AGGIORNAMENTI
Cerca
Cronaca
20 Ottobre 2024 - 16:49
Era il 29 agosto 2024 quando il Centro Medico San Pietro di Caselle Torinese, con immenso dolore, aveva annunciato la scomparsa della dottoressa Renata Revel Chion.
Stimata cardiologa e punto di riferimento per molti pazienti, la dottoressa si è spenta all'età di 75 anni, lasciando un vuoto incolmabile nel mondo della medicina e nel cuore di chi aveva avuto il privilegio di conoscerla. A distanza di quasi due mesi dalla sua scomparsa, l’intero staff del Centro Medico San Pietro ha voluto dedicare un toccante ricordo alla dottoressa Revel Chion, narrandone la vita e sottolineando la sua professionalità, la sua umanità e la sua capacità di instaurare un rapporto di fiducia con i pazienti.
La storia di Renata Revel Chion narrata dalla voce del personale del Centro Medico San Pietro:
“Nata il 9 dicembre 1948 nella piccola cittadina di Chiaverano, nell’Eporediese, una bambina di nome Renata iniziò ben presto a viaggiare per il mondo. A soli due anni infatti, i suoi genitori, alla ricerca di un futuro migliore, decisero di trasferirsi in Venezuela. Dopo una lunga traversata oceanica, la piccola Renata, nata tra le maestose montagne alpine, si trovò immersa nella bellezza rigogliosa di un paese sudamericano affacciato sui Caraibi. La sua passione per la danza, alimentata dall'aria caraibica, si intrecciò presto con i ritmi latini, pur mantenendo vive le sue radici italiane, grazie al legame dei genitori con la terra d'origine.
Renata ha sempre dimostrato uno spirito intraprendente. Scelse di studiare medicina e si specializzò in cardiologia pediatrica, ed è sempre stata guidata dal desiderio di aiutare gli altri. La sua dedizione era talmente profonda che, in molte occasioni, mise a rischio la propria salute per garantire il benessere dei suoi pazienti, amici e familiari. Nonostante la fatica e le sofferenze subite per la perdita di alcuni piccoli pazienti, si nutriva sempre della soddisfazione di aver comunque salvato molte piccole vite.
La sua professionalità la portò a raggiungere traguardi importanti a livello nazionale ed internazionale. Lavorò in prestigiose strutture ospedaliere come l'Hospital M. Pérez Carreño e l'Hospital Universitario di Caracas, il Children's Hospital di Londra e la Clínicas Caracas in Venezuela, ottenendo riconoscimenti anche presso la Casa Bianca a Washington.
Dopo lunghi anni in Venezuela, ad un certo punto il clima di instabilità con azioni repressive e persecuzione politica la spinse ad una partenza tanto difficile quanto repentina, concretizzando il suo ritorno in patria.
Decise infatti di tornare dalla madre, ormai anziana, e con la sua amata cagnolina Cici, che l'ha accompagnata per gran parte del tempo al rientro in Italia. Non è stata una decisione semplice, lasciare una vita professionale e personale di successo per rientrare in patria, alla ricerca di nuove opportunità: era il viaggio di ritorno che, molti anni prima, avevano già intrapreso i suoi genitori.
Giunse inizialmente a Ferrara dove ha conosciuto persone speciali, sia tra i colleghi dell'Ospedale di Ferrara e della Casa di Cura Santa Maria Maddalena, sia tra amici e vicini di casa. Allo stesso modo, con il successivo ritorno nel Torinese, ha stretto nuovi legami molto importanti con amici e vicini, ma anche con i colleghi della casa di cura Villa Grazia e del Centro Medico San Pietro, dove ha potuto esprimere al meglio la sua grande professionalità, con serenità e gioia, sino all’epilogo della sua carriera professionale".
