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Traversella - Quincinetto
16 Ottobre 2024 - 19:00
La cerimonia in Valchiusella
Nel weekend del 12 e 13 ottobre, le comunità di Quincinetto e Traversella hanno ospitato due intense giornate di commemorazione, con l’obiettivo di onorare il ricordo di coloro che, durante l'occupazione nazifascista, sacrificarono le proprie vite per la libertà e la democrazia. Due eventi carichi di significato, che hanno visto una partecipazione sentita e numerosa, a testimonianza di quanto, ancora oggi, il Canavese sia profondamente legato alla memoria della Resistenza.
La prima giornata di ricordo ha avuto luogo sabato 12 ottobre a Quincinetto, in occasione della commemorazione della Battaglia di Scalveis, che segnò l'inizio del rastrellamento nazifascista nell'ottobre del 1944. La battaglia, simbolo di resistenza e sacrificio, viene ricordata ogni anno per onorare i partigiani caduti e mantenere viva la memoria di uno dei momenti più tragici della lotta per la libertà nel Canavese.
L’evento ha raccolto oltre settanta persone presso la Croce di Ulisse, a Scalveis, per un momento di raccoglimento carico di emozione. Successivamente, i partecipanti sono tornati in paese, dove si è svolta l'inaugurazione di una targa commemorativa di fronte al Comune di Quincinetto, un segno tangibile per perpetuare il ricordo delle vittime. Il pomeriggio si è concluso con una conferenza, durante la quale si è parlato approfonditamente della battaglia.
A fare gli onori di casa è stato il sindaco Angelo Canale Clapetto, che ha aperto la giornata con un discorso di ringraziamento ai presenti e un omaggio ai partigiani. La relazione di Massimiliano Milazzo, a nome del gruppo "Cammin Facendo", ha offerto un quadro storico della battaglia, seguito dall’excursus approfondito di Mario Beiletti, in rappresentanza dell'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia), che ha ricostruito i dettagli del rastrellamento e le sue conseguenze.
La commemorazione è proseguita il giorno successivo, 13 ottobre, con una cerimonia altrettanto sentita a Traversella, in Valchiusella, per ricordare la strage del 14 ottobre 1944, un episodio tragico che vide la morte di 13 partigiani e un civile. La giornata è stata caratterizzata dalla partecipazione delle autorità locali, dei sindaci della valle, e di numerosi cittadini e volontari.
Il corteo ha preso il via da Piazza Martiri, dove il Monumento dedicato alle vittime dell'eccidio ha fatto da cornice al discorso del sindaco di Traversella, Marco Puglisi, e del presidente dell'ANPI, Mario Beiletti. La cerimonia è stata impreziosita dalla presenza dei Cori Salesi e Bajolese, il cui contributo musicale ha reso il momento ancora più toccante. Dopo l'Appello dei Caduti, i partecipanti si sono spostati verso la lapide davanti al Municipio e poi al Monumento degli Alpini, per rendere omaggio ai caduti.
Nel suo discorso, il sindaco Marco Puglisi ha espresso parole di profondo rispetto e gratitudine verso chi, con coraggio, ha combattuto per liberare l’Italia dal giogo nazifascista. Ecco un passaggio del suo intervento, in cui ha voluto ringraziare tutte le persone e le istituzioni presenti:
"Ringrazio tutti i presenti, in particolare l’ANPI di Ivrea e Basso Canavese nella persona del presidente Mario Beiletti, i sindaci della valle e tutti i rappresentanti delle amministrazioni, il comandante della Stazione dei Carabinieri Brigadiere Gino Liguori, Don Matteo, gli amici dei Cantori Salesi, e soprattutto, permettetemelo, Bruno Biava, a lungo sindaco e illuminato amministratore di questo comune e memoria storica della nostra comunità, che insieme all'ANPI ha voluto organizzare questo momento di ricordo."
La data del 14 ottobre 1944 è incisa nella memoria collettiva di Traversella e di tutta la Valchiusella. Quel giorno, tredici partigiani e un civile persero la vita durante un rastrellamento delle truppe nazifasciste, in un episodio che rappresenta una delle tante ferite inferte al territorio durante l'occupazione tedesca. Le parole del sindaco Puglisi riecheggiano l'importanza di mantenere viva la memoria di questi eventi tragici:
"Se oggi ci troviamo qui a Traversella e ieri a Quincinetto è perché non possiamo, e non vogliamo, dimenticare il sacrificio di quei 13 partigiani e 1 civile e più in generale di migliaia di italiani, caduti per assicurare la libertà a tutti gli altri. La libertà nostra e delle future generazioni."
Marco Puglisi ha poi sottolineato quanto sia importante continuare a tramandare la memoria di questi fatti, poiché la libertà di cui godiamo oggi è il frutto del sacrificio di coloro che combatterono contro la barbarie del nazifascismo:
"Occorre – oggi e in futuro – far memoria di quelle stragi e di quelle vittime, e sono preziose le iniziative che la sorreggono come quella che Bruno Biava e l’ANPI di Ivrea portano avanti da sempre. Senza memoria, non c’è futuro."
