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13 Settembre 2024 - 07:15
I costruttori cinesi puntano su Torino
Stellantis ferma ancora per un mese fino all'11 ottobre la carrozzeria di Mirafiori dove si producono la 500 elettrica e le Maserati.
Un nuovo stop per lo stabilimento di Torino, colpito dal ricorso massiccio alla cassa integrazione per far fronte alle difficoltà delle vendite di auto elettriche.
Intanto nel capoluogo piemontese, dove domani parte il Salone dell'Auto con il taglio del nastro del ministro Matteo Salvini, arrivano i costruttori cinesi come Dongfeng e Byd.
"E' troppo presto per parlare di stabilimenti in Europa, prima dobbiamo conoscere i marchi e pensare alla distribuzione", spiega Ma Lei, general manager di Dongfeng.
L'azienda cinese a Torino presenta due nuovi modelli e non nasconde i progetti ambiziosi di crescita in Europa dove punta a vendere tra 20.000 e 30.000 auto a fronte delle 10.000 attuali.
La situazione di Mirafiori è sempre più difficile.
L'azienda spiega che lo stop di un mese è dovuto "all'attuale mancanza di ordini legata all'andamento del mercato elettrico in Europa, che è profondamente in difficoltà per tutti i produttori, soprattutto europei. Stellantis è fermamente impegnata a garantire la continuità di tutti i suoi impianti e delle sue attività e sta lavorando duramente per gestire al meglio e traguardare questa difficile fase della transizione".
Stellantis ricorda che la fabbrica torinese vive un momento di profonda trasformazione e che, con un investimento di 100 milioni di euro, presto sarà potenziata la produzione della Fiat 500e con una nuova batteria ad alto potenziale e a cavallo tra il 2025 e il 2026 sarà anche avviata la produzione della Nuova 500 Ibrida, che sarà realizzata sulla base dell'attuale 500 elettrica.
Le parole dell'azienda non rassicurano i sindacati.
"Invece di annunci di nuove produzioni continuano quelli sulla cassa integrazione" commenta la Fiom. Per il segretario generale della Uilm torinese, Luigi Paone, "è sempre più urgente incalzare Governo e azienda a riprendere il confronto sul futuro di Mirafiori", mentre Rocco Cutrì e Igor Albera della Fim osservano che "ci troviamo di fatto in una condizione di alternanza tra poca produzione e nessuna produzione con utilizzo strutturale di ammortizzatori sociali e un costante ridimensionamento".
Resta fiducioso il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che considera raggiungibile l'obiettivo di produrre un milione di autovetture. "La questione dell'auto non riguarda solo l'Italia e non riguarda solo Stellantis ma l'industria automobilistica europea, come dimostra il fatto che persino in Germania, persino la Volkswagen ha dovuto annunciare la chiusura di uno stabilimento", osserva Urso.
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