La dottoressa Revel Chion
Il Dott. Andrea Sala, Cardiologo e Direttore del Centro Medico San Pietro con profonda emozione ha raccontato:
“Ricordo ancor oggi la sua prima telefonata nell’aprile del 2019, quando mi chiese un incontro per venire a lavorare presso il nostro Centro Medico, a cui seguì un aperitivo dove scoccò subito la scintilla, che rapidamente portò ad iniziare una bellissima collaborazione umana e professionale! Abbiamo sempre condiviso il modo di approcciare le persone, la malattia e la sofferenza, con Renata sapevo di andare sul sicuro! Grande ed instancabile professionista, che non si è mai arresa nemmeno alla triste evidenza della sua malattia”.
A tal proposito Tanio Tomasi, titolare del Centro Medico San Pietro ha raccontato: “Le dicevamo Renata sei stanca, riposati, ma lei voleva donare il suo patrimonio umano e professionale ai pazienti, per cui ci supplicava di permetterle di proseguire a lavorare....vi dico solo che era al lavoro anche mentre gli infermieri delle Cure domiciliari le suonavano il campanello di casa e da lì a poche ore è stata accolta presso l’Hospice di Lanzo”.
Era diventata una presenza costante al Centro Medico, e le impiegate la ricordano con grande affetto: “sicuramente pignola e puntigliosa come lei si descriveva, dolce ma con un carattere anche deciso e determinato. L’amore per il suo lavoro veniva prima di qualsiasi altra cosa, dedicava ai suoi pazienti la sua intera vita; li chiamava lei stessa per monitorarli e sapere che, grazie alla sue cure, stavano meglio le faceva brillare gli occhi! Lei donava tanto amore e tanto amore riceveva in cambio, con mille ringraziamenti e doni. La dottoressa, era quasi perfetta...talora anche un po’ sbadata! Quando la sera andava via, puntualmente dimenticava qualcosa in studio; a partire dalla sua chiavetta bianca, per non parlare dei suoi 3 paia di occhiali...in genere ne dimenticava almeno uno sulla scrivania! Inutile dire che non sarà facile non avere più la dottoressa che gironzola nello studio come un piccolo uragano, piena di risorse ed energia, con una parola gentile sempre per tutti! La ricorderemo e la porteremo con noi per sempre“.
"La Dott.ssa Revel Chion è stata una donna straordinaria - prosegue il personale del Centro Medico San Pietro - capace di unire competenze professionali alla sua grande umanità. La sua capacità di ascoltare, comprendere e rispettare ogni persona ha lasciato un segno indelebile nel cuore di chi l'ha conosciuta; era una grande donna, prima ancora che una grande professionista, che sapeva toccare le corde più profonde dell'animo altrui. La sua eredità morale e professionale sarà la guida per tutti quelli che hanno avuto l’onore di conoscerla".
Le parole del dottor Sala e i ricordi dei colleghi sono capaci di sprigionare tutta l'intensità delle relazioni che la dottoressa era capace di instaurare, oltre a rendere concreta e palpabile la grande vocazione che Revel Chion nutriva nei confronti del proprio lavoro. La sua passione per la medicina, la sua dedizione ai pazienti e la sua capacità di affrontare le sfide con coraggio e determinazione sono un esempio per tutti coloro che lavorano nel settore sanitario.
Il Centro Medico San Pietro ha deciso di onorare la memoria della dottoressa Revel Chion con una donazione all'Hospice di Lanzo. Un gesto che testimonia la gratitudine e l'affetto per una donna che ha dedicato la sua vita agli altri.
“Proprio per ricordare la nostra cara collega – conclude il personale del Centro Medico San Pietro - abbiamo pensato di fare una donazione all’Hospice di Lanzo, dove è stata accudita ed accompagnata con amorevoli cure ed attenzioni sino all’ultimo giorno! Ringraziamo pertanto tutto il personale dell’Hospice di Lanzo e terremo sempre vivo in noi il ricordo della NOSTRA Renata”.
La dottoressa Revel Chion sarà sempre ricordata con affetto e gratitudine da tutti coloro che l'hanno conosciuta.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.