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Strage di Brandizzo, la verità che emerge: "Quelle vite potevano essere salvate"

E' la certezza che emerge dalla relazione presentata dalla commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro.

Strage di Brandizzo

I familiari delle vittime

Le vite dei cinque operai investiti sui binari a Brandizzo il 30 agosto 2023 potevano essere salvate. È questa la certezza che emerge dalla relazione presentata dalla commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro. Nessun altro deve morire così: è l’imperativo che risuona forte, accompagnato dall’appello del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che in un messaggio ha definito le morti e gli incidenti sul lavoro come "un’intollerabile offesa per la coscienza collettiva".

La tragedia di Brandizzo è diventata simbolo di un sistema che ha fallito nel proteggere i suoi lavoratori. Le vittime non dovevano trovarsi su quei binari, eppure il loro sacrificio è il risultato di un’organizzazione del lavoro che, come sottolineato dalla presidente della commissione, Chiara Gribaudo (Pd), mette i lavoratori nelle condizioni di commettere errori fatali. “Quelle persone non dovevano essere lì” – ha dichiarato Gribaudo – e le tecnologie che avrebbero potuto evitarlo esistono già.

La sindaca Monica Durante con i familiari delle vittime

La relazione della commissione non si limita a constatare il dramma, ma presenta 14 proposte concrete per migliorare la sicurezza sul lavoro. Dagli strumenti tecnologici già disponibili, come i sistemi di rilevazione di ostacoli, fino alla revisione del sistema degli appalti, le proposte cercano di affrontare le falle strutturali che hanno permesso la tragedia di Brandizzo. Si parla di incentivi tecnologici simili a quelli previsti per Industria 4.0, di un maggior coinvolgimento dei lavoratori nelle decisioni organizzative, e di gare d’appalto che non siano un pretesto per tagliare sui costi e sui diritti.

Il Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha sottolineato l’importanza di intervenire con determinazione: "La Commissione ha esaminato quel drammatico evento per migliorare le condizioni di sicurezza sul lavoro". Il messaggio è chiaro: l'Italia non può più permettersi di perdere vite umane per negligenze che potrebbero essere evitate.

Le parole delle famiglie delle vittime risuonano come un atto d’accusa contro un sistema che continua a produrre tragedie. "Non si possono avere nel 2024 ancora persone che muoiono per poter mantenere la loro famiglia", ha dichiarato Barbara Lombardo, vedova di Saverio Giuseppe Lombardo, uno dei cinque operai uccisi. La loro rabbia è amplificata dal fatto che Sigief, l’azienda per cui lavoravano i cinque operai, continua a operare sotto un nuovo nome. Una situazione che ha scatenato l’indignazione dei parenti delle vittime, come Oto Aversa, fratello di Giuseppe: "Non può essere giustizia. Ce li hanno ammazzati", ha detto, chiedendo al governo di porre fine agli appalti che considera una condanna per molti lavoratori.

Uno dei punti più critici della relazione riguarda i controlli sul lavoro, che appaiono del tutto inadeguati. Nel distretto Torino-Aosta, dove è avvenuto l’incidente, ci sono 95 ispettori del lavoro, di cui solo 45 dedicati alla salute e sicurezza, per un totale di 234 mila imprese. Questo significa che un’azienda potrebbe essere ispezionata in media una volta ogni sei anni e mezzo, un ritmo che non può garantire una prevenzione efficace.

I cinque operai travolti mentre lavoravano sui binari

La Fillea Cgil ha definito le proposte della commissione “utili”, auspicando che vengano presto adottate da Rfi e dagli altri committenti delle manutenzioni ferroviarie. Ma è evidente che il vero cambiamento potrà avvenire solo se verranno adottate riforme profonde e coraggiose, in grado di incidere sul sistema degli appalti, sull’organizzazione del lavoro e sul potenziamento dei controlli.

L’incidente di Brandizzo deve segnare un punto di svolta. Le parole della presidente Gribaudo sulla necessità di usare tecnologie che sono già di serie nelle auto, come la rilevazione di ostacoli, devono diventare una realtà nei cantieri e nelle opere pubbliche. Il rischio non può essere parte integrante del lavoro. "Non sarà mai sufficiente l’impegno a questo scopo delle istituzioni e delle parti sociali", ha detto Mattarella, il cui appello è chiaro: la sicurezza sul lavoro non può più essere un tema rimandato.

Le vite dei cinque operai di Brandizzo sono state spezzate da un sistema che ha fallito, ma il loro sacrificio non deve essere vano.

"La tragedia del 30 agosto 2023 ha segnato profondamente tutta la nostra comunità rimasta sgomenta di fronte alla morte di cinque operai travolti dal treno mentre stavano eseguendo una manutenzione dei binari - dichiara la sindaca di Brandizzo, Monica Durante -. Vittime innocenti che hanno avuto come unica colpa quella di dover andare a lavorare".
La sindaca Durante e l'amministrazione brandizzese erano presenti a Roma per dimostrare la vicinanza alle famiglie delle vittime e per ribadire: "Aspettiamo insieme a loro che venga fatta al più presto giustizia".
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