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17 Ottobre 2024 - 12:15
Bagna Cauda Day 2024
Torna il Bagna Cauda Day, la più grande bagna cauda collettiva e contemporanea al mondo. Si celebrerà in più di 150 locali tra ristoranti, cantine storiche, agriturismo, con una disponibilità di oltre ventimila posti a tavola. L'iniziativa è promossa per il dodicesimo anno dall'Associazione culturale Astigiani, che ne destina gli utili a favore di azioni di solidarietà. L'edizione 2024 prevede un calendario di non più due, ma tre fine settimana: 22, 23, 24 novembre e 29-30 novembre e 1° dicembre, a cui si aggiunge la Bagna della Merla 29-30-31 gennaio e 1°-2 febbraio 2025.
La Bagna Cauda è un piatto della tradizione e della convivialità diffuso nel mondo ovunque vi siano piemontesi: un intingolo caldo di olio, acciughe e aglio che accoglie ogni tipo di verdura dell'orto, "pucciate" nel fujot e accompagnate da pane e vino. Ci sono i cardi, ma anche i cavoli, le rape, la biarava rossa, le patate e le cipolle bollite, i porri e topinambur.
La bagna cauda, piatto tipico piemontese
Tutti i bagnacaudisti che andranno a gustare la bagna cauda nei locali aderenti all'edizione 2024 riceveranno in omaggio il Bavagliolone in stoffa, che quest'anno è disegnato dalla giovane artista Giorgia Sanlorenzo, che ha interpretato il motto "Esageruma nen il mondo è di tutti", richiamo a difendere il pianeta Terra. Esageruma nen è invece un'espressione piemontese che significa non esageriamo.
La manifestazione, diffusa in tutto il Piemonte, in Valle d'Aosta e Liguria, conta anche significative presenze all'estero: in Cina celebreranno il Bagna Cauda Day i piemontesi che lavorano a Shanghai, si festeggerà il Bagna Cauda Day in Giappone, a New York e in altre capitali europee.
Per sapere quali sono i locali che aderiscono, è necessario andare sul sito www.bagnacaudaday.it e scorrere gli elenchi, suddivisi per aree geografiche: Astigiano, Monferrato, Langhe, Torinese, Alto Piemonte e non solo.
Carlin Petrini, fondatore e presidente di Slow Food, spiega: "La Bagna Cauda è un piatto emblematico. Oltre a rievocare in tutti noi convivialità, serate di festa e momenti di imbarazzo sul posto di lavoro il giorno dopo; ci racconta cos’è l’identità. È un piatto simbolo del Piemonte dove non si producono gli ingredienti principali: acciughe e olio.
Allora comprendiamo come ciò che dichiariamo identitario non è quasi mai riconducibile a qualcosa di fisso, ma è frutto di scambi, una cosa che è in continuo mutamento. La Bagna Cauda è piemontese perché i piemontesi viaggiavano, facevano commerci con i vicini liguri e non solo. Il cibo, come sempre, ci rivela chi siamo.
Siamo il frutto di un’interconnessione con ciò che ci circonda e con ciò cui veniamo a contatto. La diversità è l’unica cosa che può garantirci un futuro migliore. Per questo chi ama il cibo deve amare la diversità sia quella naturale –la biodiversità– sia quella culturale. Perché il cibo è natura che diventa cultura.
Carlin Petrini
La Bagna Cauda è un simbolo della nostra identità che ci raccomanda di restare un popolo aperto. La Bagna Cauda in Piemonte porta ancora con sé un’aura quasi mitica, ma non è più tanto facile mangiarla al ristorante fatta con tutti i crismi e quindi come “piatto unico”.
In tanti ristoranti è spesso servita come un piccolo antipasto, insieme al peperone, o con i cardi, ma quella non è la vera Bagna Cauda, che è invece una sontuosa mangiata da consumarsi senza fretta, mentre fuori tutto è fermo".
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