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Lutti

Con la forza dell'Olivetti e dell'Anpi nel cuore, se ne è andato Luciano Guala

Storico dirigente della Olivetti e vice presidente dell’Anpi Biella, si è spento dopo una malattia. Giovedì 10 ottobre, il commosso addio al cimitero di Ronco Biellese

Luciano Guala

Luciano Guala

Luciano Guala non c’è più. Una notizia che ha scosso profondamente Biella, Ivrea e tutta la comunità dell’Anpi, l’Associazione Nazionale Partigiani che, per lui, era molto più di una semplice sigla: era la vita, la memoria, l’impegno che lo ha accompagnato per oltre settant'anni.

Quella barba bianca che spuntava ad ogni cerimonia della Resistenza, quegli occhi miti che accoglievano ogni interlocutore con gentilezza, non li vedremo più.

Luciano Guala è morto, e con lui se ne va un pezzo di storia. Non solo storia scritta nei libri, raccontata in commemorazioni ufficiali: se ne va una presenza umana, tangibile, una guida silenziosa che in tanti trovavano indispensabile.

Era ricoverato da qualche giorno, e purtroppo le sue condizioni sono precipitate velocemente. La notizia della sua morte è arrivata sulla chat dell'Anpi, il primo luogo dove si è diffuso il dolore.

“La notizia che temevamo è appena arrivata, il nostro amato Luciano non c’è più,” hanno scritto i suoi compagni, le persone che con lui hanno condiviso battaglie, discussioni, momenti di allegria e anche sconfitte.

“Era per molti di noi un punto di riferimento, un fratello maggiore con cui condividere gioie e dolori.”

Luciano Guala

E di gioie e dolori, Luciano ne ha visti tanti. Nato a Ronco Biellese, una vita spesa per i diritti dei lavoratori alla Olivetti di Scarmagno, un impegno sindacale che lo ha visto crescere all'interno della Fiom Cgil, combattendo per una società più giusta.

Mite, discreto, mai sopra le righe, era il tipo di persona che parlava solo quando sentiva di avere qualcosa di importante da dire, senza fronzoli, con la concretezza di chi sa che ogni parola deve portare un contributo vero, non essere gettata al vento.

“In tanti anni non l’ho mai sentito alzare la voce,” ricorda Wilmer Ronzani, amico di una vita e compagno di battaglie, “ma era determinato e coerente nel difendere le ragioni in cui credeva e a cui ha dedicato gran parte della sua esistenza.”

È proprio questa coerenza che ha reso Luciano una figura così amata, così rispettata. Negli ultimi anni, aveva trovato nell’Anpi una nuova casa, un luogo dove la memoria della Resistenza non era un ricordo lontano, ma una fiamma viva da tenere accesa, soprattutto per le nuove generazioni.

Non mancava mai agli appuntamenti commemorativi, e anche quando la salute iniziava a vacillare, Luciano era sempre lì, sul fronte, con la sua presenza rassicurante.

“Ogni volta che parlava della Resistenza, avevi la sensazione che ci mettesse il cuore,” ricorda commossa Greta Cogotti, consigliera comunale di Biella. “Quella luce negli occhi, quell’entusiasmo, lo trasmetteva a tutti noi.”

Ecco, è proprio quell’entusiasmo che mancherà. Una forza tranquilla che sapeva mediare, che sapeva riappacificare gli animi. Non era uno che imponeva le sue idee con arroganza, eppure, quando parlava, le sue parole riuscivano a mettere d’accordo anche i più accesi, perché dietro ogni suo discorso c’era sempre una verità: quella della libertà, della democrazia, della giustizia.

Luciano era molto più che un semplice vice presidente dell’Anpi di Biella. Era l’anima di quell’associazione, un uomo che si portava dentro i valori della Resistenza come un tesoro da difendere e tramandare.

“Con la sua scomparsa,” dice Tony Filoni di Avs, “si rischia di perdere la memoria storica di questo territorio. È stata una delle persone più belle che ho conosciuto, un grande conoscitore della Resistenza, una grande perdita.”

La sua storia personale si intrecciava inevitabilmente con quella della sua comunità, di Ronco Biellese, dove era cresciuto e dove ha scelto di rimanere fino alla fine.

Lì, tra quelle colline e quei boschi che avevano visto i rastrellamenti nazifascisti, Luciano aveva contribuito a mantenere viva la memoria. Era stato anche un prezioso aiuto per una studentessa di lettere, che proprio su quei tragici episodi del 1944 aveva scritto la sua tesi di laurea, con l’indispensabile supporto di Guala.

Le sue mani, segnate dal lavoro e dalla fatica, hanno sempre trovato il tempo per donarsi agli altri. Anche in pensione, dopo anni di duro lavoro tra Olivetti e Wind 3, non si era mai fermato.

“Era una colonna portante,” scrive l’Anpi Biella, “un esempio di dedizione, generosità, un uomo giusto e buono che ci mancherà tanto. Il suo impegno instancabile è un insegnamento per noi tutti, e ci spronerà a perseguire gli obiettivi ideali che ci siamo posti.”

