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Troppi focolai di "Blue tongue" in Canavese, annullata la fiera autunnale di Castellamonte

Da alcune settimane segnalati casi in diversi allevamenti della zona

Castellamonte

Annullata la fiera autunnale di Castellamonte

Annullata la fiera agricola autunnale di Sant'Antonio a Castellamonte, in Canavese a causa del rischio 'blue tongue', la febbre catarrale degli ovini.

"Una decisione inevitabile - spiega il vicesindaco Teodoro Medaglia - per la forte diffusione anche nelle nostre zone. Da alcune settimane sono stati segnalati focolai di 'lingua blu' in allevamenti di pecore, capre e bovini".

Il Comune ha mantenuto contatti costanti con la Regione Piemonte, il servizio veterinario dell'Asl To4 e gli allevatori. "La decisione di rinunciare alla rassegna zootecnica è una scelta di responsabilità", assicura il vicesindaco. L'evento, tradizionalmente organizzato dall'amministrazione comunale di Castellamonte, sarebbe arrivato alla 27ma edizione. 

Il virus della Blue tongue, trasmesso da una piccola zanzara, la Culicoide, colpisce anche i bovini con effetti non mortali, ma infligge i danni maggiori a ovini e caprini: un settore che in Piemonte conta, rispettivamente, circa 72mila e 125mila capi.

Mettere in atto una strategia di contrasto alle minacce epidemiche che gravano sugli allevamenti italiani con un piano pandemico veterinario, raccogliendo i ripetuti allarmi lanciati da diversi anni ai governi e agli assessori regionali alla sanità che si sono succeduti.

Sempre più casi di "blue tongue" sono stati segnalati nelle zone a ridosso di Castellamonte

"Serve un piano pandemico contro le malattie animali"

A chiederlo è il Sindacato italiano veterinari medicina pubblica, dopo che Maria Chiara Gadda, vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera, ha sollecitato il ministro della Salute a intervenire urgentemente.

"La filiera agro zootecnico alimentare è un vanto dei ministri dell'agricoltura e dell'industria - sottolinea il sindacato - ma se i livelli decisionali non riescono a capire che deve essere protetta dalle malattie infettive animali con la dovuta efficacia e tempestività, allora pagheremo cara questa mancanza di intelligenza strategica".

La Peste suina sta decimando i maiali e la salumeria nazionale comincia a non trovare sbocchi commerciali. La Blue Tongue è tornata a colpire e a far danni a causa dei cambiamenti climatici che la favoriscono e alle porte c'è l'Afta Epizootica che può muoversi con rapidità seminando morte negli allevamenti bovini, suini e ovi caprini.

"Sembra che si voglia mettere a repentaglio la filiera per risparmiare qualche spicciolo nella prevenzione veterinaria" incalza il sindacato, che da anni chiede di potenziare i Servizi veterinari regionali, di aumentare gli organici delle Asl specialmente nelle regioni a maggiore concentrazione animale (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto le più carenti), con il 20% dei veterinari pubblici che sta per andare in pensione entro 3-4 anni.

"Manca una programmazione e un coordinamento delle strategie di profilassi - denuncia ancora il sindacato - forse non abbiamo scorte sufficienti di vaccini per l'afta epizootica ma se li avessimo pronti sarebbe problematico fare una campagna in contemporanea a due epidemie (Psa, Blue Tongue) e garantire la salute animale e la sicurezza alimentare".

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