Durante la cerimonia a Traversella, Mario Beiletti, presidente dell'ANPI, ha tenuto un discorso accorato che ha toccato temi di grande attualità, collegando la memoria storica della Resistenza alla necessità di vigilanza democratica nel presente. Beiletti ha ricordato che il fascismo, seppur sotto nuove forme, è ancora una minaccia tangibile:
"Mai come in questo periodo abbiamo bisogno di raccoglierci attorno alla memoria storica e al ricordo della Resistenza, per opporci ancora una volta all’avanzata di una destra che non ha mai perso le sue pulsioni sovraniste e violente. Il fascismo, seppur mascherato, è oggi di fronte a noi."
Beiletti ha ribadito la necessità di difendere la Costituzione e le conquiste civili ottenute grazie al sacrificio dei partigiani:
"Noi dell’ANPI dobbiamo essere in prima fila nel difendere la Costituzione e le conquiste civili sin qui ottenute. Non è più tempo di pigrizie. Proprio per questo vogliamo ritrovarci anche nei momenti più sacri come le Cerimonie della Memoria."
Ha poi richiamato l’importanza dell’esempio dei partigiani, il cui sacrificio continua a essere una guida per le generazioni future:
"Ecco allora che ci sovvengono i Partigiani e soprattutto i Martiri della Resistenza, che seppero lottare fino al sacrificio supremo. Essi sono i nostri Maestri, che ci insegnano la via."
Infine, Beiletti ha sottolineato quanto sia necessario, oggi più che mai, lottare per un’Italia più giusta, ricordando che la lotta per la libertà, la giustizia sociale e la pace non è terminata:
"Volevano (e vogliamo) la democrazia, la pace, e un mondo più solidale. Qui, oggi e sempre, noi ripetiamo il loro credo, e ci domandiamo che cosa fare per essere degni di loro."
La giornata di commemorazione a Traversella si è conclusa con un importante momento di riflessione collettiva, nel quale è stata ribadita la necessità di trasformare il ricordo dei partigiani in un impegno quotidiano:
"Riprendiamo il loro cammino, con sincerità di intenti, lasciando da parte inutili divisioni e settarismi, uniti come lo furono loro pur nelle diversità di pensiero, nel nome del lavoro, della libertà sostanziale, per un’Italia migliore, e di fatto per una Resistenza che continua ancora nel difendere la Costituzione ed i suoi principi."
Le parole di Mario Beiletti hanno scosso la comunità, ricordando che la lotta per i diritti non è mai finita, ma continua anche oggi:"Ecco perché, in questa piazza della Memoria, noi ripetiamo il loro giuramento e rendiamo concrete le loro speranze, con l’impegno che non si esaurisce in una serata, ma diventa esercizio quotidiano di impegno e solidarietà."
Prima della cena al Soggiorno Montano, è stato proiettato il video “Il ricordo dell’impresa” ispirato al sabotaggio partigiano del ponte ferroviario di Ivrea, per poi dare la stura alla esposizione di Bruno Biava, memoria storica della Valle, che ha tracciato un quadro particolareggiato della vita a Traversella nel periodo della guerra, raccontando poi i vari momenti dell’eccidio. Infine rappresentanti del Club Alpino Italiano hanno tratteggiato la figura di Willy Jervis.
La cerimonia si è conclusa con la partecipazione dei Cori e l’Appello dei Caduti, un momento solenne che ha richiamato il valore del ricordo e della responsabilità collettiva nel non dimenticare chi ha sacrificato tutto per la libertà.
La due giorni di commemorazioni tra Quincinetto e Traversella ha messo in evidenza, ancora una volta, l'importanza della memoria storica. In un’epoca in cui il distacco dalle vicende del passato rischia di essere pericoloso, eventi come questi offrono alle nuove generazioni l’opportunità di comprendere quanto il concetto di libertà non possa mai essere dato per scontato.
Come ha ricordato il sindaco Puglisi, dopo l’8 settembre 1943, furono molti gli italiani che decisero di opporsi con coraggio all’oppressione nazifascista, dando vita al movimento della Resistenza. Questi uomini e donne scelsero di non essere indifferenti, partecipando attivamente a una lotta che ha restituito dignità e libertà al nostro Paese. Le parole di Antonio Gramsci, citate da Puglisi nel suo discorso, risuonano ancora oggi con forza:"Antonio Gramsci scriveva ‘Odio gli indifferenti. Vivere è Partigiano’. Oggi, più che mai, vogliamo ricordare quelle vittime, quei patrioti morti per riportare libertà e democrazia."
La Resistenza è stata una pagina fondamentale della storia italiana e internazionale, un fenomeno che ha accomunato uomini e donne di tutta Europa nella lotta contro l’occupazione e la disumanizzazione. Le vittime di Traversella e Quincinetto sono solo alcuni dei tanti esempi di coloro che, con coraggio, hanno resistito alla violenza e alla tirannia.
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