 

I funerali di Luciano Guala si terranno giovedì 10 ottobre, alle 11, nel piazzale del cimitero di Ronco Biellese. Sarà un momento per salutare un amico, un compagno, un maestro. E sarà difficile immaginare le future commemorazioni senza di lui.

"Luciano - racconta l'amica Renata Givoannini - era per molti di noi un punto di riferimento, non solo per l’attività della nostra ANPI ma molto di più, era un fratello maggiore con cui condividere gioie e dolori, appoggiarsi per un consiglio, farsi consolare o dal quale accettare uno stimolo per migliorare. Un uomo di grandi qualità, senza superbia, senza presunzione, con la forza delle sue idee, la sua dedizione all’Anpi e al Sindacato e per le cause in cui ha creduto per una vita intera, con la sua generosità verso tutti - vicini o lontani che fossero. La sua profonda umanità, intelligenza, capacità di organizzazione e di mediazione facevano di lui una delle migliori persone che si possono incontrare nella vita. Luciano era un nostro carissimo Compagno, come scrive Mario Rigoni Stern “Compagni, perché è un nome bello e antico che non dobbiamo lasciare in disuso; deriva dal latino “cum panis” che accomuna coloro che mangiano lo stesso pane. Coloro che lo fanno condividono anche l’esistenza con tutto quello che comporta: gioia, lavoro, lotta e anche sofferenze” ecco, con lui abbiamo condiviso tanto e questo è il momento del dolore e non ci sono parole per esprimere quanto tutti noi ci sentiamo soli e disperati per la sua perdita. Ora cerchiamo di impegnarci per rendergli onore come merita, accompagnandolo nella cerimonia di commiato con le nostre bandiere e con la presenza dei nostri iscritti: appena disponibili seguiranno le informazioni pratiche che vi preghiamo di diffondere. E poi dovremo lavorare tanto, organizzarci e ripartirci tutti i lavori che lui svolgeva con assiduità e con modestia, ben sapendo che il vuoto che lascia è incolmabile.”

“Siamo orfani - aggiunge in lacrime Simonetta, un’altra sua compagna di battaglie - Orfani di quella presenza rassicurante, di quella voce pacata che sapeva guidarci."

Ma, come ogni grande uomo che ha segnato un’epoca, Luciano non ci lascia veramente. Il suo esempio rimarrà, in quelle bandiere che sventolano al vento, in quei racconti che ancora ci risuonano nelle orecchie, in quella memoria collettiva che è il vero antidoto all'oblio.

Luciano Guano e Mario Beiletti

"E’ un lutto che ci colpisce profondamente come singoli e come compagni impegnati nei vari ambiti della vita sociale, politica, sindacale, culturale  - scrive Mario Beiletti presidente dell'Anpi di Ivrea  - Conosco (e conosciamo) Luciano da una vita intera, da quando era sindacalista ad Ivrea e poi colonna portante dell’Anpi di Biella. Una dedizione, la sua, che non ha avuto eguali. Ricordo la frequentazione alle cerimonie della Memoria, le lunghe telefonate con le quali ci scambiavamo opinioni. Le sue erano sempre parole pacate, lungimiranti, degne della massima attenzione. Luciano era anche umile, lui sul quale pesava la struttura dell’Anpi provinciale, sembrava sempre un passo indietro, modesto, ed invece era insostituibile. Caro Luciano, il mondo è ingiusto, e colpisce spesso i più buoni. Noi ora cercheremo di andare avanti, di impegnarci ancor più, sicuri che tu, ovunque sarai, rappresenterai sempre un faro, un modello, un maestro per tutti noi, e in qualche modo ci indicherai la via giusta da percorrere...".

E i ricordi di lui sono davvero tanti...

"Addio compagno Luciano Guala - conclude Cadigia Perini - Ci mancherai, perché la tua discreta presenza era una forza. Ti ho conosciuto, neo-assunta in Olivetti, come delegato Fiom. Ricordo le assemblee alla mensa Ico. Parlavano i funzionari, ma alla fine noi lavoratori ci avvinavamo a Luciano per tradurre alcuni passaggi, per chiedere, confrontarci. Ti ho ritrovato nell'Anpi, a studiare e conservare la memoria dei nostri Partigiani e Partigiane, ad affermare i valori della Resistenza. Almeno una volta l'anno, a Lace ci si incontrava. Rassicurante presenza. La tua calma determinatezza per i diritti dei lavoratori e per i valori della Resistenza dava fiducia, invitava non smettere di lottare per una società giusta. Un animo nobile, poetico, come i rivoluzionari sanno essere. Un Compagno. E anche se chi lotta, chi ha compagni, non muore mai ma vive in quelle lotte e nei cuori dei suoi compagni, ci mancherai."

Ciao Luciano...

L'Anpi, la Cgil e tutte le associazioni sono invitate a partecipare ai funerali portando le proprie bandiere.

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