Cerca

Attualità

30 Anni dopo l'alluvione, San Raffaele e il ricordo di quei giorni

Un convegno ha ricordato l'alluvione del 1994 e ha celebrato i progressi della protezione civile

L'alluvione del 1994

L'alluvione del 1994

Il cielo grigio e minaccioso di San Raffaele Cimena non ha impedito a cittadini, volontari e autorità di riunirsi per un evento carico di memoria e significato. A trent'anni dalla tragica alluvione che colpì il Piemonte il 5 e 6 novembre 1994, il paese ha ospitato un convegno dal titolo "Alluvione 1994 - La Protezione Civile Territoriale 30 Anni Dopo". Un'occasione per riflettere sui progressi compiuti e sul ruolo sempre più decisivo della protezione civile nelle emergenze.



UN RICORDO INDELEBILE
Era il novembre del 1994 quando una frana travolse una palazzina a San Raffaele Cimena, portando via con sé la vita di un'intera famiglia, eccetto una delle figlie più piccole. Un evento che ha segnato profondamente la comunità locale e che ancora oggi risuona come un monito sulla fragilità del nostro territorio di fronte alla furia della natura. Ieri, domenica 27 ottobre, il convegno ha visto la partecipazione di figure chiave come l'attuale sindaco Ettore Mantelli e l'allora primo cittadino Angelo Corrù, insieme a Roberto Scalafiotti, capo della squadra AIB di San Raffaele, e Gianpietro Farina, co-fondatore del gruppo "Alfredino Rampi" negli anni '80.



LA FORZA DEL VOLONTARIATO
Il maltempo ha costretto gli organizzatori a cancellare la giornata "Volontario per un giorno", ma non ha fermato la voglia di ricordare e riflettere. Il consigliere regionale Roberto Ravello ha sottolineato l'importanza di un volontariato professionale e organizzato, fatto di uomini e donne pronti a dare tutto per il prossimo. "Abbiamo ripercorso quelle drammatiche ore", ha dichiarato Ravello. "Anche da quella tragedia abbiamo capito l’importanza di un volontariato professionale ed organizzato fatto di uomini e donne pronti a dare tutto per il prossimo, quello degli scarponi sporchi di fango e dalla faccia pulita, quello che ci fa battere il cuore quando vediamo una divisa. A tutti loro, ancora una volta, il nostro commosso ringraziamento".

UN FUTURO DI PREVENZIONE E PREPARAZIONE
Il convegno ha rappresentato anche un momento di riflessione sui progressi compiuti dalla protezione civile in questi trent'anni. La presenza di diversi sindaci del territorio, volontari delle associazioni, e rappresentanti della Regione e della Città Metropolitana ha testimoniato l'impegno collettivo verso una maggiore preparazione e prevenzione. La protezione civile, oggi più che mai, si pone come baluardo di sicurezza e speranza, pronta ad affrontare le sfide che il cambiamento climatico e le emergenze naturali pongono.



UN IMPEGNO COSTANTE
La memoria di quel novembre del 1994 è un richiamo costante all'importanza di un impegno condiviso. La protezione civile non è solo un'organizzazione, ma un simbolo di solidarietà e resilienza. Come una rete invisibile, collega persone e comunità, unendo sforzi e risorse per proteggere e salvaguardare vite umane. La giornata di ieri ha ribadito che, nonostante le avversità, la forza del volontariato e la dedizione delle istituzioni possono fare la differenza.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori