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Ivrea
18 Settembre 2024 - 23:02
Il Tribunale di Ivrea ha una nuova presidente, e la sua nomina arriva in un momento critico per la giustizia locale. Antonia Mussa, 47 anni, è stata eletta dal plenum del Consiglio Superiore della Magistratura (Csm) con 4 astensioni, assumendo la guida di uno dei tribunali più sotto organico d'Italia. La sfida che l’attende non è semplice: oltre a gestire la complessità dei casi in corso, dovrà far fronte a una situazione di carenza di risorse che compromette il funzionamento dell’intera macchina giudiziaria.
Mussa, torinese e attualmente giudice ordinaria della sezione fallimentare del Tribunale di Torino, vanta una solida esperienza. Prima di approdare a Ivrea, ha lavorato in diverse sedi giudiziarie, occupandosi di delicati casi in ambito economico e fallimentare. A Torino, ha gestito procedimenti complessi legati alle crisi aziendali e agli appalti pubblici, dimostrando grande capacità nell'affrontare situazioni ad alto rischio economico.
A Ivrea, si troverà subito a fare i conti con due casi di rilevanza nazionale: la strage di Brandizzo, in cui cinque operai sono morti travolti da un treno mentre lavoravano sui binari, e l’incidente della Freccia di Caselle, che ha visto un treno investire un’automobile a un passaggio a livello, causando la morte del conducente. Entrambi i fascicoli richiedono indagini approfondite su eventuali responsabilità nella gestione della sicurezza.
Il vero ostacolo, però, è la situazione interna al Tribunale di Ivrea, che serve un’area di oltre 400.000 abitanti ma soffre di una grave carenza di personale. Attualmente, ci sono 16 dipendenti amministrativi su 32 previsti e due posti vacanti per magistrati presso la procura, mentre la Polizia Giudiziaria conta solo 8 agenti su 24, lasciando i pm praticamente senza supporto adeguato. La pianta organica non è mai stata adeguata dopo che la popolazione servita dal tribunale è triplicata con la riforma della geografia giudiziaria.
Il Csm ha riconosciuto la gravità della situazione, assimilando Ivrea a realtà critiche come Napoli Nord. È stato recentemente bandito un concorso nazionale con 29 posti disponibili tra tribunale e procura, ma resta da vedere se qualcuno sceglierà questa sede, vista la mole di lavoro e le condizioni di stress che la caratterizzano.
Antonia Mussa succede a Vincenzo Maria Bevilacqua, che nel giorno del suo addio aveva lanciato un avvertimento drammatico: "Siamo come sulla tolda del Titanic", riferendosi all'ormai insostenibile carenza di risorse. Nonostante i buoni parametri ministeriali, l'Ufficio del Giudice di Pace rischia il collasso, e tutto il tribunale soffre della mancanza di organico per far fronte alle crescenti competenze assegnate.
L’arrivo di Mussa rappresenta dunque un’opportunità di rilancio, ma le sfide sono enormi. Tra fascicoli di rilevanza nazionale e una cronica scarsità di personale, il futuro del Tribunale di Ivrea dipenderà dalla capacità della nuova presidente di ottenere il supporto necessario per evitare che la giustizia locale collassi sotto il peso delle sue stesse competenze.
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