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Rivarolo

Dal Giappone all’Argentina, il Canavese diventa casa per sei ragazzi interculturali

Ad accoglierli sono state famiglie di Rivarolo, Ivrea, Chivasso, Foglizzo, Caluso con il progetto Intercultura

I sei ragazzi del progetto Intercultura

I sei ragazzi del progetto Intercultura

Sabato 7 settembre 2024 è stato un giorno importante per l'Italia e per il Canavese: 400 ragazzi provenienti da diversi Paesi del mondo sono arrivati in Italia per partecipare agli scambi culturali organizzati da Intercultura. Tra questi giovani, sei saranno ospitati nei prossimi mesi dal Centro Locale di Ivrea e del Canavese. Un'esperienza che non solo permetterà loro di immergersi nella cultura italiana, ma che arricchirà anche le comunità che li accoglieranno, creando legami profondi e duraturi.

I sei studenti sono già arrivati nelle loro famiglie ospitanti e inizieranno presto la loro nuova vita qui in Italia. Estanislao, proveniente dall'Argentina, trascorrerà tre mesi a Chivasso e frequenterà il liceo Newton. Suzu, arrivata dal Giappone, vivrà per un anno a Foglizzo, dove frequenterà l’Istituto Martinetti di Caluso. Da Ivrea, invece, ospiteranno per un intero anno scolastico Natalia dall’Honduras e Lucia dall’Argentina, che frequenteranno rispettivamente i licei Botta e Gramsci. Infine, a Rivarolo, le famiglie ospitanti accoglieranno per un anno Rise dal Giappone e Alisa dalla Turchia, che studieranno presso l’Istituto Aldo Moro.

La loro avventura italiana è iniziata subito con una serie di attività organizzate dai volontari di Intercultura per permettere loro di ambientarsi e conoscersi meglio. Martedì 10 settembre, i sei ragazzi sono stati accompagnati alla scoperta di Ivrea: una giornata all'insegna della scoperta del territorio e della cultura locale, accompagnati dai volontari del centro. Un primo assaggio della ricchezza storica e architettonica della città, famosa in tutto il mondo per il suo patrimonio industriale e culturale.

Il giorno seguente, mercoledì 11 settembre, è stata la volta di Rivarolo Canavese, dove i ragazzi hanno avuto l'opportunità di visitare il suggestivo Castello Malgrà, le chiese e i monumenti che raccontano la storia e la bellezza di questo angolo del Canavese. Hanno passeggiato tra le vie del paese, scoprendo scorci caratteristici e iniziando a immergersi nella vita quotidiana del luogo che li ospiterà nei prossimi mesi.

Giovedì 12 settembre è stata una giornata speciale per tutti i partecipanti: si è infatti tenuta la Festa di Benvenuto e Bentornato presso le sale dello ZAC! di Ivrea, un momento di grande emozione e condivisione. I sei ragazzi hanno avuto l'occasione di presentarsi alla comunità locale attraverso dei cartelloni che hanno creato insieme durante la mattinata, raccontando le loro storie, le loro aspettative e le loro prime impressioni sull'Italia.

A questa festa hanno partecipato anche gli studenti eporediesi e canavesani che sono da poco rientrati dalle loro esperienze all'estero con Intercultura. Tra loro c’erano Alex, Emma, Virginia, Giulio, Zela, Giuditta, Maurizio, Pietro, Jacopo, Chiara, Sofia, Anna, Ilenia e Linda. Questi giovani, tornati da diverse parti del mondo, hanno condiviso con i nuovi arrivati le loro esperienze, i loro racconti e i ricordi di un anno passato a stretto contatto con culture differenti, ma anche le sfide e le gioie di un percorso che ha cambiato profondamente la loro visione del mondo.

Gli scambi culturali offerti da Intercultura rappresentano una straordinaria opportunità di crescita personale e collettiva. Da un lato, permettono ai giovani stranieri di scoprire l’Italia da vicino, vivendo la quotidianità di una famiglia italiana, frequentando le scuole del nostro Paese e integrandosi nella comunità locale. Dall’altro, offrono ai ragazzi italiani che li accolgono o che partono per altri Paesi la possibilità di aprire le loro menti, confrontarsi con nuovi stili di vita e culture, e sviluppare una visione più aperta e tollerante del mondo.

Le esperienze di questi giovani, sia quelli che sono appena arrivati sia quelli che sono tornati, sono destinate a lasciare un segno profondo nelle loro vite e in quelle delle famiglie e delle comunità che li ospitano. Il Canavese, con la sua tradizione di ospitalità e apertura, si conferma ancora una volta come una terra accogliente, pronta ad abbracciare la diversità e a trarne ricchezza.

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