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Settimo Torinese

Quello che Piastra non dice... su Patrimonio

In consiglio comunale è approdato il bilancio consolidato...

Quello che Piastra non dice... su Patrimonio

Partiamo da una storia. Immaginate una madre, tutta d’un pezzo e chiacchierona, che chiede alla figlia di darle una mano con le pulizie di casa, con tanto di contratto regolare, busta paga e contributi.

La figlia accetta, ma poi si presenta quando le pare, lavoricchia, si impegna giusto un pochino, ma alla fine pretende di essere pagata come se non avesse mai saltato un giorno. E non è finita qui! Chiede pure un prestito alla madre, senza accordare alcuna restituzione.

E qui la domanda è: delle due l’una. O la madre è talmente innamorata della figlia che decide di lasciar correre  e chiudere entrambi gli occhi, oppure esplode e manda la figlia a quel paese, dicendole di non farsi più vedere a casa sua.

La storia si conclude con la figlia che si gioca la carta del bilancio familiare: “Mamma, guarda che i conti tornano, ho speso tanto quanto ho guadagnato! Mi hai dato mille e ne ho spesi 999...”.

E la madre, con incredibile calma, si intenerisce e risponde: "Ah beh, se è così, allora tutto a posto…".

Non vi suona come una clamorosa presa per i fondelli? Bravi! Perché lo è. Ed è proprio quello che succede con Patrimonio, la società controllata al 100% dal Comune di Settimo Torinese.

L'altra sera in consiglio comunale ne hanno discusso, con un punto all’ordine del giorno sul bilancio consolidato.

Ed eccola qui, la madre della nostra storia: Elena Piastra. La sindaca ha preso la parola e si è concentrata solo ed esclusivamente sui pareggi di bilancio che per la cronaca chiude nel 2023 con un utile di 2.473 euro su un fatturato totale di 7 milioni e 600 mila con costi per il personale che superano 1 milione e 250 mila euro...

“Fidatevi” – ha più o meno asserito con una sicurezza che ha dell’incredibile – “Se volete, approfondiamo i numeri in commissione. Ma tutto va a gonfie vele, mai stati meglio!”.

La solita aria fritta, o meglio ancora, la classica favoletta raccontata a metà o, se si preferisce, il racconto non raccontato di cui abbiamo parlato svariate volte.

Peccato che nessuno si sia domandato – guarda caso – cosa diavolo faccia veramente questa benedetta Patrimonio, a cui sono state affidate le strade del Comune per manutenerle. Le mantiene? Non le mantiene? Le sistema ogni tanto, tanto per far finta? Nessuna domanda e nessuna risposta.

Tutti ipnotizzati dai numeri, proprio come ha chiesto Piastra. Peccato che quei numeri non valgono una bella cippa, considerando che Patrimonio sopravvive solo grazie ai soldi del Comune, del cimitero e degli odiati parcheggi a pagamento. Un bilancio “in pareggio” che vive dei sacrifici dei cittadini, ma questo è solo un piccolo dettaglio che evidentemente non interessa a nessuno.

La sindaca ha anche accennato al debito di Patrimonio verso il Comune, al grande sforzo per azzerare il debito con Asm indicando nei predecessori ogni possibile disastro di oggi e del futuro, ma ha glissato allegramente sull'oggi, che fa venire i brividi solo a pensarci. E guai a menzionare la nota del collegio sindacale sul bilancio 2023!

“In particolare – scrivono i revisori, visibilmente preoccupati – è necessario che almeno parte dei terreni edificabili, iscritti nelle rimanenze per un valore di oltre 5 milioni di euro, si trasformino in denaro liquido il prima possibile. Altrimenti sarà impossibile saldare i debiti societari, soprattutto quelli con il Comune, che ammontano a più di 3 milioni di euro. E non dimentichiamo il debito di oltre un milione verso Credem per l'ampliamento del cimitero…”.

Tradotto in parole povere? Patrimonio ha bisogno di denaro vero, subito, o si va tutti a fondo.

E il Comune di Settimo Torinese? Per ora si ritrova con una bella partita aperta: oltre 3 milioni di crediti da incassare, che gli hanno permesso di spendere una cifra analoga. Se poi non arriveranno è evidente che saranno guai seri!

È questa la vera preoccupazione del Collegio sindacale?

Quando si parla di numeri, fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Anzi no, meglio accendere una candela, meglio smetterla di raccontare che è tutta colpa dei sindaci del passato, considerando che Piastra sta al potere da 15 anni (con Corgiat, con Puppo e da sola) e con questi ultimi 5 festeggerà il ventennio... Il ventennio di Piastra

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