemonte. Qui porta avanti battaglie sempre attuali: tutela del territorio, lotta contro la speculazione edilizia e, soprattutto, creazione del Comitato Regionale di Solidarietà, che destina oltre 1.800 milioni di lire a progetti di aiuto per l’Africa e il Mediterraneo. Le sue iniziative vanno ben oltre il Piemonte, abbracciando i più fragili in ogni parte del mondo.
Nel 1998, la sua presenza diventa scomoda. Riceve un pacco bomba, lo stesso giorno di altri esponenti della sinistra, un tentativo pericoloso di intimidirlo. Ma Pasquale non cede. Continua a dialogare con i centri sociali, e proprio per questo, è l’ultimo a parlare con Edoardo Massari (detto Baleno), anarchico morto suicida in carcere, e con Maria Soledad Rosas, simbolo di resistenza, che prima di togliersi la vita si confida con lui.
Pasquale li ascolta senza giudicare, offrendo uno spiraglio di speranza.
Nel 1999 parte per l’Argentina per riportare il figlio dalla madre, ma la sua vita si interrompe tragicamente il 6 agosto a Córdoba. Le autorità archiviano il caso come suicidio, ma tanti rifiutano questa versione. P
oco prima della morte, Pasquale aveva lasciato un messaggio agli amici, rivelando quanto i “pesi insostenibili” lo avessero logorato: “Come diceva Alex, i pesi a volte diventano insostenibili… sulle spalle ne ho accumulati molti”.
È il grido di chi ha vissuto una vita in prima linea, senza mai arretrare.
Pasquale Cavaliere. Sullo sfondo Ciriè
Davide Pelanda ricorda questa storia in Il Cavaliere dell’Arcobaleno, libro che ripercorre la vita di Pasquale, descrivendolo non come un politico “professionista”, ma come un uomo al servizio degli altri, che dedicava i weekend a lavorare come educatore nella cooperativa In/contro. Pelanda racconta di come, anche da consigliere regionale, Pasquale continuasse a sfidare il potere: dalle dimissioni di assessori corrotti alla protesta per fermare spese superflue della Regione. Non si piegava mai, né di fronte alle minacce né davanti alla solitudine che il suo impegno comportava.
Il 1° settembre del 2006, l'Amministrazione comunale di Ciriè, a quei tempi guidata dal sindaco Luigi Chiappero, gli ha intitolato una piazza. oltre alla piazza, l’Ecoistituto del Piemonte Pasquale Cavaliere continua a promuovere le sue idee, impegnandosi in progetti per la tutela ambientale e per una politica vicina alle esigenze della gente.
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