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Ivrea

Franco Marino ha un nuovo amico: è Brice Di Dio, il pellegrino con un chihuahua e un asino bianco

Un pellegrinaggio di 15.000 chilometri. Brice Di Dio ha conquistato Ivrea con la sua spiritualità e il legame unico con i suoi due compagni di viaggio, un piccolo chihuahua e un asino bianco. Immortalati dall'obiettivo di Franco Marino

 Brice Di Dio,

Brice Di Dio,

Quando Franco Marino l'ha visto non ha saputo resistere alla tentazione di avvicinarsi, di parlargli, di scattargli una foto dietro l'altra. Una scena quasi fuori dal tempo: un uomo, un saio addosso, un viaggio, a piedi lungo la Via Francigena di Sigerico, accompagnato da due insoliti compagni, un chihuahua e un asino bianco.

Su Facebook e su tiktok è PetitFrère Brice Di Dio. Un pellegrino come non se ne vedono più, immerso in un cammino spirituale cominciato nell'aprile del 2023 di 15 mila chilometri che finirà nel 2025, attraverso alcune delle destinazioni più sacre della cristianità: AssisiRoma, Gerusalemme e Santiago de Compostela.

Marino deve aver subito colto la profondità del momento. Non solo ha scattato alcune foto, ma ha condiviso sui social un messaggio che sottolinea l’unicità dell’incontro: "Sono diventato suo amico".

Neanche a dirlo le immagini di Brice Di Dio (così si chiama) con il suo asino e il suo cane sono diventate virali.

Chi è Brice Di Dio? Un pellegrino moderno, ma fortemente radicato nelle tradizioni spirituali più antiche.

Ex operatore sanitario, Brice ha perso il lavoro perché si era rifiutato di sottoporsi alla vaccinazione anti-Covid.

Pensa e ripensa, una mattina s'è svegliato e s'è detto "sai che c'è? Parto! Cambio tutto ...".

E quella che per molti avrebbe rappresentato una sconfitta, per Brice è diventata un’opportunità per riscoprire sè stesso, la sua fede e il significato più profondo della vita.

Il suo viaggio non è solitario. Al suo fianco un piccolo chihuahua, compagno tenace e coraggioso. Molto più di una semplice mascotte rappresenta le virtù che vengono attribuite ai cani in molte culture: lealtà e protezione. 

E poi c'è l’asino bianco che procede con passo lento ma costante. L’asino, da sempre simbolo di umiltà e perseveranza, ha un ruolo centrale in questo pellegrinaggio. Non è solo un mezzo di trasporto, ma rappresenta lo spirito stesso del cammino: paziente, costante e resiliente. Il colore bianco del suo manto aggiunge un ulteriore livello di simbolismo, evocando purezza, rinascita e trasformazione.

Insomma, non solo un atto di fede, ma un viaggio di resistenza contro le difficoltà della vita moderna.  Ogni passo una testimonianza per credere che anche nei momenti più difficili, è possibile trovare un nuovo senso alla vita...

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