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14 Ottobre 2024 - 16:45
Il sindaco di Borgaro Claudio Gambino ha rinnovato le poltrone della sala Giunta
In un Paese come l'Italia, dove l’attaccamento alla poltrona è quasi una vocazione politica, il sindaco di Borgaro Torinese, Claudio Gambino, sembra non fare eccezione.
Dopo essersi ricandidato per un terzo mandato consecutivo la scorsa primavera – con successo, ovviamente – Gambino dimostra che l’attrazione per le poltrone non è solo metaforica. Ora, il Comune ha deciso di cambiare le sedie della Sala Giunta. Non una rivoluzione di idee, ma di arredamento, per intenderci.
Il 5 settembre scorso, con la Determina n. 167, l'esecutivo ha acquistato ben 13 poltrone nuove di zecca per la sala del potere locale. Da una ditta di Milano arriveranno delle splendide poltrone modello luxory, rigorosamente in un elegante color bordeaux. Il tutto, ovviamente, per la modica cifra di 4.369,11 euro (IVA inclusa, ci mancherebbe).
Il Municipio di Borgaro Torinese
Che dire, una cifra più che ragionevole per garantire ai rappresentanti locali un comfort adeguato durante le loro delicate operazioni di amministrazione pubblica.
D’altronde, si sa, in Italia le poltrone sono un oggetto di culto. Non sono solo simboli del potere, ma veri e propri strumenti del mestiere. E come ogni attrezzo che si rispetti, anche le poltrone devono essere curate, mantenute e, quando necessario, sostituite. Così ha fatto il buon Gambino, sindaco che ha fatto della continuità il suo mantra, restando alla guida del Comune da anni, con una dedizione che farebbe invidia anche a colleghi illustri come Angela Merkel.
Certo, c’è chi direbbe che c’è un legame, più o meno sottile, tra la comodità fisica e quella politica. Quando le poltrone scricchiolano, è tempo di cambiare… ma solo le poltrone, non certo i politici che le occupano!
Tornando alla vicenda di Borgaro, la Determina n. 167 è chiara e precisa: l’acquisto delle nuove poltrone, per un importo di 3.581,24 euro (IVA esclusa), è stato affidato ad una ditta che oltre alla fornitura delle sedie, si occuperà anche del trasporto e montaggio. Un’operazione che si concluderà entro il 31 dicembre 2024. Quindi, per chi temeva che i membri della Giunta potessero soffrire per qualche mese ancora su sedie scomode, niente paura: il Comune ha già pensato a tutto.
Ora, parlare di attaccamento alla poltrona in Italia può sembrare scontato, ma il fenomeno è davvero globale. Un esempio clamoroso è quello dell'ex presidente dello Zimbabwe, Robert Mugabe, che ha governato il suo Paese per quasi 40 anni. Quando finalmente è stato costretto a lasciare il potere, sembrava non volersene andare mai.
O ancora, José Eduardo dos Santos, che ha mantenuto il potere in Angola per ben 38 anni, lasciando il Paese con una classe dirigente interamente legata a lui.
Ma non bisogna andare troppo lontano per trovare esempi più vicini a noi. Pensiamo alla lunga permanenza di Giulio Andreotti nelle stanze del potere italiano, ad esempio.
Insomma, le poltrone passano, si usurano, si cambiano, ma i politici restano. L’attaccamento alla poltrona è quasi un’arte, un’abilità affinata con anni di pratica e dedizione. E Claudio Gambino, con la sua recente rielezione e la sua attenzione al comfort, ne è l’esempio perfetto.
L’operazione di rinnovo delle poltrone è il segno che, almeno a Borgaro, si pensa a tutto. Che la poltrona, più che un simbolo, è una necessità pratica per continuare a governare in modo efficace… e comodo.
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