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Trasporti
25 Settembre 2024 - 10:17
Sono passati quasi vent’anni dalle Olimpiadi di Torino 2006, ma i Minuetto, quei famosi treni acquistati in pompa magna per l’evento, sono finiti per anni a prendere polvere nelle stazioni di Ciriè, Mathi, Germagnano, Rivarolo e nel dimenticatoio di Torino Smistamento.
Un cimitero ferroviario che racconta, in modo neanche troppo velato, la disastrosa gestione dei trasporti piemontesi. Ora, a quanto pare, si sono ricordati della loro esistenza e ci promettono di rimetterli in pista entro il 2026.
E chi ce lo assicura?
Marco Gabusi, assessore regionale ai Trasporti, che durante un question time, sollecitato dalla capogruppo M5S Sarah Disabato, ha annunciato con un certo orgoglio che finalmente i treni torneranno a fare quello per cui erano stati progettati: viaggiare.
Ma perché tutto questo tempo?
Parliamo di treni comprati con 133 milioni di euro dei contribuenti, non certo di giocattoli dimenticati in soffitta.
Il passaggio della gestione delle ferrovie Torino-Ceres e Canavesana a Trenitalia li ha di fatto “parcheggiati” senza troppi scrupoli.
Peccato però che i pendolari non abbiano mai smesso di soffrire, tra ritardi, corse cancellate e materiale rotabile che sembra provenire da un'altra era geologica.
E adesso?
L'Agenzia per la Mobilità Piemontese aveva stimato una spesa di 61 milioni per il completo recupero.
L'Assessore Gabusi, ha specificato che ci sono 38 milioni di euro stanziati per rimetterli in funzione.
I numeri sono numeri e qualcosa non torna e da 38 a 61 ne mancano 23.
Una magia contabile? O un'operazione in saldo?
Di sicuro c'è che la Regione si fida ciecamente del preventivo più basso.
Sarah Disabato, a nome del suo gruppo, l'altro giorno ha chiesto trasparenza e soprattutto che la Regione si faccia carico di tutte le spese necessarie per far tornare questi treni operativi. Di ragioni ne ha da vendere ...
Sarah Disabato
Perché mentre le cifre ballano nei palazzi della politica, i pendolari restano a piedi, con un servizio ferroviario che, tra un disservizio e l’altro, sembra più adatto a un film dell'orrore che a una Regione che vuole dirsi moderna e competitiva.
L'assessore ha promesso che tutto sarà risolto entro il 2026.
Certo, per allora saranno passati vent’anni dall’acquisto dei treni e chi oggi attende al freddo e al gelo, magari avrà già preso la pensione.
La verità? C'è che i pendolari sono stufi, e non hanno tutti i torti: la situazione dei trasporti in Piemonte è a dir poco disastrosa.
Ogni giorno si susseguono ritardi, soppressioni di treni e quella sensazione di abbandono da parte delle istituzioni, che non sono mai pronte a risolvere davvero i problemi, ma sembrano esperte nel rimandare tutto a data da destinarsi.
Il ritorno dei Minuetto suona quasi come una beffa per chi, ogni giorno, deve fare i conti con un servizio ferroviario al collasso.
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